Nella suggestiva cornice del Museo della Scienza e della Tecnologia “Leonardo Da Vinci” di Milano, si è tenuta il 28 novembre l’ottava edizione dei China Awards, manifestazione organizzata dalla Fondazione Italia Cina e da MF/Milano Finanza con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero dell’Ambiente e della Camera di Commercio Italo Cinese, la partnership della Camera di Commercio Italiana in Cina e la preziosa collaborazione di Air France, Intesa Sanpaolo, HSBC, Prysmian e Fondo Strategico Italiano.
L’evento, supportato dalle principali istituzioni italo-cinesi, ha visto premiate le realtà italiane che meglio hanno colto le opportunità del mercato cinese, e le multinazionali cinesi che hanno investito nel nostro Paese anche in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, dando così visibilità a diversi casi di successo non particolarmente conosciuti al grande pubblico.
Prima Electro (www.primaelectro.com) è stata premiata all’interno della categoria “Creatori di Valore”, che raggruppa le aziende italiane che hanno realizzato le migliori performance con la Cina operando in distretti e in settori ad alta crescita d’esportazione. Il riconoscimento, assegnato da un’autorevole giuria presieduta da Cesare Romiti, presidente Fondazione Italia Cina e da Paolo Panerai, vice presidente e amministratore delegato Class Editori, premia gli sforzi imprenditoriali di Prima Electro nella creazione e nello sviluppo della filiale cinese di Guangzhou, inaugurata nel 2011 e con un fatturato in continua crescita.
“Siamo onorati d’aver ricevuto questo riconoscimento da parte di una così prestigiosa giuria, una premiazione, questa, che testimonia l’ottimo lavoro fatto e il costante impegno di Prima Electro nel saper cogliere le opportunità di un mercato in continua crescita”, ha dichiarato prosegue l’ingegner Federico De Sario, VP Sales & Marketing di Prima Electro S.p.A. e Chairman di Prima Electro China Co. Ltd. “Senza dubbio, il mercato cinese offre al gruppo Prima la possibilità di affermare anche all’estero il valore del prodotto Made in Italy”.