Romano Volta, presidente e amministratore delegato del Gruppo Datalogic.
Datalogic, da oltre quarant’anni impegnata a realizzare soluzioni innovative nei mercati dell’acquisizione automatica dei dati e dell’automazione industriale per la lettura dei codici a barre, consolida il fatturato grazie alla crescita del mercato asiatico e delle Americhe. È attesa nel 2014 la ripresa anche in Europa. Nel mondo, oltre un supermercato su tre è equipaggiato con i lettori di codici a barre della casa italiana. A fare ampio uso dei prodotti Datalogic sono anche un terzo degli aeroporti, dei servizi postali e di spedizione.
di Gianluigi Rovetto
Il 2014 sarà l’anno della ripresa. Ne è persuaso Romano Volta, presidente e amministratore delegato del Gruppo Datalogic (www.datalogic.com), che nel congedare l’anno appena trascorso ha riacceso la speranza, confidando di poter rilanciare la crescita della società in Europa. La previsione economica fatta da Datalogic è positiva.
“Una ripresa da intendere non nel senso di una ripartenza veloce, come avveniva in passato, bensì come movimento di miglioramento più o meno continuo, di trimestre in trimestre”, puntualizza il ‘numero uno’, nonché fondatore e azionista di riferimento della società bolognese. L’affermazione è confermata dai dati delle vendite preliminari, il cui 4Q2013 ha registrato un positivo aumento del 7% rispetto al 3Q2013, ed un aumento del 4,4% rispetto al 4 trimestre dell’anno precedente.
Quotato presso il segmento Star di Borsa Italiana dal 2001, sotto il simbolo DAL.MI, il Gruppo ha oggi raggiunto una forza lavoro di circa 2.400 dipendenti, che nel 2012 hanno fatto registrare vendite per 462,3 milioni di euro (+8,5% rispetto all’anno prima), provenienti da oltre 120 Paesi in tutto il mondo.
A far credere nella ripresa in Europa è lo sviluppo economico già in atto in Asia e negli USA. La crescita in Asia, dove le vendite Datalogic previste nel 3Y Plan 2013-2015 coprono l’11,4% del totale fatturato, prosegue con investimenti strutturati nell’area sotto al nuovo management locale, dando garanzia di stabilità e durata nel tempo. Gli Stati Uniti, che incidono sul fatturato con una quota pari al 34,5%, hanno ripreso da giugno-luglio 2013 a svilupparsi positivamente e ora viaggiano spediti. Diversa invece la situazione economica in Europa: il mercato principale da cui proviene il 37,3% del fatturato di Datalogic ancora fatica a risollevarsi. L'Europa, come spiega Volta, dovrebbe a questo punto uscire dallo stato di stallo, smosso dalle dinamiche in Asia e USA, e migliorare gradualmente. “Molto dipende da come i Paesi europei in generale riusciranno a coordinarsi e a varare riforme strutturali proprie”, afferma Volta. “Per troppo tempo siamo rimasti fermi come sistema e il tempo di attesa ormai è finito”.
UN GRUPPO IN MOVIMENTO
In questo contesto si muove il Gruppo bolognese Datalogic che, essendo presente in tutte le aree del mondo, può beneficiare delle situazioni positive di crescita in Asia e della ripresa negli USA. Il Paese più problematico rimane l’Italia, il cui valore di fatturato incide però solo per l’8% del totale.
“Il 2013 si è chiuso con ricavi pari a 450,6 milioni di euro”, afferma Volta. “Crediamo di realizzare una buona redditività, a conferma della solidità del Gruppo e della buona gestione dell’azienda, per cui dovremmo ottenere un risultato di forte miglioramento nella Posizione Finanziaria Netta”. Bisogna ricordare che per l’acquisizione di Accu-Sort Systems, avvenuta nel 2012, la società aveva sborsato oltre 100 milioni di dollari, che erano andati ad appesantire la voce di bilancio PFN.
Per quanto riguarda le faccende interne, entro la primavera di quest'anno Datalogic conta di definire le posizioni aperte ai vertici dell’azienda. L’ingegner Romano Volta, fondatore dell’azienda è ritornato alla guida operativa del Gruppo a febbraio 2013, un ritorno molto apprezzato dal mercato e dai clienti
Nel settore dell’acquisizione automatica dei dati, Datalogic si confronta con società internazionali del calibro di Honeywell e Motorola. Nel mondo, oltre un supermecato su tre è equipaggiato con i lettori della casa italiana. A fare largo uso di prodotti Datalogic sono anche un terzo degli aeroporti, dei servizi postali e di spedizione.
Con più di 350 ingegneri impegnati nell’area Ricerca e Sviluppo, il gruppo bolognese realizza soluzioni capaci di coniugare il processo di lettura ottica del codice a barre al processo di automazione. È di questi giorni la notizia della fornitura, a un importante produttore di elettronica giapponese, di 700 lettori di codici a barre 2D Matrix 210™ per la tracciabilità di componenti elettronici assemblati con tecnologia SMT (Surface Mount Technology). L’identificazione dei componenti elettronici all’interno del processo di produzione dei PCB contribuisce a ridurre il rischio di richiamo dei prodotti e a migliorare la qualità e l’efficienza della linea.
Grazie al sensore di immagine WVGA con una frequenza di acquisizione di 60 frame al secondo e al potente illuminatore integrato, il lettore 2D Matrix 210™ garantisce ottime prestazioni di lettura dinamiche.