Il settore manifatturiero europeo potrebbe tornare nel 2030 ai vertici della produzione mondiale.Lo si legge sul portale di Golden Group (www.goldengroup.biz), azienda specializzata in soluzioni e sviluppo per le imprese nel campo della finanza agevolata, finanziamenti e agevolazioni fiscali. Ciò, però, sarà possibile solo a fronte di un investimento significativo sui fronti digitalizzazione e innovazione. Serve investire nelle nuove tecnologie per migliorare e ottimizzare i processi produttivi, più banda larga e flussi informativi costanti, prototipazione virtuale e stampa in 3D. e questi sono solo alcuni degli ingredienti per rilanciare il settore e tornare ad essere competitivi anche dal lato produttivo.
Secondo il rapporto “Industry4.0”, pubblicato da Roland Berger (www.rolandberger.it), la società di consulenza dei governi tedesco, francese e italiano, se ad oggi la produzione manifatturiera è a capo delle economie emergenti, nei prossimi 15 anni la tendenza cambierà ulteriormente, riportando i paesi “tradizionalmente industrializzati ai vertici della manifattura, grazie alla digitalizzazione e all’innovazione”.
Si stima, infatti, che l’Europa dovrà investire ben 1.300 miliardi di euro nei prossimi 15 anni, vale a dire 90 miliardi di euro all’anno, per tornare ad essere uno dei grandi colossi della manifattura mondiale e tornare alla quota del 20% del valore aggiunto della produzione manifatturiera che aveva prima di questa grande crisi economica. La digitalizzazione dell’industria ricoprirà un ruolo importantissimo anche nella crescita dei posti di lavoro nel settore manifatturiero. Le stime, infatti, indicano che entro il 2030 il numero di lavoratori del comparto industriale salirà dai 25 milioni del 2011 ai 31 della fine del prossimo decennio, con sei milioni di posti di lavoro in più.