GE Intelligent Platforms ha annunciato l’ultimo aggiornamento dei controllori motion avanzati PACMotion, progettati per controllare fino a 40 assi motion sincronizzati, tutti alla cadenza di 1 ms, per i cicli di aggiornamento servo, indipendentemente dal numero di assi. La nuova versione fa di PACMotion la scelta ideale per i controllori motion destinati a nuovi e diversi ambiti di applicazione, come ad esempio i settori packaging, movimentazione di materiali e assemblaggio automatizzato. Grazie alla connettività verso un numero sempre più ampio di dispositivi, gli utenti scopriranno la capacità di PACMotion di svolgere un numero straordinario di funzioni che, nel complesso, contribuiranno alla riduzione dei costi di sistema. La versione firmware 1.5 consente il servocontrollo analogico di 2 assi e permette il controllo di uno o due amplificatori di terzi mediante l’utilizzo di un comando analogico di velocità o di coppia a 10 V c.c. Grazie a questo potenziamento, il modulo PACMotion controlla 4 assi e ogni modulo può utilizzare due di questi assi per i dispositivi servo di terzi. È inoltre supportata la presenza contemporanea, sul medesimo modulo PACMotion, di assi Fanuc e analogici.
“Questa nuova versione consentirà a una gamma ancorapiù vasta di dispositivi di avvalersi della straordinaria ricchezza di funzioni PACMotion”, ha affermato Paul Derstine, Product Manager per i sistemi di controllo e di comunicazione di GE Intelligent Platforms. “Ci sono casi in cui, all’interno di un’applicazione, si rende necessario realizzare un motore su misura, un attuatore lineare o una valvola servo idraulica lineare. In altri casi, nel retrofit di una macchina, i dispositivi servo sono già posizionati e non necessitano di essere sostituiti. Questo firmware permetterà lo sfruttamento di nuove opzioni PACMotion che potranno essere utilizzate per il controllo in diversi ambiti, consentendo agli OEM di realizzare un risparmio in termini economici sulle nuove macchine, il tutto grazie all’utilizzo di dispositivi servo dai costi interessanti e, nell’ambito del retrofit sul campo, grazie alla possibilità di riutilizzo di quelli già presenti”.