ACMI, che ha sede nel comune di Fornovo Taro, in provincia di Parma, è specializzata nella produzione di linee di imbottigliamento e confezionamento a elevata tecnologia.
La capacità di Pilz, specialista in soluzioni d’automazione dedicati alla sicurezza, di far fronte a specifiche esigenze di personalizzazione partendo da sistemi standard, è il fondamento di una partnership consolidata con ACMI.
di Anna Maria Porro
Una frase pronunciata da Henry Ford, il famoso imprenditore americano tra i fondatori della Ford Motor Company, il quale introdusse nelle sue fabbriche la catena di montaggio per ottimizzare tempi e lavoro dei suoi operai, afferma: “Coming together is a beginning, staying together is progress, and working together is success”. Questa citazione bene sintetizza gli oltre dieci anni di collaborazione e fiducia tra ACMI e Pilz; la prima tra le più importanti realtà internazionali nel campo della produzione di fine linea e impianti completi d’imbottigliamento e confezionamento, sia in qualità di main contractor, sia come line integrator e attiva nello studio e nella realizzazione di sistemi di confezionamento plastic-free attraverso il progetto “GoGreen by ACMI”, la seconda multinazionale attiva nella fornitura di prodotti, sistemi e servizi per l’automazione sicura.
“COMING TOGETHER”
I costruttori di macchine – ovvero chi progetta e fabbrica macchine oppure chi, pur non producendole direttamente, le immette sul mercato e in servizio con proprio nome e proprio marchio – rispondono a una serie di obblighi legislativi vigenti nel Paese di immissione.
Le norme tecniche (alcune armonizzate in Europa per la Direttiva Macchine) sono documenti che stabiliscono per ciascuna legislazione lo stato dell’arte relativo a requisiti di diversa natura: materiali, soluzioni e metodologie da utilizzare, affidabilità di sistemi da realizzare, test da effettuare.
Uno standard normativo ha un iter di sviluppo ben preciso: partendo da un aggiornamento o da una bozza, se completamente nuovo, si passa alla versione in cui i diversi partecipanti al comitato tecnico propongono i propri commenti di revisione. Successivamente, dopo un voto formale di approvazione, la norma viene pubblicata con le eventuali indicazioni di tempi di sostituzione di una precedente.
La sicurezza non si ferma mai, è contraddistinta da una vivace dinamicità. Questa è una delle motivazioni alla base del lavoro congiunto di ACMI e Pilz.
La sicurezza non si ferma mai, è contraddistinta da una vivace dinamicità. Questa è una delle motivazioni alla base del lavoro congiunto di ACMI e Pilz.
“STAYING TOGETHER”
Pilz, che a livello internazionale partecipa a diversi tavoli di lavoro di sviluppo normativo e rimane in costante aggiornamento, è il partner scelto da ACMI per la consulenza sulle tematiche di sicurezza.
Ma cosa vuol dire “consulente”? La parola deriva dal latino “consulens -entis”, participio presente di consulere, ovvero consultare, deliberare.
La disponibilità ad essere consultato per un consiglio tecnico per arrivare a decidere, dopo una serie di opportune valutazioni, quale sia la strada migliore per garantire la sicurezza delle macchine è prerogativa del consulente in questo ambito.
E invece il termine “sicurezza”? La parola “sicurezza” deriva dal latino “sine cura” che significa “senza preoccupazione”. La sicurezza nel settore industriale può essere definita non come l’assenza totale di rischi, impossibile da realizzare a livello pratico, bensì come l’assenza di rischi inaccettabili.
Il principio di integrazione della sicurezza (valido nella Direttiva Macchine, ma estendibile per certo per altre direttive e regolamenti) prevede che il fabbricante (o il suo rappresentante autorizzato) di un macchinario elimini o riduca sempre più i rischi agendo in maniera ordinata.
