L’EIT Health Headstart Programme è un progetto che ha come obbiettivo di sostenere startup e PMI per rafforzare e sviluppare le loro idee di prodotto nel mercato di riferimento. La selezione ha accolto la partecipazione di numerosi progetti provenienti da tutta Europa, diversi per nazionalità, ma con un obiettivo in comune: migliorare i sistemi per l’assistenza sanitaria, affrontando sfide come le malattie cardiache, il morbo di Parkinson, cure geriatriche e diagnosi molecolari
I vincitori hanno ricevuto un finanziamento fino a 50.000 euro, affiancato dall’aiuto di un EIT Health Manager regionale in modo tale da rendere possibili ulteriori investimenti privati in futuro. I vincitori dell’EIT Health Headstart Programme sono stati selezionati da EIT Health InnoStars, consorzio di partner provenienti da un gruppo di paesi quali Portogallo, Italia, Ungheria e Polonia, qualificati dal Quadro Europeo di Valutazione dell’Innovazione (EIS) come paesi innovatori moderati.
Dei progetti delle quindici startup vincitrici, provenienti dall’Italia, dalla Polonia, dal Portogallo, dalla Grecia e da altri paesi Europei, sette sono italiane tra cui: Restorative Neurotechnologies, qualificatasi al primo posto, Allelica, Biomedicallab, Bioridis, Moodika s.r.l., Plusimple, e Riatlas s.r.l.
Restorative Neurotechnologies, spinoff dell’Università degli Studi di Palermo, ha dato vita a Mindlenses Professional: un progetto per la riabilitazione cognitiva. Mindlenses è una combinazione completa di strumenti per la riabilitazione digitale, la stimolazione cognitiva e la gestione di pazienti con disabilità attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie.
Restorative Neurotechnologies si è aggiudicata il primo premio dell’EIT Health HeadStart support 2019 di 40.000 Euro e uno extra di 10.000 euro. Come premio, la startup parteciperà inoltre allo StartupVillage dell’EIT Health Summit, a Parigi in questo mese di dicembre.
Allelica, rappresenta un insieme di ricercatori dell’Università di Oxford e La Sapienza di Roma che insieme hanno creato un test poligenico chiamato Cardioscore per identificare il rischio di coronaropatie. Biomedicallab ha creato il PD-Watch, ovvero l’orologio per il Parkinson, un nuovo dispositivo indossabile per supportare la diagnosi di questo morbo.
Bioridis è invece un’azienda biotech fondata a Bologna nel 2016 che vuole migliorare la qualità della vita, rendendo disponibili alla società, a costi accessibili, le innovazioni nel campo della ricerca biomedica. Moodika s.r.l. ha dato vita allo smartDONOR, una piattaforma nata per migliorare il “sistema di raccolta del sangue” grazie all’interazione tra donatori e operatori smart.
Plusimple ha come missione quella di rendere la sanità più semplice, riunendo, ad esempio, gli stakeholders sanitari nel medesimo luogo virtuale. I pazienti possono invece accedere a community generate da associazioni di pazienti o strutture, scoprendo il professionista o la struttura sanitaria d’aiuto. Riatlas s.r.l. è una startup innovativa, spinoff autorizzato dell’Università degli Studi di Salerno, attiva nel settore della salute digitale (e-health), a supporto di una medicina di precisione. Sviluppa strumenti avanzati di analisi dei dati per applicazioni cliniche “a valore aggiunto”, sfruttando le potenzialità dell’intelligenza artificiale. Il loro prodotto, Oncosmart è un’applicazione digitale per pazienti malati di cancro.
“L’EIT Health Headstart Programme è un’occasione unica per le giovani startup italiane per cominciare un percorso nel campo nell’innovazione sanitaria, validare prodotti/servizi innovativi e favorirne la loro immissione sul mercato. Un po’ come un SME instrument di fase 1, le startup selezionate hanno a disposizione un budget fino a 50.000 € per finanziare parte dello sviluppo dei loro prodotto/servizi”, commenta Chiara Maiorino, Regional Manager South Europe per EIT Health InnoStars.
“Sono contenta che su 15 startup vincitrici provenienti da Portogallo, Polonia, Grecia, sette sono italiane e potranno vedere realizzati i loro progetti innovativi. Sono ancor più contenta del successo di Restorative Neurotechnologies, spinoff dell’Università di Palermo, che porta a casa il primo premio da 40.000 €”, conclude Maiorino.