C’è un mondo di creatività tecnologica che fatica a essere compreso. WeRo, organizzato da TBWAItalia e 6.14 Creative Licensing, vuole farsi interprete e mettere in connessione, attraverso la comunicazione, i mondi della ricerca, del mercato e dei consumatori.
Il 31 gennaio si è tenuto a Milano l’incontro “Future of Robotics-How we can Disrupt Robotic Perception”. L’appuntamento ha rappresentato un primo momento di confronto e approfondimento tra startup, imprenditori, aziende e ricercatori nell’ambito della robotica, replicabile, per creare interazioni e collaborazioni tra diverse realtà.
A una panoramica sulla storia, lo stato attuale e le prospettive della robotica e il suo percepito da parte dei consumatori, è seguito un interessante dibattito che ha cercato di rispondere alla domanda Perché facciamo robot?
E come la robotica possa offrire soluzioni innovative a bisogni reali di un Paese che invecchia, non fa figli e che, in prospettiva, avrà esigenze diverse da quelle attuali, in particolare nei settori mobilità, Healthcare, Retail.
Organizzato come detto da TBWAItalia e 6.14 Creative Licensing, dalla cui collaborazione è nato WeRo, unico Robot Communication Studio, l’evento ha visto la partecipazione attiva di speaker di eccezione:
- Andrea Pagnin, Head of Innovation & Development Office all’interno della Direzione Trasferimento Tecnologico dell’Istituto Italiano di Tecnologia;
- Nikolas Vinci, Digital Innovation Project Manager di Italdesign, che sviluppa e produce soluzioni innovative per la mobilità;
- Nicola Vitiello, professore e cofounder di IUVO, company che sviluppa tecnologie di robotica indossabile;
- Matteo Malosio, ricercatore e cofounder di Rehabilia Technologies, specializzata nello sviluppo di dispositivi robotici per offrire terapie personalizzate a persone affette da disturbi neuromotori.
Presenti anche Fabrizia Marchi, CEO di TBWAItalia, e Luigi Focanti, Founder e Direttore Creativo di 6.14 Creative Licensing che hanno dato impulso e fortemente voluto la creazione di WeRo.
WeRo, primo Robot Communication Studio, nasce con l’obiettivo di creare un nuovo concetto di comunicazione tra uomini, macchine e brand e cambiare la percezione dei robot, da semplici macchine a “Tools for Human beings”. Studia, monitora, analizza e interpreta l’evoluzione della HMI-Human Machine Interface per spiegare alle persone il concetto di robotica e per renderne accessibile il linguaggio, con una comunicazione disegnata per raggiungere davvero tutti.