Il convegno “Il futuro delle nostre imprese: l’economia è digitale o non è” è stato l’evento conclusivo dell’edizione 2013 della Management Academy for ICT Executives, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con l’Osservatorio sulle startup digitali.
Quale ruolo per le tecnologie digitali nelle imprese e nell’economia del Paese? Come cambierà il budget ICT delle aziende? Quali le principali aree di investimento per il 2014? Che ruolo giocheranno le startup tecnologiche? A queste ed altre domande si è cercato di dare una risposta al convegno “Il futuro delle nostre imprese: l’economia è digitale o non è”, evento conclusivo dell’edizione 2013 della Management Academy for ICT Executives, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con l’Osservatorio sulle startup digitali.
di Eleonora Dolce
In un contesto globale in cui l’economia e la società sono sempre più digitali, gli Executive dell’ICT devono assumere l’indispensabile ruolo di protagonisti del processo di trasformazione digitale.
Non basta infatti la pur doverosa attenzione al fenomeno startup, al Fondo di garanzia, allo sblocco dei pagamenti della PA, alle agevolazioni per finanziare macchinari e ICT, poiché ogni sforzo risulta rallentato dalla concreta mancanza di fondi. L’Italia è ancora in ritardo nell’innovazione digitale, con un rapporto spesa IT/PIL pari a 1,32%, contro il valore medio dell’UE pari al 2,19%, e un rapporto tra spesa in Ricerca&Sviluppo e PIL pari all’1,26%, contro la media UE al 2,01%. Ma le imprese non possono restare ferme ad aspettare. Device mobili, social network, Big Data e Analytics, servizi di Cloud Computing e soluzioni di Internet delle Cose rappresentano grandi sfide che l’ecosistema digitale pone all’economia e che le aziende italiane non possono mancare se vogliono restare competitive.
Dopo un biennio difficile, alle Direzioni ICT delle imprese spettano ora importanti sfide organizzative e culturali per farsi promotrici della digitalizzazione a tutti i livelli. Non si può più parlare infatti di economia digitale solo per le imprese tecnologiche: la digitalizzazione deve riguardare tutti i comparti del mercato, specialmente quelli tradizionali che per sopravvivere alla competizione dovranno sfruttare al meglio le nuove opportunità.
Di tutti questi temi si è parlato il 3 dicembre al convegno della Management Academy for ICT Executives dal titolo “Il futuro delle nostre imprese: l’economia è digitale o non è”, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano.
IL BUDGET ICT NEL 2014
Come sarà l’anno nuovo per le imprese italiane? In cosa investiranno? Dove invece apporteranno tagli di budget? Come useranno il mercato dell’offerta? Come si trasformeranno le Direzioni ICT al loro interno? Per rispondere a queste domande la ricerca della Management Academy for ICT Executives 2013 ha coinvolto attraverso una survey oltre 200 Direttori di Sistemi Informativi con l’obiettivo di identificare l’agenda dei CIO per il prossimo futuro.
Stando ai dati della survey, nel 2014 si registrerà una stabilità del budget ICT, vista dal lato della domanda; non ancora la ripresa auspicata, ma una miglioramento rispetto alla situazione dell’ultimo biennio in cui le Direzioni erano impegnate in processi di profonda razionalizzazione interna e taglio di investimenti. Nel dettaglio, i settori Finance, Media e Telco e Servizi dichiarano per il 2014 una leggera crescita del budget intorno a +0,3%, per l’Industria e le Utility si rimane in campo negativo con un calo dichiarato rispettivamente del -0,3% e -1,4%.
L’Italia è ancora in ritardo nell’innovazione digitale, con un rapporto spesa IT/PIL pari a 1,32%, contro il valore medio dell’UE pari al 2,19%, e un rapporto tra spesa in Ricerca&Sviluppo e PIL pari all’1,26%, contro la media UE al 2,01%.
L’AGENDA DEGLI INVESTIMENTI
Le principali aree di investimento sono sei, con specifiche differenze per settore. La prima per i CIO nel 2014 è lo sviluppo della Business Intelligence e Analytics indicata tra le priorità dal 39% dei rispondenti. Seguono poi i Sistemi Gestionali e ERP (35%), lo Sviluppo e rinnovamento dei sistemi di CRM (31%), la Digitalizzazione e Dematerializzazione (29%), le Mobile Apps (21%) e i Device Mobili (18%).
Le principali sfide organizzative per la Direzione ICT nel 2014 sono costituite dalla Gestione dell’Innovazione, in termini di ruoli e processi, con il 37% delle preferenze, e dal Demand Management con il 27% delle risposte. Seguono i ruoli e le competenze per le soluzioni Mobile e per l’Enterprise Architecture, entrambe al 23%.
I CIO COME PROMOTORI DELL’INNOVAZIONE DIGITALE
“Sebbene non si possa ancora parlare di una vera inversione di tendenza, dalla nostra analisi emerge l’arresto nella contrazione dei budget che ha caratterizzato l’ICT delle imprese negli ultimi anni. – ha affermato Mariano Corso, Responsabile Scientifico della Management Academy for ICT Executives del Politecnico di Milano. “Nelle nostre imprese si assiste a un processo inesorabile di digitalizzazione, che pur ostacolato e reso meno efficace dalla mancanza di budget, di infrastrutture e di regia, diventa sempre più pervasivo e ‘liquido’, penetrando in ogni processo e spazio di relazione interno ed esterno all’organizzazione. Nonostante il clima complessivo di austerità e incertezza, il processo di digitalizzazione si è ormai definitivamente innescato, ponendo le basi per un’economia nuova. Alle Direzioni ICT spetta un ruolo fondamentale: farsi promotori dell’evoluzione culturale che deve riguardare tutti gli attori per garantire alla propria impresa un ruolo nel nuovo ecosistema. Per questo serviranno all’interno delle aziende dell’offerta nuove competenze e ruoli capaci di accompagnare le imprese nei percorsi di trasformazione digitale.”
IL RUOLO DELLE STARTUP
“Nel quadro attuale del nostro Paese non si parla solo di Digital Divide, ma di un vero e proprio Innovation Divide che riguarda il mondo delle imprese”, ha affermato Andrea Rangone, Responsabile Scientifico della Management Academy for ICT Executives del Politecnico di Milano. “Per recuperare il ritardo, però, l’Italia ha un’opportunità: puntare sullo sviluppo di startup innovative. In questo senso, c’è un segnale positivo rappresentato dall’ecosistema nato negli ultimi anni, con 120 startup finanziate nel 2012 da investitori istituzionali, business angels, incubatori e acceleratori per un totale di circa 80 milioni di euro. Ma è necessario anche che le imprese tradizionali comprendano che l’innovazione è legata allo sviluppo della nuova imprenditorialità, attraverso lo scouting, il sostegno e il finanziamento di startup. A questo scopo, i CIO svolgono un ruolo fondamentale”.
Le principali sfide organizzative per la Direzione ICT nel 2014 sono costituite dalla Gestione dell’Innovazione, in termini di ruoli e processi, con il 37% delle preferenze, e dal Demand Management con il 27% delle risposte. Seguono i ruoli e le competenze per le soluzioni Mobile e per l’Enterprise Architecture, entrambe al 23%.