Sandro Bonomi, presidente della federazione Anima: “Fare buoni prodotti oggi non basta più. Bisogna avere ricchezza di idee, stabilità ma anche una formazione culturale di alto livello aperta al mondo”.
La federazione Anima sigla una piattaforma di interazione con SDA Bocconi per contribuire alla valorizzazione e all'apertura dei mercati internazionali delle piccole e medie imprese della meccanica varia: + 2,4% la produzione 2011 del comparto grazie all’export (+3,9%). Dalle esportazioni arriva la spinta decisiva che consente oggi a molte aziende di consolidare la propria posizione.
di Gianluigi Rovetto
Le piccole e medie imprese della meccanica varia che fanno capo ad Anima avranno per trainer SDA Bocconi School of Management che le aiuterà a conseguire performance di managerialità avanzate e strumenti di business adeguati per affrontare le sfide internazionali. Le ambite competenze formative della prestigiosa Scuola di Direzione Aziendale e management sono l’argomento di un'innovativa piattaforma di interazione tra industria e università, concordata tra la federazione di associazioni Anima e SDA Bocconi. L’importante progetto formativo, annunciato dal Presidente Anima, Sandro Bonomi, in occasione della consueta presentazione di fine anno dei risultati economici del settore, arriva in una fase di rallentamento per l'industria, mentre si salvano quelle imprese con un business decisamente orientato all’export. Dalle esportazioni infatti, che continuano a mantenersi in zona positiva, come ampiamente confermato dai dati Anima, arriva la spinta decisiva che consente oggi a molte aziende di affermarsi sui mercati.
“Anima ha cercato un partner autorevole per costruire una piattaforma di congiunzione tra industria e università. Lo scopo è aiutare le imprese a crescere attraverso le migliori competenze di business oggi disponibili e dotarsi dei migliori talenti che le nostre Università formano ogni anno”, ha dichiarato il Presidente Bonomi, alla guida di una federazione di oltre 60 associazioni e gruppi merceologici con circa 1.000 aziende associate nel comparto della meccanica varia e affine, settore che dà lavoro a 193.000 addetti e muove un giro di affari di oltre 43 miliardi di euro, provenienti per il 53% dai mercati esteri. “Le imprese che fanno parte di Anima sanno realizzare buoni prodotti. Siamo bravi artigiani, come lo erano i maestri di bottega del Medioevo: ma oggi non basta più. Oggi bisogna avere ricchezza di idee, stabilità e saldezza di intenti, ma anche una formazione culturale di alto livello, aperta al mondo”.
Il salto verso una formazione manageriale qualificata, tanto invocato per la nostra pur brillante piccola e media industria, impone uno stock di competenze di alto livello, diverse da quelle convenzionali finora ricercate. Da qui la collaborazione con la SDA Bocconi. “L’accordo siglato con Anima – ha commentato il professore Alberto Grando, Dean di SDA Bocconi – è una pietra d’angolo di una costruzione che stiamo portando avanti. Include iniziative di formazione, ricerche ad hoc e su commessa, convegni”.
Tre le aree Bocconi coinvolte nel progetto la prima è la formazione, che potrà essere erogata alle imprese Anima in svariate forme e modalità: dalla formazione cosiddetta “a catalogo” (costituita da iniziative brevi, selezionate da un’ampia offerta rinnovata di anno in anno, e assemblate fino a generare un percorso formativo) alla formazione su commessa (inclusi i master, ovvero programmi strutturati ad hoc secondo gli standard internazionali, con rilascio di attestati). La seconda grande area su cui si svilupperà la collaborazione è quella della ricerca. Come ha assicurato il professor Grando, l’Università Bocconi è disponibile a sviluppare attività di ricerca specifica e trend prospettici su esigenze manageriali. Infine l’area della diffusione. Quindi non solo formazione, non solo ricerca ma anche momenti di dibattito, workshop, iniziative seminariali con discussioni a livello nazionale e internazionale. Compresa la pubblicazione di studi, articoli e focus sulla rivista Economia & Management.
Sandro Bonomi, presidente di Anima, e Alberto Grando, Dean SDA Bocconi, durante la presentazione della piattaforma di iterazione tra industria e università, siglata lo scorso Dicembre da Anima e SDA Bocconi.
ESPORTAZIONI IN CRESCITA
Anima ha presentato i dati di pre-consuntivo 2011 del settore della meccanica varia, la cui produzione è aumentata del 2,4% rispetto al 2010. Questo dato di crescita è il risultato di un anno che si può dividere in due parti, caratterizzate da trend molto diversi: forte espansione nei primi sei mesi e frenata nella seconda parte del 2011. Quanto al 2012 non sono previste sostanziali variazioni di produzione (+0,1%) rispetto al 2011.
Il dato più incoraggiante è ancora una volta quello dell’export, in crescita del 3,9% nel 2011; crescita che dovrebbe continuare anche nel 2012 (+2,7%) stando alle elaborazioni dell’Ufficio Studi Anima. “Come ormai da qualche anno siamo abituati a constatare – ha commentato Alessandro Durante, alla Direzione Comunicazione, Marketing & Ufficio Studi Anima – le esportazioni sono il traino delle nostre aziende. I nostri prodotti all’estero sono sempre più apprezzati e sempre meno ricettivo è invece il mercato interno”. Attualmente su un totale di 43.570 milioni di euro di produzione, le esportazioni coprono 22.930 milioni, pari al 53% dell’ammontare totale.
Il dato di occupazione (-1,6%) dell’anno passato è l’unico con segno negativo. Creare nuovi posti di lavoro è compito del 2012: le previsioni sono di una crescita occupazionale di 1,1%. Ricordiamo che il settore della meccanica varia dà lavoro a 192.700 persone.
Nel 2012 anche gli investimenti si prevedono in leggera crescita (+1,8%). Il rallentamento del secondo semestre 2011 ha congelato gli investimenti, che nell’arco dell’anno sono risultati sostanzialmente stabili (+0,7%).
L’indice di produzione della meccanica varia, dopo avere raggiunto il picco di 121,3 punti nel 2008, è caduto a 105,2 punti nel 2009. Il leggero riassestamento seguito negli anni successivi ha consentito una stabilizzazione fino a 108,6 punti nel 2011, stessa posizione del 2005. Per il Direttore dell’Ufficio Studi Anima ci sono tutte le premesse per una buona ripresa: “Siamo tornati indietro di qualche anno, non moltissimi in realtà. Possiamo contare – continua Durante – su una struttura PMI molto solida e su un supporto universitario di eccellenza”.
Il continente di esportazione di gran lunga più importante per la nostra industria è l’Europa, che nella sua globalità assorbe il 56% delle totali esportazioni. Seguono l’Asia con il 22%, le Americhe (12%) e l’Africa (9%). I Paesi di export in ordine di importanza per noi sono: Germania, Francia, USA, Regno Unito, Spagna ed Emirati Arabi Uniti. Quest’ultimo è particolarmente attivo per i prodotti legati all’energia, olio e gas.
“Sul fronte del mercato nazionale ci troviamo spesso in una posizione di debolezza, ingessati da pratiche burocratiche inutili e dispendiose”, è stata la conclusione del Presidente Bonomi, che ha ricordato che nel 2011, nonostante la crisi, le aziende della meccanica varia hanno destinato un miliardo di euro in investimenti per migliorare i propri stabilimenti. “Potremmo fare molto di più se il mercato interno, fermo da 20 anni, ripartisse”.
L’unico dato con segno negativo registrato dal comparto della meccanica varia è quello dell’occupazione che dovrebbe parzialmente recuperare quest’anno.