Le piattaforme SCADA (Supervisory Control And Data Acquisition) vengono utilizzate in ambito industriale, da oltre 30 anni, con lo scopo di monitorare e supervisionare i processi produttivi.
Ecco alcune caratteristiche rilevanti degli attuali sistemi di supervisione e controllo finalizzate a una gestione efficiente degli asset produttivi di una fabbrica intelligente: alcuni esperti delineano uno scenario in costante evoluzione, inaugurando un dibattito sul nuovo ruolo di queste soluzioni nel facilitare il monitoraggio remoto, semplificando l’accesso a informazioni critiche.
di Roberto Vinci
Lo sviluppo tecnologico dei sistemi SCADA nell’ottica della trasformazione digitale è, a detta degli esperti, una cosa certa e finalizzata a facilitare il monitoraggio remoto, semplificando l’accesso alle informazioni critiche. Ecco sei opinioni che indicano come i sistemi di supervisione e controllo muteranno l’assetto delle fabbriche del domani.
NUOVE FRONTIERE IN OTTICA 4.0
L’avvento della digitalizzazione all’interno di un sistema produttivo introduce molti e significativi cambiamenti, sia a livello funzionale che concettuale e che, abilitati da tecnologie innovative, mutano ruoli che fino a ieri erano molto più definiti e delimitati. Ne sono un tipico esempio le più recenti piattaforme software per la supervisione e il telecontrollo che, per soddisfare al meglio i principi di Industry 4.0, sono oggi evolute in sistemi che, in un unico ambiente integrano funzionalità SCADA-HMI (controllo, supervisione, acquisizione e visualizzazione dati), MOM (Manufacturing Operations Management) e IIoT (Industrial Internet of Things), e fungono da veri e propri hub di collegamento per tutte le applicazioni in ambito industriale, ivi compresi ERP e Cloud. Questo nuovo “ruolo” è reso ancor più strategico e potenziato dalle possibilità dischiuse dalla tecnologia mobile. Il maggior livello di interazione degli utenti tramite smart device, tablet e cellulari con le suddette applicazioni, consente infatti, un accesso istantaneo alle informazioni e abilita un processo decisionale immediato e contestualizzato con considerevoli e ben comprensibili vantaggi a livello di efficienza operativa globale. EFA Automazione, in qualità di player di riferimento per le aziende che abbracciano percorsi di Digital Transformation, ha trovato la concretizzazione di questa propria vision nelle soluzioni di Inductive Automation, azienda i cui prodotti EFA distribuisce sul mercato italiano e, in particolare, nella recente release 8 della piattaforma Ignition, già utilizzata con successo in oltre 100 Paesi in vari settori industriali (Automotive, Alimentare, Oil&Gas, Farmaceutico, Beni di consumo, Ambiente e territorio…) e presso 46 delle più prestigiose aziende nella classifica della rivista FORTUNE 100. (Emilio Persano, https://www.efa.it)
Emilio Persano, Sales & Technical Area Manager di EFA Automazione.
UN RINNOVAMENTO SOSTANZIALE
Oltre all’aggiunta di funzionalità e alla validazione con i sistemi operativi più recenti, l’ultima versione di PcVue presenta un rinnovamento sostanziale per quanto riguarda i mondi Web, Mobile, IoT e Cloud. Funzionalità innovative, tra cui il webserver HTML5 nativo di facile installazione grazie alla funzionalità EasyMobileTechnology, per la configurazione HTTPS veloce e sicura e che consente fra l’altro di separare le macchine Frontend e Backend, monitorando sessioni e token di autenticazione. Inoltre, abbiamo integrato i protocolli IoT LoRaWAN e MQTT, oltre ad aver rilasciato un connettore universale per cloud ibrido, social network e database di tipo NoSql, passo concreto per l’universo Big Data.
Il nostro obiettivo è proporre una soluzione per tutti i mobile-user in modo da garantire il controllo di qualsiasi processo tramite un client Web HTML5 integrato, ma soprattutto, ed è questo che ci distingue, una mobile-app geocontestuale basata su notifiche e che rivoluziona l’ergonomia d’uso dello SCADA in mobilità.
Sfruttiamo tecnologie integrate negli smartphone per localizzazione indoor (BLEv4, NFC, QRCode) e outdoor (GPS) + l’autenticazione biometrica per portare letteralmente l’informazione giusta, al momento giusto, alla persona giusta sotto forma di widget, senza necessariamente navigare sui sinottici tradizionali. In questa ottica anche l’integrazione dei Bot, che consente l’interazione con il sistema SCADA alla stregua di un’APP di messaggistica istantanea, azzerando i tempi di training e interazione uomo-macchina”.
