Le forniture d’emergenza per la lotta al Covid-19 hanno mostrato quanto la medicina possa beneficiare dalla progettazione e dalla stampa 3D; un potenziale da sfruttare, grazie alle ultime stampanti in grado di imitare la consistenza, oltre che l’aspetto, del corpo umano.
Nelle crisi non bisogna fermarsi e aspettare, ma ripartire con maggiore forza. Ne è convinto Roberto Rizzo, Presidente di THE3DGROUP, Gruppo specializzato nella progettazione e stampa 3D per le aziende, che ha deciso di investire nella creazione di BIO3Dmodel, una nuova divisione dell’azienda – con sede a Firenze – specializzata nell’applicare le soluzioni dell’Additive Manufacturing in ambito medicale.
L’investimento, da 5 milioni di euro in tre anni, è finalizzato a portare tecnologie, software e, soprattutto, personale che sia in grado a sua volta di formare i medici per l’utilizzo di questi nuovi strumenti.
Già da alcuni anni, THE3DGROUP era presente in ambito biomedicale, ma la volontà di creare una sede e personale dedicato si è consolidata negli ultimi mesi, anche per “merito” del coronavirus. In queste settimane, le aziende del Gruppo, a partire da un progetto della controllata Solid Energy, hanno creato protezioni per gli operatori sanitari impegnati nella lotta al virus, coinvolgendo i clienti nel mettere a disposizione gratuitamente le loro stampanti 3D professionali.
Una vera e propria catena di solidarietà che ha messo in evidenza come il mondo della stampa additiva, con la propria rapidità di sviluppo e l’alta qualità di realizzazione, possa portare soluzioni importanti al mondo medicale.
L’altro motivo che ha dato il via a questa nuova avventura è un’innovazione tecnologica che, presto, THE3DGROUP spera di portare anche in Italia: la Stratasys J750 DAP (Digital Anatomy Printer). È una stampante 3D realizzata dalla nota casa americana, in grado di replicare non solo l’aspetto, ma anche la consistenza di organi e tessuti. Opera con resine fotosensibili e riesce a utilizzare in un unico progetto diversi materiali contemporaneamente, con consistenze e colori diversi.
Può replicare una mano completa, o un cuore, o un sistema vascolare con vene dello spessore di un millimetro e mezzo. Abbinata a un software di analisi delle immagini mediche (DICOM) consente di generare, partendo da una TAC o da una risonanza magnetica, un modello tridimensionale dell’organo su cui si deve intervenire. Esistevano già stampanti che replicavano organi umani, ma il realismo di questo strumento è impareggiabile e potrebbe davvero rivoluzionare il settore della formazione e della preparazione chirurgica.
“Avremo una preparazione sempre più ‘paziente-specifica’: significa che il chirurgo potrà provare l’intervento su un modello esattamente uguale al corpo reale, riducendo tempi e possibilità di errore. Ma cambierà anche la formazione dei futuri medici, che si potranno allenare molto, imparando più in fretta e senza usare cadaveri umani o animali”, spiega Rizzo.
Il nuovo Competence Center di Firenze farà capo direttamente a una delle aziende del Gruppo, CAD Manager, e la persona di riferimento sarà l’Ing. Giovan Battista Semplici, già Amministratore della stessa, con la collaborazione di due importanti Centri di ricerca.
Da un lato, il Centro coopera con il gruppo TIP-Team per l’Innovazione di Processo e Prodotto del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Firenze, che opera attraverso il laboratorio T3Ddy, in collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Meyer, e con altri Centri ospedalieri per offrire soluzioni di cura innovative e personalizzate, basate sull’utilizzo della stampa additiva e di procedure CAD 3D. Dall’altro, invece, collabora con e-SPpres3D, spinoff del Centro EndoCAS-Computer Assisted Surgery dell’Università di Pisa, che sviluppa simulatori pazienti-specifici ad alto dettaglio anatomico.
“Grazie al lavoro sul campo con gli operatori, vogliamo migliorare sempre più l’uso della macchina e speriamo che la stampa 3D diventi una pratica diffusa negli ospedali italiani. In questi giorni di emergenza abbiamo visto quanto la rapidità di queste macchine possa aiutare anche in situazioni assolutamente impreviste”, conclude Rizzo.