Con quasi 30 milioni di euro di fatturato annuo, iMAGE S oggi è un importante punto di riferimento nell’ambito delle tecnologie di Image Processing più avanzate.
iMAGE S, distributore leader nel campo della visione artificiale, pone le basi per il futuro entrando a far parte, attraverso la piattaforma Next Imaging, dell’importante fondo di investimenti Ambienta SGR.
di Sofia Cairo
Fin dalle sue origini lo scopo della visione artificiale era quello di riprodurre la vista umana, laddove con il termine “vedere” non si intendeva solo l’acquisizione di immagini, bensì anche e soprattutto la loro elaborazione e interpretazione. Ma se un tempo la visione artificiale era limitata a pochi ambiti, oggi – grazie agli straordinari passi avanti fatti dalla tecnologia, e quindi grazie all’introduzione di funzionalità sempre più evolute e a una potenza di calcolo sempre più elevata – i sistemi di visione trovano applicazione in campi quasi illimitati, tanto che si è iniziato a parlare di una vera e propria “cultura della visione”.
Cultura di cui iMAGE S – tra i leader indiscussi nella distribuzione di componenti per la realizzazione di sistemi di visione – si è fatta promotrice in Italia, cambiando di fatto la storia di questo comparto grazie al ruolo da protagonista conquistato negli anni, nonché a quello di importante punto di riferimento nell’ambito delle tecnologie di Image Processing più avanzate. Ruoli che oggi sono ancora più forti grazie al suo ingresso nella piattaforma Next Imaging creata insieme ad Ambienta SGR, il più grande fondo europeo di private equity focalizzato sulla sostenibilità ambientale.
“Oggi, dopo 25 anni dall’inizio della nostra attività, possiamo dire di essere in grado di curare ogni aspetto applicativo delle soluzioni di machine vision”, spiega Marco Diani.
IL GENIO DI iMAGE S
C’è una citazione tratta dalla storica pellicola “Amici miei” di Mario Monicelli che sembra ben rispecchiare la storia di iMAGE S: “Che cos’è il genio?”, si domanda a un certo punto del film uno dei personaggi. “È fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione”. Il film di Monicelli non parlava certo di tecnologie per la visione artificiale, ma, se pensiamo alla storia di iMAGE S, allora non possiamo non notare che termini come fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione ben descrivono il suo modus operandi.
Lo si vede dalla strategia di crescita elaborata negli anni. Una strategia che è stata in grado di anticipare e assecondare le dinamiche internazionali del mercato. Che ha saputo innovare sia i metodi di gestione, quando è stato necessario, sia i modi di pensare il progetto, la storia e il futuro dell’impresa. Una strategia che ha messo ben in luce la genialità tecnica e l’intuizione imprenditoriale di Milena Longoni, Marco Diani e Paolo Longoni, soci e fondatori di iMAGE S, tuttora azionisti e manager della società. Una strategia, quella messa in campo dall’impresa brianzola, che non può che essere definita vincente. E i numeri lo confermano: 25 anni di storia alle spalle, quasi 30 milioni di euro di fatturato annuo in crescita costante, a doppia cifra; un organico in costante aumento e che attualmente conta 41 persone tra tecnici, commerciali e amministrativi; 43 diversi produttori di tecnologie di visione distribuiti in Italia, che si concretizzano in un ampio ventaglio di tecnologie per le più svariate applicazioni, che vanno dall’ambito industriale a quello medicale fino ad arrivare al campo della robotica e del machine learning.
“I sistemi di visione artificiale sono fondamentali per migliorare l’efficienza in numerosi settori, garantendo sostanziali benefici ambientali, un migliore rendimento dei processi produttivi, un contenimento degli scarti e una riduzione dell’inquinamento in un ampio spettro di applicazioni”, dice Paolo Longoni.
CONTAMINAZIONI NECESSARIE
“Oggi, dopo 25 anni dall’inizio della nostra attività, possiamo dire di essere in grado di curare ogni aspetto applicativo delle soluzioni di machine vision”, spiega Marco Diani. “Ideare nuove tecnologie richiede un lavoro di squadra che deve coinvolgere fornitori di sistemi, sviluppatori di macchine e utenti finali”.
Ma non solo. Richiede anche un dialogo costante con università e centri di ricerca, oltre che la capacità di creare le giuste sinergie con altre realtà impegnate nello sviluppo di nuove soluzioni e applicazioni per il mondo industriale, così da riuscire a mettere a disposizione dei clienti i prodotti adatti alle più diverse esigenze applicative. Sì, perché è proprio alle tecnologie della visione che guardano interi comparti per potenziare la propria crescita.
“L’impegno con AIdAM, le università, i CNR e gli istituti tecnici”, aggiunge Milena Longoni, “ha lo scopo di promuovere e valorizzare il mondo della visione. Anche l’operazione con Ambienta è parte integrante di un processo evolutivo perseguito nel tempo. Da sempre iMAGE S ha una sua identità, ma anche l’apertura necessaria per accogliere apporti o interi nuclei provenienti dall’esterno”.
