Pasquale Lambardi, fondatore e CEO di Relatech, mentre risponde alle domande della giornalista di Canale 5 Veronica Gervaso, conduttrice dell’evento “Verso il 2025: Innovazione & Digital Transformation tra AI e Cyber Risk”, organizzato a Milano il 22 novembre scorso.
Intraprendere la transizione digitale per le imprese non è uno scherzo: Relatech le può accompagnare con un percorso mirato alle loro esigenze.
di Riccardo Oldani
Intraprendere la transizione digitale per le imprese non è uno scherzo. Per questo il Gruppo Relatech ha messo a punto un percorso fondato sull’ascolto attivo, l’individuazione delle esigenze e la crescita graduale. L’azienda ha illustrato in un incontro a Milano questo suo approccio, che minimizza i rischi e moltiplica le possibilità di successo. Presenti anche sei grandi realtà che ne hanno beneficiato, con risultati molto concreti.
Nel 2001, in un piccolo ufficio di Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, nasceva Relatech, all’epoca una microazienda, creata dalla volontà e dall’intuizione di un ingegnere informatico, Pasquale Lambardi. “La nostra bravura è stata riuscire a lavorare fin da subito con grandi realtà”, ci ricorda ora l’attuale CEO e fondatore di quello che è diventato un gruppo internazionale, cresciuto attraverso una duplice strategia di sviluppo interno e acquisizioni mirate e impegnato in un difficile compito: accompagnare per mano le imprese nella transizione digitale.
Da quella fase iniziale Relatech è arrivata alla quotazione in Borsa, nel 2019, quando contava circa 200 dipendenti. E poi ha iniziato una salita verticale. Oggi ha oltre 800 talenti, vanta un fatturato di 100 milioni e ha visto, lo scorso giugno, l’ingresso degli importanti investitori del fondo di private equity Bregal Unternehmerkapital, che opera con piccole e medie aziende tecnologiche svizzere, tedesche, italiane e austriache per sostenerne attività e sviluppo.
I contenuti emersi durante l’evento di Relatech riassunti in una ricca infografica dalla Graphic Recorder Giulia Coppola, che ha realizzato l’illustrazione in diretta, mano a mano che si susseguivano gli interventi.
UN INCONTRO PER RACCONTARSI
Tante novità recenti e un’attività in espansione tumultuosa hanno suggerito a Pasquale Lambardi e al suo staff di organizzare un incontro con clienti e partner per raccontare le direzioni di sviluppo dell’azienda e descrivere le sue articolate strategie. Il 22 novembre dello scorso anno, a Milano, a Palazzo Castiglioni nel centro congressi di Confcommercio, al cospetto di una sala gremita di persone, un ricco programma di interventi ha affrontato i temi dell’innovazione e trasformazione digitale “tra AI e cyber risk”, come recitava il titolo dell’evento. Un’occasione non soltanto per capire come opera Relatech al fianco delle imprese sue clienti e partner, ma anche per ascoltare le voci di imprese che hanno potuto avvalersi del suo aiuto per migliorare i propri processi e sviluppare nuovi servizi.
END-TO-END CON UN UNICO INTERLOCUTORE
“Definiamo il nostro approccio ‘end-to-end’”, ha spiegato Lambardi, “perché seguiamo tutti gli aspetti del percorso verso la digitalizzazione, fino al suo compimento, con una modalità che riduce al minimo i rischi e massimizza la certezza del risultato. Il nostro è anche un approccio educativo, teso a mostrare come si possa fare tutto con la tecnologia, a patto di capirne le potenzialità e adattarle ai bisogni reali delle aziende. Il percorso che proponiamo è adatto alle imprese di ogni dimensione, piccole e grandi, e trova soluzioni tagliate su misura per le necessità più specifiche”. Tutto questo avviene attraverso un ecosistema di partner tecnologici, che comprende vendor, system integrator e anche partnership con centri di ricerca e spin-off universitarie. “Attivando questa rete abbiamo accesso a un patrimonio vastissimo di conoscenze”, ha evidenziato Lambardi, “e possiamo realizzare ogni tipo di soluzione, sempre mantenendo Relatech come unico interlocutore per le imprese”.
