Fonte e immagini: Markforged/3DPrint.ingindustry.com.
Gli utilizzatori di stampanti 3D in metallo Markforged “Metal X” possono ora utilizzare anche l’acciaio utensile tipo EN 1.2344 (anche noto come H13 o SKD61), ideale per applicazioni di stampi per estrusione (www.stampanti3d-cmf.com), “un punto di svolta per i produttori di pezzi da uso finale”, dice Jon Reilly, Vicepresidente della compagnia americana distribuita in Italia da CMF Marelli (www.cmf.it).
Il marchio noto per l’esclusivo brevetto di manifattura additiva in materiali compositi a deposizione continua (carbonio, kevlar), a inizio 2017 aveva annunciato l’uscita di questo dirompente sistema adatto anche ai materiali metallici, che, per la prima volta, rendeva la stampa 3D in metallo accessibile e semplice.
Il modello macchina – che disponeva già dell’inox 17-PH4 (EN 1.4542) – ora conta pure su questa versatile lega acciaio/cromo, ampiamente utilizzata per lavorazione a caldo e a freddo, in forza delle proprie caratteristiche di eccellente tenacità e resistenza: per esempio, nella realizzazione di inserti da ingegneria, stampi per plastica e pezzi con finitura lucida.
Questa soluzione porta una grande innovazione di efficienza e di libertà geometrica nelle possibili applicazioni, soprattutto nello stampaggio a iniezione. “Vediamo la stampa in 3D con ‘Metal X’ come un modo per rimanere competitivi sui costi e sui tempi di consegna, mantenendo la precisione e la qualità che il mercato ci riconosce”, afferma Randy Grant, Co-proprietario della californiana Grant Engineering.
A pochi mesi dal lancio, Markforged ha già festeggiato il traguardo delle 100 stampanti “Metal X” installate nel mondo, la prima nel nostro paese disponibile nello show-room di Cinisello Balsamo, in provincia di Milano: si conferma, in tal modo, come uno dei protagonisti del cambio di paradigma produttivo in corso nelle fabbriche, che gli osservatori hanno definito “quarta rivoluzione industriale”.