Sono 43 i produttori di tecnologie di visione distribuiti in Italia da iMAGE S. Un avveniristico magazzino automatico assicura la gestione ottimale e velocissima dei prodotti in entrata e in uscita.
RUOLO DECISIVO
E poi – come spesso accade – un ruolo decisivo è occupato da chi ogni giorno lavora assiduamente, addentrandosi nel vivo della quotidianità operativa, affrontando e risolvendo tutti i problemi tecnici e commerciali che l’utilizzatore solleva.
“Quest’anno cade il venticinquesimo anniversario della fondazione di iMAGE S”, tiene a sottolineare Paolo Longoni, “e, se siamo arrivati fin qui, è anche perché la stessa attenzione che la nostra azienda storicamente pone nella ricerca di prodotti sempre più performanti è rivolta anche alla selezione dei collaboratori e alla loro formazione, così da creare e mantenere un team esperto, costituito da tecnici e figure professionali capaci di assicurare un futuro solido e duraturo all’azienda. E l’ingresso di Ambienta SGR è sicuramente anche funzionale a questo progetto”.
“Da sempre iMAGE S ha una sua identità, ma anche l’apertura necessaria e la flessibilità per accogliere apporti o interi nuclei provenienti dall’esterno”, sottolinea Milena Longoni.
NATURALE EVOLUZIONE
L’ingresso in Next Imaging – iniziativa italiana, ma di respiro internazionale – è storia recente. Bisogna fare un salto indietro di pochi mesi e tornare a dicembre 2018, quando il fondo europeo di private equity completava l’acquisizione di iMAGE S attraverso Next Imaging, un importante progetto di buy and build finalizzato a creare una piattaforma globale di distributori di componenti per machine vision e di altri prodotti di imaging.
Un passaggio importante e quasi fisiologico se pensiamo a una realtà come iMAGE S.
Com’è noto, infatti, da sempre i sistemi di visione artificiale occupano un ruolo cruciale in tema di efficienza dei processi produttivi e sostenibilità ambientale. E oggi, grazie al grande utilizzo in ambiti legati, per esempio, a Industry 4.0 e alla smart factory (ma non solo), il mercato dell’imaging sta vivendo un’impennata. “Si tratta però anche di un comparto popolato da un gran numero di produttori altamente specializzati e distribuiti in tutto il mondo, ma in genere di dimensioni insufficienti per gestire in autonomia una propria rete commerciale globale”, precisa Fabrizio Ricchetti, CEO di Next Imaging, che oggi lavora fianco a fianco con Milena Longoni, Marco Diani e Paolo Longoni a completamento del team di gestione. “L’idea della nostra piattaforma è proprio quella di riunire i distributori di componenti per la realizzazione di sistemi di visione più qualificati e operanti nei principali mercati, per creare una rete globale e favorire, indirettamente, la diffusione e lo sviluppo di queste tecnologie”.
“L’idea della nostra piattaforma è quella di riunire i distributori di componenti per sistemi di visione più qualificati e operanti nei principali mercati, così da creare una rete globale”, racconta Fabrizio Ricchetti, CEO di Next Imaging.
E in un progetto come Next Imaging il ruolo di iMAGE S è, ancora una volta, di fondamentale importanza, grazie al know-how e alla competenza in tema di sistemi di visione acquisiti negli anni. “Una realtà con un bagaglio di esperienza come quello di iMAGE S non potrà che dare un grande contributo a questa iniziativa”, aggiunge Ricchetti, “permettendoci di raggiungere nuovi comparti o altre realtà da acquisire per ampliare ulteriormente il nostro mercato anche a livello geografico. In questo contesto stiamo anche pensando di ‘verticalizzarci’, magari diventando noi stessi produttori di componenti accessori alle soluzioni distribuite da iMAGE S”.
La società è da sempre gestita da un management team esperto, guidato da Milena Longoni, Marco Diani e Paolo Longoni. Il team è completato da Fabrizio Ricchetti, CEO di Next Imaging.
FOCUS: NUOVA SEDE PER NUOVE IDEE
Edificio in bioedilizia, alimentato da un impianto fotovoltaico, il nuovo quartier generale di iMAGE S sorge su un’area di 1.200 metri quadrati e dispone di un magazzino automatico di derivazione farmaceutica per una gestione rapida ed efficiente dei prodotti, nonché di un laboratorio dotato di una camera schermata e pensato per testare strumenti per la radiologia e l’imaging medicale.
Altri 450 metri quadrati sono stati pensati per ospitare tutte quelle startup che impiegano le soluzioni distribuite da iMAGE S, oltre che un nuovo centro di calibrazione europeo, che verrà realizzato in collaborazione con Teledyne Optech (specializzata nei sistemi Lidar per la mappatura 3D). ©TECN’È
La nuova sede di iMAGE S, aperta lo scorso luglio, è accogliente, luminosa, essenziale e molto high-tech.