Nella foto Alessia Scarpocchi di Aboca e Apoteca Natura che ha raccontato la sua esperienza con Relatech. Nella tavola rotonda sono intervenute anche altre aziende: ECO The Photovoltaic Group, Indena, Eigenmann & Veronelli, Gruppo Hera e Lottomatica.
QUATTRO PUNTI FERMI PER L’AI
A dimostrare l’efficacia di questo metodo sono le case history che il Gruppo ha portato sul palco dell’evento milanese. Sei aziende - Gruppo Aboca, ECO The Photovoltaic Group, Indena, Eigenmann & Veronelli, Gruppo Hera e Lottomatica . che operano in settori anche molto diversi tra loro, ma hanno trovato in Relatech una risposta precisa alle loro esigenze. Florenzo Marra, CEO di BTO, azienda di Research & Consulting parte del gruppo, ha individuato i quattro punti fermi dell’offerta, a partire dall’advisory, “particolarmente importante in un contesto dove alle imprese si presenta un ventaglio infinito di possibili opzioni tecnologiche, tra le quali è difficile scegliere. Importante poi è l’analisi della digital experience, che abbiamo potenziato con l’intelligenza artificiale per supportare i produttori di beni o le catene di distribuzione nel comprendere i comportamenti dei consumatori e le direzioni di scelta, e perfino studiare i dati meteo che potrebbero influenzare l’afflusso ai negozi. Un altro punto fermo è la ‘Future factory’: l’automazione industriale, per Relatech, rappresenta la perfetta sinergia tra il mondo IT e OT, combinando tecnologie digitali all’avanguardia con sistemi operativi industriali. Questo approccio consente di sviluppare soluzioni integrate capaci di ottimizzare i processi produttivi, migliorare l’efficienza e trasformare le fabbriche in ecosistemi intelligenti, connessi e orientati al futuro. E poi viene la cybersecurity, tema sempre più attuale: l’AI ci aiuta a superare il grande dilemma dei falsi positivi, che determinano tra il 60% e il 70% degli alert su attacchi informatici. Strumenti di questo tipo liberano il tempo dedicato dal personale del nostro centro operativo a verificare i falsi allarmi, per impegnarsi in attività a maggior valore aggiunto che si traducono in maggiore efficienza”.
ESEMPI CHE DICONO TUTTO
Venendo agli esempi dei sei “campioni”, Gruppo Aboca, come ha raccontato la digital strategies director Alessia Scarpocchi di Aboca e Apoteca Natura, “ha trovato in Relatech un supporto insostituibile e sempre disponibile per creare un sistema informativo ricco di indicazioni e dati sulla salute, utili per i consumatori che utilizzano i nostri prodotti (per la salute naturale, ndr) ma anche per le farmacie che li vendono. Il primo passo è stato realizzare una app di back-end per le farmacie, che consente loro di seguire le persone nei loro percorsi di salute. Ora vogliamo dare vita a un sistema più semplice da consultare anche per il pubblico”.
Pietro Ghidoni, co-fondatore di ECO The Photovoltaic Group, ha spiegato come l’azienda, che opera nel campo delle rinnovabili, si basi “sull’attività coordinata e complessa di un gruppo di più realtà, specializzate in vari aspetti come progettazione, realizzazione, manutenzione, ricerca e sviluppo di nuovi impianti per l’energia green. La collaborazione con Relatech ha dato vita a Open, un sistema aperto che ci ha consentito di ottimizzare i tempi e migliorare la comunicazione tra tutte queste aree di azione. È uno strumento molto potente, che può consentirci di arrivare a controllare gli impianti di un numero altissimo di clienti, fino a 50.000, per monitorarne i consumi, le modalità di utilizzo e le necessità di manutenzione”.
