Oltre trent’anni di storia non possono essere costruiti solo sul “prodotto”. Ci vuole molto più perché una impresa possa raggiungere risultati, proporre la propria visione, consolidare rapporti, sviluppare nuove idee, ascoltare costantemente e con grande attenzione la voce dei propri partner, valorizzare le risorse umane, avere il mondo come proprio, continuo riferimento. Una fatica enorme per una imprese di medie dimensioni, qual è Salvador (www.salvadormachines.com), dalla chiara impronta famigliare, che esprime valori forti.
Esperienza al servizio di un mercato in continua trasformazione, così da affrontare la crisi e ribadire il proprio ruolo nello scenario italiano e internazionale, contando su una struttura aziendale snella ed efficiente, senza mai dimenticare che “fare business” non può prescindere da un approccio sociale ed etico al produrre, all’innovare e al competere: è questa la scelta dell’azienda di San Vendemiano, in provincia di Treviso, specializzata nella progettazione e costruzione di macchine e sistemi per la lavorazione del legno, presente a Xylexpo, dall’8 al 12 maggio prossimi, al padiglione 2 stand F11 G20.
Un settore, quello della lavorazione del legno e dei suoi derivati, che offre possibilità di remunerazione sempre più ridotte e, al contempo, impone alle imprese di essere sempre più “originali”, che non significa solo prodotti diversi, ma essere capaci di gestire in modo nuovo le idee, i rapporti, con la coscienza che la tecnologia non è solo acciaio e componenti, motori e fili, ma l’espressione della passione, della competenza, dell’impegno delle persone che le macchine le pensano, le progettano, le costruiscano, le propongono, le installano, le usano.
Essere partner di imprese in tutto il mondo significa confrontarsi con ambienti, situazioni, condizioni economiche, produttive ed emozionali molto diverse. In Salvador questo non è mai stato un problema, perché si è sempre prestata la massima attenzione alla visione globale dei mercati e di ogni attività dell’azienda, un approccio che nasce da una visione e una filosofia “pull” e non “push”, dalla certezza che – con umiltà e coscienza delle proprie capacità – ci si debba adattare al cliente. Senza mai dimenticare che l’azienda è qualche cosa di etico, un organismo complesso che, se lavora bene, fa bene alla collettività.
La ricetta Salvador è dunque molto chiara: aumentare le quote di mercato grazie a un prodotto completo, che offra prestazioni e produttività, che costi meno degli altri e che dia qualche cosa di più. Perché bisogna essere “ottimizzati” per costruire ottimizzatrici, cioè avere la “testa grande” e un corpo snello, così da poter gestire al meglio i costi. La rete commerciale va concepita come una parte integrata dell’assetto strutturale, perché il rivenditore e il tecnico che installa le macchine devono essere formati come fossero un membro della famiglia, un tecnico “interno” all’azienda”.
In questa dinamica si colloca anche la scelta compiuta a metà 2016 di creare una nuova azienda in Polonia, la Salvamac, a cui affidare la produzione di troncatrici semiautomatiche e manuali “entry level”. Una piattaforma per operare in modo nuovo, che nasce in un Paese dove esistono forti vantaggi competitivi e sinergie.
La strada per il futuro è segnata, dicono in Salvador: credere nel proprio lavoro e unire un pizzico di emotività a una gran dose di calcolo e di intelligenza; pensare come una grande impresa ma, al contempo, essere estremamente agili, così da potersi muovere molto velocemente e cogliere ogni opportunità. Perché non sono sempre i pesci grandi che mangiano quelli piccoli, ma quelli veloci che mangiano quelli lenti.