Un sistema di movimentazione della lamiera su pressa transfer ideato da Samec. È totalmente automatizzato si basa sull’uso di uno dei prodotti di punta dell’azienda, la pinza Pagurus Grip®.
Può un’azienda di 35 addetti confrontarsi con successo con gruppi di grandi dimensioni? L’esperienza di Samec lo dimostra. Specializzata in sistemi transfer e di presa per lo stampaggio a freddo della lamiera, è presente anche a EuroBLECH.
di Riccardo Oldani
In Italia la dimensione delle imprese non supera i 20 dipendenti nel 98% dei casi. E per quanto nel manifatturiero il numero di addetti sia più elevato rispetto alle aziende attive nei servizi, è indubbio che il nostro tessuto produttivo sia costituito soprattutto da realtà di piccole e medie dimensioni.
Periodicamente si innescano dibattiti sul fatto che questo sia un vantaggio o uno svantaggio per il comparto e per la nostra economia. Chi non ha dubbi al riguardo, certo che imprese più agili siano anche più efficienti e pronte nel rispondere alle sfide, è Nicola Scarlatelli, Amministratore Unico di Samec Automation Systems, azienda ad alto contenuto tecnologico di Rivoli, vicino a Torino.
PICCOLI MA COMPETITIVI
La Samec, in attività dal 1974, opera nel settore dello stampaggio a freddo della lamiera, in particolare nel campo delle macchine transfer e dei relativi sistemi di movimentazione. Lavora soprattutto per l’industria automotive, che nel Torinese ha generato nei decenni una rete di aziende e di competenze in grado di coprire tutte le esigenze della filiera.
“Ci si può chiedere”, osserva Scarlatelli, “in che modo un’azienda come la nostra, che ha circa 35 addetti, possa operare in un settore così sfidante e ad alta tecnologia e competere con gruppi molto più strutturati nel rispondere alle richieste dei clienti. A chi ha questo dubbio rispondo sempre di venire a trovarci, non soltanto per vedere come operiamo ma anche per capire che cosa sia il territorio in cui operiamo”.
Il comprensorio industriale di Torino racchiude, in un raggio di appena 16 km, decine di aziende con competenze avanzate sull’automazione per il settore automotive. Samec ne fa parte e ne utilizza le sinergie per accrescere la sua competitività a livello internazionale.
UN DISTRETTO UNICO AL MONDO
In effetti, in un raggio di una ventina di chilometri intorno al capoluogo piemontese si è costituito un distretto che non ha uguali al mondo. Dice ancora Scarlatelli: “Dai tempi della grande crescita della Fiat e della Lancia e del primo Giovanni Agnelli, il nonno dell’Avvocato, che qui veniva affettuosamente chiamato Giuanin Lamiera, intorno a Torino si sono concentrate aziende e competenze legate all’automotive come in nessun’altra parte del mondo. Lo dico con cognizione di causa. Per realizzare i nostri sistemi di automazione, in particolare le chiusure pneumatiche che sono il cuore della nostra tecnologia, noi non soltanto possiamo contare sulle nostre competenze interne, ma anche sul rapporto con fornitori e aziende, con cui collaboriamo, che si trovano tutte in un raggio di pochi chilometri dalla nostra sede. Parlo di qualcosa come circa 300 realtà, ciascuna con la propria specializzazione e un posto specifico nella filiera”.
Il logo del Compasso Manifatturiero, che riunisce una miriade di artigiani, piccolissime e medie imprese (222.567 sono le imprese registrate nella provincia di Torino di cui qualche migliaio appartiene al comparto manifatturiero).
TUTTO IN UN RAGGIO DI POCHI CHILOMETRI
Il prodotto di punta di Samec, la pinza Pagurus Grip®, ci dice l’Amministratore unico dell’azienda, “è composto da appena una dozzina di parti, ma si può differenziare in ben 857 versioni per tutta una serie di caratteristiche. Per quanto riguarda i materiali, per esempio, utilizziamo l’Ergal 7075 che acquistiamo da un fornitore di Beinasco, a meno di 8 km. Produciamo poi questi componenti con macchine utensili, per le quali ci procuriamo i ricambi da fornitori che si trovano tutti tra 500 m e 2 km dalla nostra sede. Troviamo gli oli refrigeranti a Rivalta, distante 9 km. Ci procuriamo a meno di 4 km le viti di vari tipi e con diverse caratteristiche che ci servono. I vari trattamenti, come quelli termici o come l’ossidazione anodica a spessore, la brunitura e poi nitrurazione, fosfatazione, anodizzazione a spessore o a colore, sono eseguiti da fornitori a pochi minuti di auto da noi”.
