L’aumento del traffico dati, la necessità di una latenza più bassa e l’ascesa delle applicazioni guidate dall’AI stanno spingendo gli operatori a ripensare al modo in cui le reti vengono progettate e gestite.
Jon Abbott di Vertiv spiega perché ripensare all’infrastruttura di rete. Le infrastrutture delle telecomunicazioni si sono evolute in risposta alla crescente domanda e l’evoluzione sta avvenendo a un ritmo mai visto prima.
L’aumento del traffico dati, la necessità di una latenza più bassa e l’ascesa delle applicazioni guidate dall’AI stanno spingendo gli operatori a ripensare al modo in cui le reti vengono progettate e gestite.
“La sfida non riguarda solo l’ampliamento delle capacità, ma consiste nel permettere alle reti di scalare in modo efficiente, adattarsi alle nuove tecnologie e supportare carichi di lavoro sempre più distribuiti”, dice Jon Abbott, Technologies Director & Industry Advisor di Vertiv.
Un approccio diverso
“Per anni l’architettura di rete è stata concepita intorno ai grandi hub. I dati venivano elaborati e archiviati in sedi centrali in città come Francoforte, Londra, Amsterdam e Parigi, per poi essere distribuiti”, afferma Abbott.
“Questo modello funzionava quando la domanda era prevedibile e la maggior parte delle applicazioni poteva tollerare una certa latenza. Tuttavia, gli attuali casi d’uso come il trading in tempo reale, l’automazione basata sull’AI e i contenuti a bassa latenza, richiedono un approccio diverso”, dice Abbott.
“La crescente dipendenza dall’AI sta accelerando la necessità di ripensare l’infrastruttura. Le applicazioni di intelligenza artificiale richiedono un’immensa potenza di calcolo e non è più funzionale trasmettere grandi quantità di dati tra i data center principali. Questo sta portando verso l’elaborazione distribuita, dove i carichi di lavoro vengono gestiti più vicino al luogo in cui vengono generati”, spiega Abbott.
Centri di elaborazione
Le infrastrutture delle telecomunicazioni sono state storicamente progettate per una singola funzione; ad esempio, le stazioni di approdo dei cavi portano a terra i cablaggi sottomarini, i siti di amplificazione delle linee intermedie estendono le distanze di trasmissione dei segnali e i nodi di aggregazione consolidano i percorsi delle fibre.
“Questi siti vengono oggi riprogettati per supportare una gamma più ampia di funzioni, tra cui l’elaborazione locale e la memorizzazione nella cache”, prosegue Abbott.
“Nelle stazioni di approdo dei cavi, la potenza di calcolo viene installata sempre più spesso nel punto in cui i cavi sottomarini arrivano a terra, riducendo la necessità di trasferire i dati nell’entroterra prima di elaborarli”, evidenzia Abbott.
“I siti di amplificazione delle linee intermedie, originariamente progettati per ospitare apparecchiature a basso consumo energetico, vedono ora aumentare in modo significativo la richiesta di energia, in quanto gli operatori di rete li adattano all’edge computing”, aggiunge Abbott.
Questi cambiamenti sono essenziali per ridurre la pressione sull’infrastruttura principale, migliorare l’efficienza e supportare le applicazioni che non tollerano ritardi. Ma introducono anche nuove sfide tecniche in merito a spazio, alimentazione e raffreddamento.
Aumento della capacità
Molte di queste infrastrutture non sono state progettate per gestire i carichi di lavoro di oggi. L’espansione della capacità in modo da non causare tempi di inattività o interrompere i servizi esistenti è una sfida fondamentale. È qui che l’infrastruttura modulare si sta rivelando una soluzione pratica.
“I moduli prefabbricati e pre-integrati possono essere distribuiti rapidamente, consentendo alle organizzazioni di aggiungere potenza di calcolo senza dover ricorrere a progetti di costruzione su larga scala”, spiega Abbott.
“Un ente governativo ha realizzato il potenziamento di un nuovo sito edge in meno di due mesi, utilizzando un approccio modulare con le soluzioni di Vertiv. La capacità di implementare rapidamente un’infrastruttura completamente integrata ha garantito l’aggiunta di capacità senza interruzioni, un aspetto sempre più importante con l’espansione dei carichi di lavoro AI”, dice Jon Abbott.
Prossimi sviluppi
Quali sono i prossimi sviluppi dell'infrastruttura di rete? “Mentre i confini tra data center e infrastruttura di rete continuano a indebolirsi, gli operatori dovrebbero prepararsi a un modello di elaborazione più distribuito”, dichiara Abbott.
“Nei prossimi anni si assisterà probabilmente a una maggiore adozione di implementazioni modulari prefabbricate, a una gestione più intelligente dell’energia per bilanciare sostenibilità e prestazioni e a uno spostamento verso strutture in grado di supportare carichi di lavoro basati sull’AI come standard”, commenta Abbott.
“Il settore è nel mezzo di una grande transizione. Le reti non sono più solo canali che spostano i dati, ma stanno diventando ambienti di elaborazione dinamici e ad alte prestazioni. Le organizzazioni che si stanno preparando oggi si troveranno nella posizione migliore per soddisfare le esigenze del prossimo decennio”, conclude Jon Abbott.
Jon Abbott, Technologies Director & Industry Advisor di Vertiv.