Piccole opportunità sono spesso l’inizio di grandi imprese: una regola valida in ogni ambito e in ogni tempo. Ed è proprio di opportunità colte al volo e ben coltivate che è fatta la storia di Speedy Block, inventore e produttore di sistemi di serraggio. La parola va ad Alexa Grisendi, responsabile commerciale Italia e marketing di Speedy Block, nonché rappresentante della terza generazione nell’impresa di famiglia.
di Elisa Maranzana
Con il quartier generale a Locate di Triulzi, alle porte di Milano, Speedy Block conta una quarantina di dipendenti e ha chiuso lo scorso anno con oltre 6 milioni di fatturato, continuando il suo trend di crescita rimasto costante fin dalla sua nascita.
“Ricordo che da bambina, quando finiva la scuola, passavo intere giornate ad assemblare i sistemi di serraggio dell’azienda di famiglia che portava a casa mio papà per guadagnarmi la paghetta dell’estate”, ci rivela con un po’ di nostalgia Alexa Grisendi, oggi responsabile commerciale Italia e marketing di Speedy Block (www.speedyblock.it), che abbiamo incontrato in occasione dell’ultima visita in azienda. Tra un prototipo stampato in 3D e le ultimissime novità in attesa di brevetto, Alexa, terza generazione in carica nell’impresa di famiglia, ci racconta di come l’azienda si è evoluta negli anni arrivando a essere quella di oggi: un punto di riferimento per tutti i comparti che necessitano di sistemi per il fissaggio rapido, temporaneo o permanente di componenti.
Con il quartier generale a Locate di Triulzi, alle porte di Milano, l’azienda conta 40 dipendenti o poco più e ha chiuso lo scorso anno con oltre 6 milioni di fatturato, continuando il suo trend di crescita rimasto costante fin dalla sua nascita. “Non abbiamo avuto cali del fatturato nemmeno negli anni di crisi”, ci spiega infatti Grisendi. “Questo perché i prodotti che vendiamo abbracciano moltissimi settori, il che ci ha permesso di compensare le perdite di alcuni comparti con l’incremento di vendite in altri”.
“Molti dei nostri competitor hanno deciso di delocalizzare la produzione in Paesi con una manodopera a minor costo, al fine di potersi proporre sul mercato con prezzi più bassi. Una strada che noi abbiamo deciso di non intraprendere”, dice Alexa Grisendi.
IDEE E OPPORTUNITÀ
Le origini di Speedy Block risalgono al 1948, quando Ginepro Grisendi fonda un’officina meccanica specializzata in lavorazioni conto terzi e quindi soprattutto tranciatura, saldatura e assemblaggio. Gli anni passano, le tecnologie si evolvono e quel tipo di commesse inizia a calare. È tempo di dare una svolta. “Lavorare in prima persona sul campo permette di comprendere le esigenze quotidiane concrete, come per esempio quella di bloccare il pezzo da lavorare”, ci racconta Alexa Grisendi. “Era la fine degli anni Sessanta e c’erano già realtà che vendevano sistemi di bloccaggio, ma mio zio Gualtiero, progettista e mente creativa dell'azienda, decise di iniziare a progettare e poi a realizzare queste soluzioni internamente, nell’officina guidata da mio zio Carlo”. Di lì il passo è breve: è il 1970 e nasce Speedy Block che inizia ad affermarsi sul mercato nei cinque o sei anni successivi in concomitanza con l’ingresso in società del terzo fratello, Alberto Grisendi, mente commerciale e creatore della prima rete di vendita.
La storia di Speedy Block è fatta di tante opportunità che l’azienda ha saputo cogliere al volo. Prima fra tutte quella di lavorare a stretto contatto con i clienti, toccare con mano le problematiche della quotidianità, mettendone così a fuoco le reali esigenze. “Oggi riceviamo commesse che arrivano da tutti i settori merceologici: alimentare, chimico, farmaceutico, navale, arredamento, e così via”, continua Alexa Grisendi. “In ambito navale, per esempio, lavoriamo moltissimo con chi fa stampo rotazionale. I nostri sistemi di serraggio vengono utilizzati per chiudere e bloccare gli stampi usati per realizzare le chiglie delle barche. E qualcosa di molto simile accade anche quando a dover essere realizzata è una sedia di materiale plastico”.
L’officina produttiva dell’azienda attualmente occupa uno spazio di 5.000 metri quadrati, ma nel corso dell’anno verrà ulteriormente ampliata di altri 1.400 per esigenze produttive.
UNA STRATEGIA VINCENTE
L’industria manifatturiera occidentale si è trovata a un certo punto a dover far fronte a una concorrenza crescente da parte dei Paesi asiatici. A partire dalla Repubblica Popolare Cinese che – negli ultimi trent’anni – da arretrata economia agricola quale era si è trasformata in una potenza economica mondiale, diventando probabilmente l’esportatore più grande al mondo insieme agli Stati Uniti.
“A differenza di molti altri comparti produttivi non abbiamo assistito alla concorrenza asiatica”, continua Alexa Grisendi. “Quello che abbiamo visto succedere maggiormente è che molti dei nostri competitor hanno deciso di delocalizzare la produzione (o parte di essa) in Paesi con una manodopera a minor costo, al fine di potersi proporre sul mercato con prezzi più bassi. Una strada che noi, però, abbiamo deciso di non intraprendere: da sempre infatti le nostre soluzioni sono made in Italy e tali resteranno, perché non vogliamo accostare il nostro nome a prodotti di qualità inferiore”.