Indena, invece, è una realtà imprenditoriale italiana presente sul mercato dal 1921. L’azienda è leader globale nell’identificazione, sviluppo, commercializzazione e produzione di estratti e principi attivi puri, prevalentemente derivanti da piante medicinali, destinati all’industria farmaceutica, degli integratori alimentari, cosmetica e veterinaria. Indena si è rivolta a Relatech non solo per individuare le tecnologie migliori per la produzione, “ma anche”, ha spiegato il direttore IT Renato Nanni, “per gestire e mappare la catena dei controlli di qualità, che in un’azienda come la nostra sono particolarmente importanti”.
Al cuore dell’attività di Relatech risiede il concetto di “Umanesimo Digitale”, in cui l’essere umano è il fulcro della nuova impresa manifatturiera e le tecnologie, come l’intelligenza artificiale, sono strumenti per supportarlo. Il Gruppo aiuta i suoi clienti a costruire il loro futuro digitale basandosi su questo assunto centrale.
DALLE MATERIE PRIME AL GIOCO ONLINE
Analogo il caso di Eigenmann & Veronelli, fornitore di materie prime, additivi e soluzioni che supportano i processi di trasformazione in diversi settori. Gianrico Sirocchi, chief transformation officer del gruppo, ha spiegato come la collaborazione con Relatech, e in particolare con BTO, “è servita per potenziare le nostre competenze interne. Siamo soggetti a moltissimi audit e a regole commerciali, che tra l’altro vengono aggiornate di continuo, e l’AI si è rivelata un potente strumento per analizzare le normative e aiutarci a trovare risposte ai quesiti che ogni giorno ci si presentano”.
Per Lottomatica, player leader nel settore del gioco online e dei pagamenti POS, la collaborazione con Relatech, ha spiegato l’head of digital innovation Simone Ridolfi, “si è incentrata sulla comprensione delle potenzialità dell’intelligenza artificiale per il nostro business. Questa tecnologia è un falso amico, nel senso che sembra facile da usare anche per chi non ha esperienza, ma nella realtà non è così. Abbiamo quindi puntato molto sulla formazione per capire bene che cosa possiamo fare con l’AI. Un aspetto riguarda i trend e le preferenze del gioco online, soprattutto in funzione dei programmi di loyalty per i clienti e per il customer service”.
ELOGIO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Durante l’evento milanese di Relatech uno spazio importante è stato dato agli interventi di Marco Landi, former COO di Apple in Europa e chairman dell’istituto EuropIA, e di Guido di Fraia, docente allo IULM dove ha anche fondato un laboratorio di intelligenza artificiale applicata al marketing, realizzato proprio con Relatech.
I due speaker hanno evidenziato gli aspetti positivi dell’intelligenza artificiale e le sue potenzialità nel migliorare la vita delle persone e le attività imprenditoriali. “Vedo più opportunità che rischi nell’uso dell’AI”, ha detto Landi. “Ma serve un forte progetto europeo, per sottrarsi all’egemonia USA, e serve che gli imprenditori entrino in una nuova dimensione culturale. Per questo ci vuole tanta formazione, non solo per sviluppare competenze interne, ma anche per capire che bisogna aprirsi a risorse esterne, perché non tutte le conoscenze possono essere sviluppate in casa”. Ecco, quindi, l’importanza e il ruolo di aziende come Relatech.
Anche Di Fraia si è concentrato sulla necessità di formazione. IULM, insieme con altri 16 partner, tra cui le università di Napoli Federico II, di Salerno e Politecnica delle Marche, è tra gli erogatori di formazione nell’ambito di un’importante iniziativa dello European Innovation Hub (EDIH) AI Magister. “È un’opportunità che consente alle aziende, anche microimprese, che hanno bisogno di accrescere le conoscenze sull’intelligenza artificiale, di accedere a formazione a titolo gratuito, con il meccanismo dello sconto in fattura. Sono previsti bandi successivi, di cui uno già avvenuto a fine 2024, per un totale di 5 milioni di euro da spendere entro il 2025”. Il tutto finanziato nell’ambito del PNRR. ©ÈUREKA!
Guido di Fraia, docente dello IULM, dove ha anche dato vita a un laboratorio di intelligenza artificiale applicata al marketing.