Xenoforms, l’installazione artistica realizzata da Stavros Didakis utilizzando un robot Flexiv Rizon 10. Nella foto di anteprima: un particolare della mano di presa specificamente realizzata da Flexiv per Xenoforms.
Le creazioni artistiche realizzate con i robot non sono una novità. Gli automi sono entrati in tutti i campi espressivi della fantasia umana: sono stati impiegati per realizzare quadri, per scolpire o per creare forme con la manifattura additiva e perfino per recitare (chi volesse ammirare alcune opere può esplorare questo sito.
E come avviene naturalmente nell’arte, sono sempre nuove le strade percorse dagli automi in questa direzione. Un esempio è la recente collaborazione tra Flexiv, sviluppatore di soluzioni robotiche per vari utilizzi, dall’industria al business, e l’artista greco Stavros Didakis nella creazione della sua ultima installazione, battezzata Xenoforms.
Arte in mutazione
Didakis è un accademico e ricercatore il cui lavoro si concentra soprattutto sui futuri tecnologici e, in particolare, sull’architettura “aumentata”, le interfacce sensoriali e le strutture tecnologiche intese come estensione degli ambienti umani.
Per realizzare Xenoforms, l’autore greco ha utilizzato un robot “adattivo” Flexiv Rizon 10 per selezionare in modo casuale modelli stampati in 3D, piazzarli su un piedistallo e poi riposizionarlo nella sua collocazione originaria.
I vantaggi del robot
Con sette gradi di libertà e soluzioni avanzate di misurazione della forza, il robot Rizon 10 ha aperto a Didakis una libertà artistica senza limiti, perché la macchina è in grado di riprodurre la stessa varietà di movimenti di un braccio umano.
Questo ha consentito all’artista di creare, attraverso il robot, “uno scenario speculativo per dimostrare come un sistema di intelligenza artificiale può seguire le strategie da lui stesso create per colonizzare lo spazio architettonico e, per estensione, diventare un simbionte dell’uomo”.
Il Rizon 10 è in azione fin dall’inizio dell’installazione, avvenuta il 15 novembre, senza alcuna sosta e mantenendo una precisione assoluta.
Cewu Lu, responsabile della ricerca sull’intelligenza artificiale di Flexiv, ha evidenziato come l’azienda non avesse mai pensato: “che i nostri robot potessero trasformarsi in strumenti di espressione creativa. Di solito vediamo ai nostri prodotti in ambienti industriali, impegnati a contribuire ai processi di produzione avvitando bulloni, installando componenti o spostando materiali. Ci sorprende quindi vedere come Stavros Didakis abbia usato un Rizon 10 per una vera opera d’arte”.
Il robot può essere riprogrammato in pochi minuti per nuovi task attraverso l’applicazione Element di programmazione “drag-and-drop”, che ha consentito anche di completare l’installazione in meno di un giorno.
Un partner ideale
Didakis è professore associato di Arte al programma di studi in media artistici interattivi (IMA) della New York University di Shanghai, e ha commentato così l’esperienza condotta con il robot Flexiv: “Ho sempre avuto il pieno controllo della macchina ed è stata una grande esperienza lavorare con il team dell’azienda. I loro ingegneri mi hanno aiutato a ottimizzare diversi algoritmi per rendere i movimenti dei robot quanto più possibile naturali”.
“Il Rizon 10 si è dimostrato la miglior scelta per le mie esigenze in rapporto al suo design, alle dimensioni e alle caratteristiche. Inoltre, grazie ai suoi sette gradi di libertà si è rivelato perfettamente in grado di gestire le complessità di questo progetto”, ha concluso Didakis.
Stavros Didakis è docente di arte alla New York University di Shanghai, dove insegna in un piano di studio quadriennale sui media artistici interattivi.