IL COMPASSO MANIFATTURIERO
Che cosa vuol dire tutto questo? Che tutta l’area torinese raccoglie in modo diffuso sul territorio una serie di attività che neppure un grande gruppo industriale può riunire al suo interno e, soprattutto, con una creatività, capacità di risposta e dinamismo molto maggiori. “È quello che abbiamo chiamato Compasso Manifatturiero”, dice Scarlatelli, che oltre a dirigere la sua azienda è anche presidente della CNA (Confederazione nazionale dell’artigianato) della Città metropolitana di Torino, organizzazione che rappresenta le necessità delle piccole e medie imprese e le fa dialogare tra loro per metterle a sistema.
Nicola Scarlatelli, Amministratore unico di Samec Automation Systems e presidente della CNA della Città Metropolitana di Torino, tra i più attivi fautori del Compasso Manifatturiero.
LA PRESENZA A EUROBLECH
“Crediamo che sia arrivato il momento”, dice l’imprenditore, “di fare conoscere meglio anche all’estero le potenzialità della nostra azienda e del nostro territorio ed è proprio su questo aspetto che abbiamo pensato di incentrare la nostra presenza alla prossima edizione di EuroBLECH, la fiera di Hannover sulle tecnologie della lamiera che si tiene dal 25 al 28 ottobre”. Anche perché i vantaggi derivanti dall’operare nel Compasso Manifatturiero non riguardano soltanto la qualità del prodotto e le competenze applicate. “Parliamo anche di una filiera più sostenibile, dove tutto è a portata di mano e non c’è bisogno di trasporti su lunghe distanze o di produrre grandi quantità di prodotto”, osserva Scarlatelli. “E poi di una capacità di risposta superiore, resa possibile dalla condivisione della stessa cultura industriale e soprattutto grazie alla forza delle relazioni. Di recente abbiamo evaso in meno di un mese una commessa di 400 sistemi di presa giuntaci dall’Estremo Oriente, pur in un periodo in cui tutto è complicato, dal contenimento dei costi al reperimento dei materiali”.
Nicola Scarlatelli (al centro) durante una tavola rotonda organizzata lo scorso giugno al Sermig, in occasione del Festival del Compasso Manifatturiero, manifestazione nata per promuovere anche a livello pubblico i valori del distretto produttivo torinese coinvolgendo le istituzioni, il mondo accademico ed i rappresentanti di categoria.
ALL’INSEGNA DELLA TRASPARENZA
La completa tracciabilità di produzioni e lavorazioni è anche garanzia di trasparenza, un aspetto importante della Carta Etica che Samec si è data già da qualche anno e che ora risponde a esigenze sempre più esplicitate dal mercato. “Noi possiamo dimostrare a chiunque ce lo chieda quali materiali abbiamo utilizzato e che la produzione di tutti i nostri prodotti è eseguita da noi internamente. Possiamo dire da dove arrivano le materie prime, quali aziende ce le hanno fornite e se trattano in modo equo i loro lavoratori. Ed è anche per questo che abbiamo deciso di allestire il nostro stand a EuroBLECH (K01, hall 27) con materiali completamente trasparenti”.
Non mancheranno ovviamente le novità tecnologiche. “In quattro anni”, conclude Scarlatelli, “quanti ne sono passati dall’ultima edizione di EuroBLECH che è saltata nel 2020 a causa del Covid-19, abbiamo sviluppato molti nuovi prodotti e soluzioni, che chi ci visiterà in fiera potrà apprezzare insieme ad altre piacevoli sorprese tipiche del Made in Italy”. ©TECN’È
Il talk “Giovani e donne, talento e risorse per le piccole imprese” organizzato da CNA in occasione del Festival del Compasso Manifatturiero, lo scorso giugno all’Arsenale della Pace di Torino.