Elena Reggio, ricercatrice del centro di R&S di Siemens a Genova, è stata premiata per la sua invenzione legata all’automazione dei processi produttivi.
Dodici ricercatori e sviluppatori di Siemens (www.siemens.it), che insieme hanno prodotto un totale di 600 invenzioni e 500 brevetti, sono stati premiati come Inventors of the Year 2013 a Monaco di Baviera. C’è un’italiana quest’anno tra i premiati, unica donna tra i dodici. Si chiama Elena Reggio e lavora nel centro di R&S di Siemens a Genova.
Ad oggi, nel mondo, i ricercatori e sviluppatori – che Siemens seleziona e premia
ogni anno dal 1995 – sono complessivamente 29.800, di cui 17.000 ingegneri software. Nel corso del 2013 la società ha investito in ricerca 4,3 miliardi di euro, il 5,7% del fatturato globale. Il numero di brevetti ha raggiunto un nuovo record, totalizzando quota 60.000 con un aumento del 5%.
Rendere semplice e veloce l’attività di riassegnazione delle risorse quando si presentano dei problemi in un impianto. Questa in estrema sintesi, l’invenzione di
Elena Reggio. Supportata dal suo team di circa 30 persone, Elena ha sviluppato una soluzione che rende automatica la selezione delle macchine all’interno di un processo di produzione, allo scopo di utilizzarne la capacità ottimale. “Questo rende molto più facile la pianificazione della produzione”, ha spiegato Elena Reggio.
L’utente ora deve solo inserire i dati di base del processo di produzione e il software si occupa di ricavare le relazioni fra gli equipment per assegnare in modo corretto una fase di produzione ad un macchinario. “Lo scopo è velocizzare la schedulazione degli equipment erenderla priva di errori”, ha aggiunto Elena Reggio.
L’invenzione di Elena Reggio si inserisce perfettamente nel concetto di fabbrica digitale che in futuro sarà sempre più automatizzata con “le attività ripetitive eseguite dalle macchine”. Molti osservatori sono ormai concordi nel parlare dell’avvento della 4° rivoluzione industriale: sarà il software a farla da padrone, connettendo tutti gli elementi necessari per lo sviluppo, produzione e manutenzione di un prodotto. Le macchine comunicheranno tra loro, scambiandosi comandi. In questo contesto le fabbriche del futuro saranno in grado di ottimizzare e controllare i loro processi di produzione in gran parte da sole, sebbene secondo parametri definiti dall’uomo, aumentando così la produttività industriale.
Con la passione per le materie scientifiche da quando era una studentessa – “ soprattutto perché ho avuto un ottimo insegnante”, ha sottolineato Elena Reggio – la ricercatrice ha iniziato a studiare matematica presso l’Università di Genova e poi ha deciso, per pura curiosità, di partecipare al test di ammissione del corso di informatica. È stata svolta. “L’ho trovata ancora più entusiasmante della matematica e ho subito cambiato corso di laurea”, ha spiegato Elena Reggio. Dopo essersi laureata, ha cominciato a lavorare nel campo dell’automazione industriale ed è entrata a far parte di Siemens nel 2001. Lavorando nel mondo della ricerca e nella sua amata città, Elena ha deciso di rimanere in Italia, dove vive tuttora con il marito.