Il futuro è nelle mani dello sviluppo sostenibile e la crisi mondiale innescata dalla diffusione del Covid-19 è divenuta l’occasione per ripensare un nuovo modello di crescita.
Su questo tema Euler Hermes, Gruppo Allianz, in collaborazione con Format Research, ha realizzato uno studio, attraverso un’indagine condotta su di un campione statisticamente rappresentativo delle imprese italiane extra-agricole e non finanziarie, con un fatturato di almeno 2,5 milioni di euro.
L’ESG (Environmental, Social and Corporate Governance) è il parametro ufficiale per valutare le imprese sulla base di fattori sociali e ambientali e i suoi principi sono condivisi a livello mondiale.
La strada è tracciata dalle principali istituzioni internazionali. L’Unione Europea ha costruito il suo Next Generation EU proprio sulla transizione energetica e sullo sviluppo di progetti sostenibili.
Le imprese che intendono competere su questi mercati, e vincere la sfida, devono aderire a questi principi, farli propri e rimodulare i propri modelli produttivi guardando al futuro e al benessere delle persone.
Sono quattro i pilastri intorno ai quali la maggioranza delle imprese ha confermato l’intenzione di diventare protagonista di un nuovo modello di sviluppo: un cambiamento destinato ad avere un impatto positivo sul business; mettersi al riparo dagli effetti nefasti dei cambiamenti climatici; investire nella sostenibilità per cambiare i modelli produttivi; un’occasione per riformare i modelli di business.
Dallo Studio è emerso che il cambiamento avrà un impatto positivo sul business. Il 50% delle imprese italiane sono convinte che il processo di transizione verso un’economia sostenibile avrà un impatto favorevole sulla propria attività; questo spiega la decisione di tantissime aziende di aderire ai principi ESG, sviluppando i modelli di business sostenibili.
In particolare, sono le aziende di dimensioni maggiori (il 71,9% del totale) ad aver compreso l’importanza di modificare il loro rapporto con l’ambiente e con l’essere umano. Tra queste, spiccano le imprese manifatturiere che operano nel Nord Italia, le grandi imprese della ricezione turistica e alberghiera, molte di queste presenti anche nel Mezzogiorno.
Il dato più significativo, per comprendere la portata del cambiamento, riguarda le aziende non convinte: infatti, solo il 4% delle imprese ritiene che lo sviluppo sostenibile possa essere un freno alla crescita.
Le imprese camminano lungo la frontiera del cambiamento anche per avere un vantaggio competitivo sugli altri. Il 37,8% delle aziende italiane ha infatti già avviato investimenti in tema di sostenibilità ambientale. Il 27,8% aveva iniziato prima del 2020, il 10% si è accodato nel corso del biennio 2020-2021, mentre il 7,7% lo farà entro il 2023.
Tutte vogliono salire sul treno della sostenibilità perché sono ormai consapevoli che questo possa davvero rappresentare un acceleratore per il business. A oggi le imprese più avanzate in tema di stanziamenti sono quelle manifatturiere, del turismo e dei servizi alle imprese. A livello territoriale, sono ad oggi in fase avanzata le aziende del Nord Est, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e delle Province autonome di Trento e Bolzano.
Significativo è anche capire perché le aziende stanno indirizzando una parte considerevole dei loro investimenti proprio sul green. La maggior parte (il 69,3%) lo fa per adeguarsi alle normative italiane e internazionali, ma anche perché investire nel settore migliora l’efficienza operativa, riduce i conti, e contribuisce ad aumentare il fatturato. Un’impresa su tre in Italia è convinta che investire nel green sia un vero e proprio acceleratore del business, oltre che un ottimo passe-partout per accedere ai finanziamenti degli istituti di credito.
Imboccare la strada della sostenibilità diventa quindi la soluzione più efficace per riformare i modelli di business. L’82% delle imprese è infatti convinto che lo sforzo green stia comportando modifiche molto significative ai modelli di business, con il passaggio a processi produttivi a bassi consumi e l’apertura verso un’economia circolare.
Investire nella sostenibilità significa quindi per un’azienda modificare al proprio interno il modello organizzativo e il modo di approcciarsi al mercato. Utile in questo senso anche la spinta delle politiche pubbliche. Tanto l’Unione Europea quanto il Governo italiano stanno spingendo affinché le aziende accelerino i loro processi di sviluppo green, un percorso necessario per incoraggiare le imprese a investire sulla strada del cambiamento.
Anche Euler Hermes Italia ha sposato i principi dell’ESG, convinta che proprio la sostenibilità debba diventare un parametro su cui calcolare la solvibilità di un’azienda e la durevolezza e affidabilità di un business.