Da non dimenticare le funzionalità verticali per i settori Energia, Industria e Trasporti. Per questo sono stati apportati dei miglioramenti sui driver di comunicazione IEC61850 e IEC60870-5-104 (ad esempio, la funzionalità di File-Transfer per curve oscilloperturbografiche), introdotto un nuovo Smart Generator per Siemens TIA Portal in modo da automatizzare il mapping degli I/O in un progetto PcVue, e, infine, è stata arricchita la libreria grafica con l’integrazione di nuovi oggetti, componibili per dare vita a disegni complessi. (Franco Picucci, https://www.pcvuesolution.com/italy)
Franco Picucci, Sales Manager & Founding Partner di PcVue.
AL CENTRO DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE
Le piattaforme SCADA (Supervisory Control And Data Acquisition) vengono utilizzate in ambito industriale, da oltre 30 anni, con lo scopo di monitorare e supervisionare i processi produttivi. Questi software sono, da sempre, in continua evoluzione grazie al progresso di elettronica, informatica e delle telecomunicazioni. Ma dal 2011, con l’introduzione del concetto di Industria 4.0 e quindi con l’obiettivo di creare delle smart factory interconnesse tra loro e dentro di loro, gli SCADA sul mercato hanno dovuto evolversi anche, e soprattutto, dal punto di vista della digitalizzazione. Ovviamente, oltre a seguire una nuova evoluzione, la supervisione ha dovuto cambiare e adattarsi a una nuova prospettiva di ruolo all’interno della produzione industriale. Passando da un ruolo “marginale” del processo al fulcro della produzione industriale.
Ad oggi, grazie anche a tecnologie quali OPC UA, IIoT, Augmented Analytics, Augmented Reality & Mixed Reality, Speech Recognition, Cloud Computing ed Edge Computing, attraverso una piattaforma di supervisione e controllo, un’azienda di qualunque settore e qualunque dimensione può osservare l’evoluzione degli stadi di un processo controllato in qualsiasi momento, su qualsiasi dispositivo e con la possibilità di analizzare i dati grazie alla storicizzazione degli stessi.
Grazie ai dati acquisiti, definiti anche come Big Data, un’impresa può valutare al meglio e in tempo reale l’andamento dei processi produttivi, così da poterne beneficiare dal punto di vista della mera produzione, ottimizzandoli e portando efficienza e maggiore visibilità in ogni anello della supply chain, garantendo una comunicazione multidirezionale tra di essi. Anche dal punto di vista dell’economicità, tramite questo controllo totale si possono evitare inefficienze per l’azienda, che soltanto fino a poco tempo fa potevano essere all’ordine del giorno e creare gravi perdite.
Uno degli obiettivi primari per la nuova Industria 4.0 è quello di interconnettere IT (Information Technology) e OT (Operation Technology) e arrivare ad avere smart production, smart service e smart energy all’interno delle aziende. Se ne deduce che il ruolo di queste piattaforme software si stia evolvendo nel tempo e stia diventando così importante. Sebbene l’utilizzo del suffisso “smart” possa sembrare quasi eccessivo, sta ad indicare una gestione integrata delle informazioni ed è associato all’uso della tecnologia digitale.
Per questi motivi Progea ha come propria mission aziendale, da più di 28 anni, innovare continuamente, mantenendo una qualità delle proprie tecnologie software in ambito di supervisione e telecontrollo. Grazie a Movicon.NExT, lanciato nel 2013 e prodotto di punta dell’azienda, Progea propone una tecnologia software rivoluzionaria per le applicazioni di supervisione, telecontrollo e SCADA/HMI orientate al futuro.
Movicon.NExT è una piattaforma SCADA aperta e scalabile, basata su .NET e sulle più moderne tecnologie software di connettività e di grafica vettoriale di nuova generazione WPF/XAML. Movicon.NExT è strutturato su concetti modulari con tecnologia “plug-in”. Si può così disporre di una soluzione modulare e scalabile per Supervisione, HMI, Controllo, Historian, MES e Analisi industriale. (Andrea Di Talia, https://www.progea.com)
Andrea Di Talia, Marketing & Comunicazione di Progea.
SEMPLIFICARE LA COMPLESSITÀ
Tra tutti i sistemi di uso industriale, i sistemi SCADA sono tra quelli che fin dall’inizio hanno rappresentato meglio il concetto di digitalizzazione grazie alle loro caratteristiche, e alla loro apertura verso i sistemi gestionali, essi segnano un preambolo all’introduzione del digitale.
Con l’Industria 4.0 si introduce un livello di connettività e di funzionalità molto più elevato, abilitato dalle nuove piattaforme quali cloud e mobility, determinando un’evoluzione degli SCADA stessi e del loro utilizzo da parte dell’utente che segue tre direttrici principali: la situational awareness, l’integrazione nelle piattaforme di impianto, la creazione di servizi digitali.