Dalla fase di progettazione in cui si compiono scelte di componenti e di architettura, alla fase della realizzazione di misure di protezione nel caso in cui il passaggio precedente non sia stato sufficiente a ridurre il rischio, si arriva in ultima istanza all’informazione e istruzione degli utilizzatori sul rischio residuo.
È implicito da quanto affermato nei capoversi precedenti che per sapere come ridurre un rischio occorre innanzitutto valutare quanto grave sia attraverso una stima e valutazione, processo iterativo per il quale si può arrivare a considerare l’eventuale rischio rimanente come accettabile.
“La valutazione dei rischi effettuata dagli esperti Pilz ha rappresentato la base per la realizzazione in sicurezza del nostro impianto e per l’identificazione di adeguate misure protettive”, afferma Gianluca Contesso, Safety Product Manager presso ACMI.
La progettazione di un sistema di sicurezza, se non inizialmente analizzato nel dettaglio dei movimenti che la macchina presenta e dei relativi rischi, può portare alla realizzazione di funzioni di sicurezza con affidabilità eccessive, definendo soluzioni dal performance level obiettivo (PLr) in accordo alla 13849-1 troppo elevato.
“Grazie all’expertise di Pilz nella sicurezza delle macchine siamo stati poi in grado di implementare in autonomia le corrette misure necessarie”, continua Contesso, “permettendo ad ACMI di assolvere gli oneri legislativi richiesti, di vendere macchine sicure e al contempo di ottimizzare i costi in maniera considerevole, garantendo i livelli di affidabilità richiesti senza complicare eccessivamente componentistica ed architettura”.
La capacità di Pilz di far fronte a specifiche esigenze di personalizzazione è il fondamento di una partnership consolidata con ACMI.
“WORKING TOGETHER”
Questo l’iter di tanti anni di lavoro congiunto tra le due aziende su di un numero di progetti talmente elevato che non basterebbe certamente questo articolo per elencarli tutti.
Altrettanto numerosi i Paesi in cui ACMI ha esportato i propri macchinari ed impianti: dal suolo europeo, nel quale è stata fornita la conformità per la marcatura CE, al Brasile, in cui è richiesta la redazione dell’annotazione di responsabilità tecnica per NR12, fino ad arrivare, in seguito alla recente uscita dall’Europa del Regno Unito, in terra anglosassone con la nuova conformità UKCA.
“La certezza che Pilz, grazie alla sua presenza capillare, può seguire la macchina dall’Italia, dove abbiamo la progettazione, a moltissimi Paesi del mondo è per noi assai importante, perché molto spesso la fase di installazione finale è il luogo dove viene messo a punto ed installato l’intero impianto”, spiega Contesso. “La fabbrica dell’utilizzatore finale è il luogo dove l’interesse per una macchina sicura è reciproco tra chi ha la responsabilità di immettere sul mercato un macchinario sicuro e chi ha la responsabilità di disporre per i propri operatori un luogo dove i rischi sul lavoro siano accettabili”.
La crescita di questa consapevolezza non è stata immediata. I corsi di formazione (anche certificati) che la ricca proposta Pilz offre, ai quali il personale ACMI ha partecipato nel corso degli ultimi 12 anni, hanno accelerato questa coscienza, ma c’è voluto del tempo per confermare che l’intuizione di questa collaborazione fosse proficua per entrambi: per ACMI perché sicurezza, automazione e ottimizzazione vanno ormai di pari passo e per Pilz in quanto occasione di continuo confronto tra la realtà normativa e quella applicativa, che ancora troppo spesso si scontrano.
Un noto proverbio africano dice: “Se vuoi andare veloce vai da solo, se vuoi andare lontano vai insieme a qualcuno”. Quali parole più veritiere per celebrare la storia di successo tra ACMI e Pilz e il reciproco interesse nel rendere il mondo del lavoro più produttivo, efficiente e sicuro? ©TECN’E
Grazie all’expertise di Pilz nella sicurezza delle macchine, in ACMI sonostati poi in grado di implementare in autonomia le corrette misure necessarie.