Marcello Chiozza, Strategic Product Manager e General Manager dello stabilimento italiano di Pfannenberg, a Fidenza.
Un’intervista con l’Ingegnere Marcello Chiozza, Strategic Product Manager e General Manager dello stabilimento italiano di Pfannenberg, a Fidenza, ci offre uno sguardo sul mercato dell’Energy Storage nei prossimi anni.
di Luca Munari
Pfannenberg, Gruppo internazionale leader in soluzioni industriali per la climatizzazione di impianti e quadri elettrici e la segnalazione di allarme, da sempre crede nell’innovazione e la applica a tutti i processi aziendali: dallo sviluppo di prodotto all’organizzazione, dalla supply chain alla formazione continua del proprio personale. La filiale italiana, ubicata a Fidenza, in provincia di Parma, è in grado di offrire un servizio completo di consulenza, vendita e assistenza per il mercato italiano, francese, spagnolo e portoghese. Dalle parole di Marcello Chiozza, Strategic Product Manager e General Manager dello stabilimento italiano di Pfannenberg, emergono la visione e le prospettive di sviluppo di una realtà affermata nel mondo dell’Energy Storage.
Perché stiamo assistendo a una crescita esponenziale dell’Energy Storage?
Con l’accordo di Parigi e Cop26, l’UE punta a contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici e a fare dell’UE la prima economia e società a impatto climatico zero entro il 2050. Gli stati membri hanno così definito delle linee guida a livello macroeconomico, che hanno dato una forte spinta al mondo dell’elettrificazione degli usi e dei consumi energetici, identificata quale strumento chiave nella decarbonizzazione dell’Europa.
L’Italia, da parte sua, si è posta obiettivi altrettanto importanti: in particolare si vuole arrivare a un impiego di energie rinnovabili per la produzione di energia elettrica che va fino al 55%. Inoltre, si vuole arrivare all’abbandono completo del carbone nel 2025 per arrivare nel 2050 a quello dei fossili, a favore di un totale impiego delle rinnovabili.
Le fonti di energia rinnovabile, pur essendo molteplici, hanno tutte intrinsecamente necessità di sistemi di stoccaggio dell’energia stessa. Lo storage è quindi necessario anche per ottimizzare l’efficienza economica della produzione elettrica, soprattutto in presenza di fonti rinnovabili non programmabili.
In base all’utilizzo, è possibile scegliere tra una gamma di prodotti Pfannenberg che va dai ventilatori con filtro per piccole applicazioni commerciali, fino alle soluzioni di raffreddamento a liquido per le applicazioni industriali.
Quali sono le soluzioni attuali di stoccaggio dell’energia?
I sistemi di accumulo dell’energia elettrica si suddividono in quattro tipologie: meccanica, elettrochimica, chimica ed elettromagnetica. Il più tradizionale è l’accumulo idroelettrico di pompaggio (PHS), tecnologia matura e molto diffusa.
Le batterie stanno invece assumendo via via un ruolo sempre più importante, poiché presentano vari pregi, tra cui l’assenza di emissioni dannose o rumorose, la trasportabilità, l’ampio range di temperature operative e l’ampia possibilità di dimensioni diverse e unificate a livello mondiale. Esistono vari tipi di batterie con caratteristiche differenti; in questo momento le più comuni sono quelle al litio. Il settore trainante del mercato delle batterie al litio è rappresentato dall’automotive, il cui trend di crescita non conosce flessioni e i cui volumi ne hanno influenzato positivamente il costo, ridottosi fino agli odierni 130 USD/kWh. Le materie prime (nichel, litio, cobalto) incidono per il 30%.
Parlando della produzione di batterie, assistiamo a una forte dipendenza dal mercato cinese: dei 950 GWh prodotti a oggi, l’80% proviene dalla Cina, il 9% dall’EU. Sono in atto numerosi progetti per la produzione di batterie, volti a rendere l’EU indipendente, che comprendono ipotesi sull’estrazione dei litio in loco. Si punta a portare la produzione EU al 16% nel 2025, per arrivare a 5.000 GWh nel 2030, il 50% dei quali prodotti in Cina e il 23% in EU.
Le soluzioni Pfannenberg aumentano l’efficienza dei sistemi di accumulo dell’energia a batteria.
Come interviene Pfannenberg in questo panorama?
Una delle poche criticità presentate dalle batterie è la necessità di operare in un range di temperatura compreso tra 25 °C e 35 °C. Il raffreddamento è quindi particolarmente rilevante nella fase di progettazione dei BESS (Battery Energy Storage System). A oggi è sicuramente il raffreddamento attraverso miscele di acqua/glicole a rappresentare il metodo più efficiente per eliminare completamente il calore dissipato dalle batterie. È pur vero che la tipologia di raffreddamento scelto è strettamente dipendente dall’applicazione e dall’intensità alla quale la batteria è scaricata, relativamente alla sua massima capacità (misura C-Rate).
Abbiamo già realizzato diversi progetti front-of-meter, commerciali e industriali. In alcuni, tra cui le stazioni di ricarica per motorini elettrici, è stato scelto il raffreddamento ad aria. In altri, ha prevalso la scelta del raffreddamento liquido.
In Europa, sono i Paesi del Nord, come Finlandia e Svezia, a guidare l’abbandono dei combustibili fossili a favore di eolico, idroelettrico e solare, ed è lì che si trovano oggi alcune delle principali aziende produttrici di BESS.
Con una di queste aziende, attraverso il nostro centro di competenza per le soluzioni di raffreddamento di fluidi, che si trova in Italia, a Fidenza, abbiamo sviluppato una partnership per la definizione di un sistema di raffreddamento altamente efficiente, che verrà integrato all’interno dell’innovativa soluzione BESS. I loro sistemi di accumulo serviranno sia gli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, sia il settore industriale e commerciale in sostituzione agli ormai obsoleti generatori a diesel; la loro piena operatività sarà garantita da una soluzione di raffreddamento delle batterie sviluppata dal Gruppo Pfannenberg.
Non nascondo che è stato un progetto che ci ha posto molteplici sfide, tra cui l’alimentazione a corrente continua, l’elevatissimo requisito di efficienza energetica, l’operatività in ambienti con temperature tra -30 °C e i +50 °C. Posso affermare con soddisfazione che il nostro team tecnico le ha brillantemente superate e stiamo già vedendo i primi risultati operativi.
Inoltre, il Gruppo Pfannenberg ha deciso di investire quasi un milione di euro, spalmato nei prossimi tre anni, per poter meglio supportare il mercato dell’Energy Storage. Tra gli investimenti strategici, è prevista la realizzazione della nuova camera climatica – pronta all’inizio del 2022, all’interno dello stabilimento di Fidenza – che consente di testare le unità sia a basse che ad alte temperature ed è allineata alle tecnologie Industry 4.0. Un ulteriore investimento previsto è quello che vedrà la realizzazione di un nuovo team R&D internazionale, interamente dedicato allo sviluppo di nuove tecnologie. ©TECN’È
Ad oggi è il raffreddamento attraverso miscele di acqua/glicole a rappresentare il metodo più efficiente per eliminare completamente il calore dissipato dalle batterie.