L’evoluzione degli SCADA si struttura in modo da ridurre la complessità generata dalla connettività con parti d’impianto sempre più eterogenee tra loro e dalla maggiore disponibilità di dati, mettendo a disposizione dell’operatore principalmente le informazioni chiave, trend, contenuti immediatamente utili a prendere decisioni.
In più, i sistemi SCADA così concepiti si integrano nella più ampia piattaforma di impianto, trasformandosi in soluzione di monitoraggio e supervisione completa, per gestire impianti distribuiti, non omogenei tra di loro, in contesti multi-sito…
Oltre a questo, lo SCADA diventa anche uno strumento legato al business, grazie all’introduzione di servizi digitali aggiuntivi, basati in cloud, rivolti a figure quali i responsabili di produzione, gli energy manager…, con dashboard dedicate.
A tutti i livelli va, infine, aggiunta una parola chiave: la cybersecurity. Il contesto connesso e aperto dell’Industria 4.0 richiede una robusta azione di protezione che coinvolga ogni aspetto – dal componente al cloud – con un approccio end-to-end il più possibile dinamico e basato su standard elevati di settore. (Dario Bordina, https://www.schneider-electric.it)
Dario Bordina, Product Manager SCADA and Telemetry di Schneider Electric.
VISIBILITY, PAROLA D’ORDINE
Fino a qualche anno fa le applicazioni di supervisione e telecontrollo si concentravano unicamente sul processo; oggi le cose sono cambiate: è l’operatore il vero perno e il compito della tecnologia è offrirgli supporto ampliando la sua “visibilità”. Il concetto di visibility è molto ampio e copre ogni aspetto di un’architettura di sistema.
Se parliamo di struttura generale dei sistemi di supervisione e controllo e della rete nella quale sono inseriti, “visibilità” vuol dire avere traccia e controllo di un’architettura di rete in continua evoluzione ove, soprattutto in ambiente industriale, una commistione di tecnologie provenienti da brand (ed ere tecnologiche) differenti ha prodotto strutture complesse in cui IT e OT convergono tendendo all’eliminazione dei diversi livelli di un network industriale standard.
“Visibility” poi vuol dire conoscere perfettamente i comportamenti degli impianti e avere modo di attuare strategie per la cybersecurity, l’efficienza dei processi e il miglioramento continuo.
C’è poi un altro aspetto legato al tema della visibilità, che è quello della visualizzazione, o meglio di come è possibile fornire le informazioni in maniera chiara e tempestiva con precisi criteri di priorità e geolocalizzazione: la virtualizzazione, la mobilità, i nuovi dispositivi di visione e le nuove architetture hanno dato una notevole spinta verso il concetto di UX, User eXperience.
Riassumendo in una sola frase, quindi, direi: “operatore al centro dunque e Visibility come parola d’ordine”. (Francesco Tieghi, https://www.servitecno.it)
Francesco Tieghi, Responsabile Marketing di ServiTecno.
STRUMENTI INDISPENSABILI
Si sta osservando recentemente una discesa dei sistemi enterprise verso il campo dell’automazione che, a parer di molti utilizzatori finali, è un approccio fallimentare. La flessibilità e la velocità offerte dai sistemi SCADA nell’elaborazione dei dati che arrivano dal campo non possono essere offerte dai sistemi ERP.
Lo SCADA resta indispensabile per la prima elaborazione dei dati, come quelli di produzione o quelli relativi allo stato delle macchine. La grande quantità di dati prodotti dai dispositivi IoT è trasformata in informazioni tramite applicazioni sviluppate sulle piattaforme SCADA. Le informazioni, opportunamente filtrate, sono inviate direttamente al Cloud per essere utilizzate da applicazioni specifiche di gestione delle risorse, diagnostica e analisi della produttività.
È perciò più che mai importante che gli SCADA sposino le nuove tecnologie digitali per diventare multipiattaforma, con un database performante e offrire tutte le principali funzionalità che sono alla base del nuovo paradigma di produzione manifatturiera, come la comunicazione con i vari dispositivi in campo, la diagnostica integrata di sistema e di processo, la manutenzione degli asset, la fruibilità del progetto da diversi tipi di dispositivi e in modo semplice, la collaborazione orizzontale tra le varie macchine e quella verticale con piattaforme sopraelevate per la gestione della produzione.
I sistemi SCADA non possono più essere moduli software a sé stanti ma devono far parte di una proposta di product lifecycle management in cui gran parte del progetto viene generato automaticamente sulla base delle specifiche funzionali, di librerie di oggetti precostruite e di regole ben definite. (Domenico Leonetti, https://www.new.siemens.com) ©ÈUREKA!
Domenico Leonetti, Product Manager dei sistemi SCADA Simatic WinCC di Siemens Italia.