EXPO Ferroviaria ha superato le aspettative di affluenza con 6.400 visitatori tra ingegneri, manager e dirigenti. Lo spirito internazionale dell’esposizione è stato confermato dal grande numero di visitatori stranieri, circa il 20% del totale, provenienti da 64 paesi, tra cui Cina, India, Russia, Giappone e USA. E il mercato italiano? Ecco qualche dato fornito da Mack Brooks Exhibitions.
di Federica Conti
Alla sesta edizione di EXPO Ferroviaria (www.expoferroviaria.com), organizzata da Mack Brooks Exhibitions (www.mackbrooks.com), svoltasi al Lingotto Fiere di Torino dall’1 al 3 aprile, hanno partecipato 280 espositori, di cui 65 esordienti, provenienti da 17 paesi. La manifestazione ha permesso agli organizzatori di tracciare un profilo del mercato ferroviario italiano, da cui emergono interessanti dati su cui riflettere.
In termini di linee-chilometriche, la rete ferroviaria italiana è la quarta più ampia in Europa, dopo Francia, Germania e Polonia. Dopo gli anni delle grandi implementazioni della rete Alta Velocità/Alta Capacità, ora è il trasporto locale ad occupare i primi posti nelle agende delle priorità istituzionali. Come in altri paesi europei, Francia in testa, anche in Italia gli investimenti si stanno dirigendo verso le infrastrutture ferroviarie urbane, con l’obiettivo di migliorare la mobilità nelle città, proteggere l’ambiente e ridurre le emissioni di anidride carbonica. Questo si traduce in nuove reti di metropolitane e tranvie o in ampliamenti delle reti già esistenti. Una tendenza confermata dall’elenco di opere infrastrutturali strategiche realizzate per il Paese nell’ultimo anno, dove spiccano, tra le altre, la Linea M4 di Milano (172 milioni di euro), la Linea C di Roma (300 milioni di euro), la Linea 1 metropolitana di Napoli (195 milioni di euro), parte della linea ferroviaria Rho-Monza (55 milioni di euro), oltre al miliardo destinato alla manutenzione e gestione della Rete Ferroviaria.
I PROGETTI TEN-T
Indicazioni utili all’orientamento nel mercato ferroviario italiano arrivano dal Piano Nazionale della Logistica, che contiene le linee guida fino al 2020. Il piano intende orientare il rapporto domanda-offerta attraverso una serie di azioni tese alla riduzione dell'inefficienza logistica e al rilancio della competitività delle imprese, ma soprattutto alla creazione di una visione strategica e complessiva del sistema dei trasporti, con particolare riguardo alle specificità territoriali. Il piano insiste, tra l’altro, sull’importanza dell’intermodalità e della necessità di confermare i progetti prioritari TEN-T che garantiscono l’ancoraggio dell’Italia all’Europa. In questo senso le reti TEN-T sono una priorità per il Paese che va sostenuta per rispettare i benefici definiti dal Regolamento UE 913/2010 relativo alla rete ferroviaria europea per un trasporto merci competitivo. Unitamente ai Corridoi è necessario realizzare efficaci connessioni stradali e ferroviarie tra i porti, interporti e aeroporti collocati in prossimità dei Corridoi e realizzare trasversali di collegamento tra i Corridoi.
I BINARI DELLA QUALITÀ
I flussi attesi all’orizzonte del 2020 evidenziano criticità dei valichi ferroviari e stradali. Secondo il Piano nazionale il potenziamento del sistema ferroviario transfrontaliero e il trasferimento di quote di traffico dalla strada alla ferrovia portano non solo vantaggi dal punto di vista ambientale e della sicurezza, ma offrono importanti opportunità di sviluppo per l’intera filiera dell’industria ferroviaria. Negli ultimi anni, le opportunità di libero accesso all’infrastruttura ferroviaria hanno portato alla nascita di nuovi operatori nel settore merci e, allo stesso tempo, la concorrenza sulla più ampia scena europea ha portato, e continua a portare, a cambiamenti di proprietà e di consolidamento internazionale di società attive in questo difficile mercato. Nel 2012 l’Italia ha visto l'inizio dei servizi del primo operatore privato europeo per l’Alta Velocità, Nuovo Trasporti Viaggiatori, che ha chiuso il 2013 con 6,2 milioni di viaggiatori e oltre 17.000 treni-viaggio (Fonte NTV).
Per quanto riguarda il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, dopo il lavoro di risanamento degli anni passati, la società ha recentemente approvato il piano industriale 2014-2017, che prevede investimenti per 24 miliardi di euro in quattro anni, di cui circa 8,5 in autofinanziamento. Il piano è fortemente orientato al Trasporto Pubblico Locale, ad una più efficace integrazione ferro/gomma, oltre alla messa a punto di nuovi modelli di offerta, più aderenti alle caratteristiche della domanda, da proporre ai committenti pubblici delle Regioni. È prevista inoltre una profonda rivisitazione dei modelli di business, con una ancor più chiara specializzazione in servizi a mercato e servizi universali e della governance nel settore merci dove saranno costituite business unit, corrispondenti ai corridoi europei. È da sottolineare anche lo sviluppo sui mercati esteri delle attività di trasporto, in particolare da parte delle società controllate (Netinera e TXLogistik) e di quelle di ingegneria e certificazione (Italferr e Italcertifer). Il piano arriva in uno scenario macro-economico che lascia intravedere i primi deboli segnali di ripresa e offre, insieme a perduranti insidie, anche oggettive opportunità sia per l'intero Paese (come l'Expo 2015), sia per il Gruppo, quali l'entrata in servizio dei nuovi Frecciarossa 1000 (Fonte FS).