È proprio la qualità, infatti, uno dei maggiori plus che da sempre caratterizza i sistemi di serraggio Speedy Block, un punto di forza che i clienti continuano a riconoscere e apprezzare.
Il reparto produttivo Speedy Block ospita macchinari di ultimissima generazione fra cui centri di lavoro grandi e piccoli, centri per l’elettroerosione a filo, robot di saldatura, trance, tre magazzini automatici e così via.
INVESTIRE, INVESTIRE, INVESTIRE
Ben radicata sul territorio nazionale, Speedy Block a un certo punto della sua storia decide di allargare i propri orizzonti. “Oggi il 65% del nostro fatturato deriva da commesse estere, provenienti principalmente dall’Europa”, prosegue la responsabile commerciale Italia e marketing di Speedy Block. “Da un paio di anni però stiamo cercando di espanderci anche oltreoceano perché ci siamo resi conto che le potenzialità di questi mercati sono tante. Abbiamo già iniziato a collaborare con alcune realtà americane e asiatiche ed è proprio questa la direzione che stanno prendendo gli investimenti di questi ultimi anni”.
Investimenti che quantitativamente variano in base al periodo (nel 2015 era il 5% del fatturato, percentuale lievitata al 16% l’anno successivo) e che includono anche tutto ciò che si rende necessario per velocizzare la produzione e aumentare la sicurezza dei lavoratori.
L’officina produttiva dell’azienda attualmente occupa uno spazio di 5.000 m2, ma nel corso dell’anno verrà ulteriormente ampliata di altri 1.400 per esigenze produttive. Al suo interno ospita macchinari di ultimissima generazione fra cui tre grandi centri di lavoro e altri cinque più piccoli, centri per l’elettroerosione a filo, robot di saldatura, otto trance, due magazzini automatici – uno per stampi e lamiera, e l'altro per cilindri pneumatici – a cui se ne aggiunge un terzo verticale completamente automatizzato per prodotti finiti e semilavorati.
“Noi lavoriamo sostanzialmente per il magazzino”, puntualizza Alexa Grisendi, “e questo ci permette di avere il 99% dei prodotti del nostro catalogo in pronta consegna, riuscendo così a soddisfare le richieste dei nostri clienti praticamente in tempo reale”.
“Quando le richieste di un prodotto per un’applicazione specifica iniziano ad aumentare”, spiega Alexa Grisendi, “valutiamo concretamente se può aver senso inserire nel nostro catalogo anche quella soluzione, iniziandone la produzione”.
COME NASCE UN SISTEMA DI SERRAGGIO
Di questi tempi soprattutto è la domanda che traina l’offerta, un dettaglio che un’impresa come Speedy Block non può ignorare. E così con un occhio rivolto al mercato, uno alla concorrenza e uno in casa, l’azienda lavora ogni giorno per proporre soluzioni vincenti. “Quando vediamo che le richieste di un prodotto per un’applicazione specifica iniziano ad aumentare”, continua Alexa Grisendi, “ci riuniamo e valutiamo concretamente se può avere senso inserire nel nostro catalogo anche quella soluzione e di conseguenza iniziarne la produzione. Si tratta però di valutazioni ben ponderate perché immettere sul mercato un nuovo sistema di serraggio comporta tempi lunghi, minimo un anno, e costi significativi”.
L’ufficio ricerca e sviluppo di Speedy Block oggi è costituito da quattro persone e da poco più di un anno ha introdotto una stampante 3D Sharebot XXL per la realizzazione di prototipi di PLA, stampati tramite la tecnologia FDM (Fused Deposition Modeling).
Al catalogo prodotti, oggi costituito da nove diverse linee di sistemi di serraggio, si affiancano alcuni prodotti custom disegnati e realizzati per applicazioni specifiche. Da alcuni anni a questa parte, inoltre, Speedy Block ha iniziato a brevettare le sue soluzioni. “Ci è capitato spesso di realizzare diversi sistemi innovativi non ancora presenti sul mercato”, precisa Grisendi, “e così abbiamo deciso di brevettarli con l’obiettivo di avere l’esclusiva, seppur per un tempo limitato, e riuscire a capillarizzare quel mercato”.
Ed è proprio la strada del brevetto che l’azienda di Locate di Triulzi ha deciso di seguire anche per il futuro. “Con l’intento di rendere ancora più sicuri i nostri prodotti, pur mantenendo la qualità che da sempre li caratterizza – conclude Grisendi – ultimamente stiamo lavorando per apportare delle migliorie alle linee di prodotti già presenti nel nostro catalogo, integrandole con una particolare leva di sicurezza che impedisce in maniera sicura al 100% un’apertura accidentale dell’attrezzo durante la lavorazione in questione”. ©TECN’È
Speedy Block sta apportando continue migliorie alle linee di prodotti già presenti nel catalogo, integrandole con una particolare leva di sicurezza che impedisce in maniera sicura al 100% un’apertura accidentale dell’attrezzo durante la lavorazione.