“L’Alto Adige è la ‘Green Region d’Italia’: è questa una linea guida culturale e un motore di sviluppo economico. Nel 2020 il 75% del nostro fabbisogno sarà coperto dalle fonti rinnovabili”: sono le parole che Luis Durnwalder, Presidente della Provincia di Bolzano, ha pronunciato all’incontro pubblico del luglio scorso, indetto per presentare il Dossier “Alto Adige Green Region”, realizzato in collaborazione con BLS-Business Location Südtirol. “La sostenibilità è oggi lo strumento principale per la crescita economica. La strada scelta dall’Alto Adige deve essere il modello seguito dalle amministrazioni pubbliche e dalle imprese. La green economy è l’arma contro la crisi: le istituzioni devono sostenerla”, ha sottolineato nell’occasione il Ministro dell’ambiente Corrado Clini.
di Federica Conti
L’Alto Adige è la Green Region d’Italia: è questo il messaggio che Luis Durnwalder, Presidente della Provincia autonoma di Bolzano, ha voluto condividere con il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini in occasione di un incontro pubblico che si è tenuto a Bolzano il 24 luglio scorso. Davanti ad una platea di oltre 300 rappresentanti dell’economia locale, il Presidente Durnwalder, l’Assessore all’industria e commercio Thomas Widmann, e il Direttore dell’agenzia di marketing territoriale BLS-Business Location Südtirol, Ulrich Stofner, hanno presentato al Ministro Clini gli elementi di eccellenza di un territorio all’avanguardia come l’Alto Adige.
“Nella provincia di Bolzano, sviluppo sociale ed economico vanno di pari passo quando parliamo di innovazione e sostenibilità. Stiamo già costruendo l’Alto Adige del futuro, completamente ripensato e sviluppato in chiave green. Il nostro è un percorso già avviato, che continua. Nel 2020 il nostro fabbisogno sarà coperto al 75% da energie rinnovabili. Ed il green non è solo una sensibilità culturale già diffusa, ma anche un’occasione per fare business ed innovazione, per crescere e contrastare la crisi”, ha affermato Durnwalder.
“La sostenibilità è oggi lo strumento principale per la crescita economica, la via per uscire dalla crisi internazionale. Non solamente in Italia e in Europa, ma in tutto il mondo ormai, efficienza energetica, innovazione tecnologica, fonti rinnovabili d’energia, protezione dell’ambiente e del territorio creano posti di lavoro e fanno crescere le imprese in modo stabile e sicuro, mentre gli altri settori economici sono in difficoltà. Eppure la green economy non ha nelle istituzioni quella voce, quel peso che merita e che invece ha nel mondo reale. È nostro dovere ascoltare le amministrazioni pubbliche più innovative e le imprese ‘verdi’ e sostenerne le iniziative, che sono l’arma migliore per combattere la crisi. Per questo motivo la strada scelta dall’Alto Adige deve essere il modello seguito dalle amministrazioni pubbliche e dalle imprese”, gli ha fatto eco il Ministro Clini.
UNA SCELTA STRATEGICA
“Quella altoatesina è una Regione che fa del green non solo un elemento di distinzione, ma anche e soprattutto un’eccellente opportunità imprenditoriale. L’Alto Adige si sta, infatti, sempre più caratterizzando per una vera e propria sensibilità ‘verde’ che va ad influire a livello locale in tutti i settori: dall’economia allo sviluppo, alla mobilità, dal turismo alla partecipazione privata dei singoli cittadini”, ha evidenziato l’Assessore provinciale Widmann, sottolineando il passaggio chiave dell’analisi che è stata condotta.
“Questo modello di sviluppo eco-compatibile è sostenuto concretamente sia dalle già numerose imprese attive nel settore green che dall’amministrazione locale, che ha fatto del rispetto ambientale l’asse portante della politica di gestione del territorio. Per questo venire a fare business in Alto Adige è oggi una grande opportunità per tutti”, ha aggiunto Ulrich Stofner, Direttore BLS-Business Location Südtirol.
I DATI DEL RAPPORTO
Al fine di invitare pubblico e privato a meditare sulle scelte in gioco riportiamo alcuni dei “numeri” del Dossier “Alto Adige Green Region” presentati nell’incontro pubblico del luglio scorso, rimandando il lettore più attento e desideroso di approfondimenti al sito www.bls.info/green-region.
In merito al suggerimento di investire sul territorio di Ulrich Stofner, va subito evidenziato che l’Alto Adige ha l’aliquota Irap più bassa d’Italia: il 2,98%. Inoltre, l’ultima legge finanziaria provinciale ha ridotto tale imposta al 2,5% per le imprese che aumentano la produttività, l’occupazione o gli investimenti in ricerca e sviluppo e l’ha abbassata fino al 2% per le aziende attive nelle energie rinnovabili. Sul territorio dell’Alto Adige – enuncia il Dossier – sono quasi 500 le imprese già oggi attive nei settori dell’energia rinnovabile e del risparmio energetico e affini. Non solo, il 30% circa di tutte le aziende altoatesine investe in tecnologie “verdi”, contro il 23,4% della media nazionale. Ma continuiamo con i numeri su cui meditare: il 98% dell’acqua risulta potabile senza bisogno di filtraggio; ogni cittadino è responsabile di circa 5,4 t di CO2 l’anno, metà rispetto alla media europea; sono installati oltre 5.000 impianti fotovoltaici, pari a una produzione di 200 milioni di kilowattora l’anno, circa 278 W per abitante, contro i 156 W medi pro capite della media nazionale. Lo scenario descritto indica anche che oltre il 40% della superficie è occupato da zone boschive: il potenziale della legna è enorme, con 60 milioni di metri cubi pieni (mcp) di legna. Obiettivo prefissato per il 2050: il 98% dell’energia elettrica prodotta in Alto Adige sarà di tipo rinnovabile (in prevalenza idroelettrica), contro il 23,7% della media nazionale.
Secondo l’ultimo report di Legambiente, in Italia, nel 2012, vi sono 23 comuni “rinnovabili al 100%”, nei quali cioè la produzione da fonti rinnovabili copre l’intero fabbisogno di energia termica ed elettrica, escluso quello legato ai trasporti. Di questi, ben 16 si trovano in Alto Adige: Badia, Brunico, Dobbiaco, Glorenza, Laces, Lasa, Monguelfo, Prato in Venosta, Racines, Rasun Anterselva, Silandro, Sluderno, Stelvio, Valdaora, Varna, Vipiteno. Nel corso del 2011 sono stati organizzati 57 Enertour – tour sull’energia in Alto Adige – che hanno registrato la partecipazione di 1.400 persone. L’edilizia ecosostenibile è un tema molto sentito in provincia di Bolzano, tanto che qui ci si è mossi con largo anticipo rispetto alle direttive europee in materia. Risale a dieci anni fa la nascita dell’Agenzia CasaClima, ente pubblico che si occupa della certificazione energetica e ambientale degli edifici, sia di nuova costruzione sia risanati, e della formazione degli operatori del settore edile. Grazie ai criteri di costruzione o risanamento certificato si calcola un risparmio complessivo di 8 milioni di litri di olio combustibile l’anno e una minor produzione di CO2 pari a 16 mila tonnellate l’anno. Sono 5.855 le certificazioni CasaClima in Alto Adige. Per chiudere, il dossier sottolinea come, nei pressi del casello autostradale di Bolzano Sud, sia in fase di realizzazione un impianto di produzione e distribuzione di idrogeno per autotrazione.
Il messaggio è chiaro: meditate gente, meditate!