HOMEApprofondimentiReport di Èureka!

Europa e chip, finalmente si parte

Il 2021 dei chip sarà ricordato non solo come l’anno degli shortage, ma anche della crescita record. In linea con quanto accaduto nel mondo, l’Italia ha registrato le stesse dinamiche. Il 2022, anche se le tinte sono piuttosto fosche, potrebbe tutto sommato continuare la scia positiva, anche se con cautela. Il varo dell’EU Chips Act è la grande notizia che tutti aspettavano e che nell’arco del prossimo decennio dovrebbe contribuire a raddoppiare la quota produttiva europea di chip dal 10% al 20%.

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Nuovo approccio alla manutenzione

Quelle manutentive sono attività che non scompariranno mai. Piuttosto si andranno a trasformare, come già sta accadendo ora, grazie alla consapevolezza dei benefici che un intervento preventivo, o meglio ancora predittivo, può apportare a livello di TCO su un asset impiantistico. Insomma, l’era della manutenzione su guasto è finita? Non proprio, ma la mentalità sta cambiando.

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Largo ai sensori, soprattutto se smart

Una recente indagine compiuta su un campione di aziende manifatturiere nazionali ha posto in luce come, nell’ambito degli investimenti 4.0, la sensoristica occupi oggi un posto molto importante, la cui spesa continuerà a mantenersi elevata anche nei prossimi 12 mesi. Si prevede che a crescere con il maggior tasso percentuale saranno i sensori smart, ovvero quei sensori che, all’acquisizione del segnale, abbinano capacità di elaborazione e comunicazione.

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Fieldbus, ancora sul podio

Industrial Ethernet continua a crescere, senza sosta. Tuttavia, i bus di campo si tengono ancora ben stretto uno zoccolo duro di “aficionados”. Del resto, è importante guardare al contesto in cui una rete deve essere applicata. E così, il caro e vecchio bus seriale spesso si dimostra ancora la soluzione migliore.

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PLC, evergreen dell’automazione

Anche se le architetture sono radicalmente evolute nel corso dei decenni, il PLC continua a rimanere l’indiscusso protagonista dell’automazione industriale. Dopo un 2020 dalla netta impronta negativa, lo scorso anno il mercato dei PLC ha riguadagnato il terreno perduto. E le previsioni per i prossimi anni sono buone.

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Cresce il Test & Measurement

La recente flessione che la produzione mondiale ha subito non ha rallentato la crescita dei sistemi di test e misura. Gli analisti concordano in un prossimo quinquennio all’insegna di un ulteriore sviluppo del settore, trainato non solo dal telecom e dalle tecnologie 5G, ma anche dalla domanda generata dal medicale, grazie all’incremento dei redditi pro capite e dell’aspettativa di vita in molti Paesi.

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Il potenziale c’è

Produzione industriale, telecomunicazioni e mobilità sostenibile saranno i maggiori fattori di traino del comparto afferente alle tecnologie di misura elettriche. La morsa del Covid-19 in cui si è trovata l’economia mondiale ha di fatto rallentato la crescita del comparto, ma l’outlook rimane positivo. Basti pensare al mercato dei veicoli elettrici che, anche se ridimensionato in termini di aspettative di crescita, ha comunque mantenuto un trend globalmente positivo.

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Amici dell’ambiente?

L’ultimo rapporto ISPRA ci dice che progresso ed ecologia appaiono sempre più in contrasto, due termini di un ossimoro globale che nemmeno la tecnologia più evoluta, che ha tutte le potenzialità per poterlo fare, sembra al momento riuscire a conciliare. Secondo uno studio della U.S. International Trade Administration, nei prossimi anni Cina e India costituiranno i principali mercati di sbocco delle tecnologie di monitoraggio ambientale. Ma non solo. La lista comprende Brasile, Turchia e Paesi insospettabili quali Arabia Saudita e Corea.

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Una questione di ROI

La pandemia di Covid-19 ha avuto forti ripercussioni sul settore MRO, che chiuderà globalmente il 2020 in contrazione. Tuttavia non mancano gli spunti positivi. Oltre a una ripresa – leggera a dire il vero – prevista per il prossimo anno, si guarda con attenzione alla manutenzione predittiva, che per qualcuno sarà destinata ad esplodere grazie ai paradigmi sempre più diffusi di Industria 4.0 e ai benefici in termini

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Non si crea e non si distrugge, l’acqua si trasforma

Quasi 1,4 miliardi di chilometri cubi che compiono un ciclo senza fine. A tanto ammonta la quantità di acqua presente in natura in tutte le sue forme: tantissimo, un’immensità. Eppure stiamo correndo il rischio di un depauperamento senza precedenti. Per questo il trattamento delle acque reflue, che l’ONU ha definito una risorsa da valorizzare, assume un’importanza fondamentale. L’Italia, con 10,5 miliardi di export in sistemi e apparecchiature, è seconda in Europa dietro la Germania.

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Formazione, questa (quasi) sconosciuta

È un caposaldo del percorso che guida l’innovazione. Eppure i dati ci dicono che nelle PMI spesso l’aggiornamento professionale, se non la vera e propria formazione, non è una pratica così diffusa. Questo ossimoro lo si nota in tutta la sua evidenza se si confronta il successo che la misura dell’iperammortamento, ora credito d’imposta 4.0, ha ottenuto nei confronti del bonus formazione, una misura che a detta dello stesso ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, si è dimostrata quasi trasparente.

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In principio era il disegno

Come tutti i comparti tecnologici, il mondo del CAD sta oggi radicalmente cambiando grazie alle potenzialità che il digitale ha reso disponibili. I più importanti trend che caratterizzeranno il futuro prossimo degli strumenti di progettazione assistita sono senz’altro due: l’approccio tecnico cosiddetto ‘generativo’ da un lato, la disponibilità del software ‘as a service’ dall’altro, in sostituzione delle tradizionali licenze d’uso.

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Dopo il sorpasso, l’accelerata

Industrial Ethernet si conferma lo standard di riferimento per le reti di comunicazione industriale. A sancirlo è anche il calo per la prima volta subito dai fieldbus, che a fronte di una crescita del mercato pari al 10% cedono il 5%. Sicurezza, banda e interoperabilità sono le due preoccupazioni principali di chi si trova a implementare le applicazioni industriali.

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C’è ancora molto da acquisire

Le stime degli analisti danno i sistemi di acquisizione dati in crescita nei prossimi cinque anni su tassi compresi tra il 5% e il 7% annuo. I fattori che caratterizzeranno lo sviluppo delle prossime applicazioni saranno l’IoT da un lato e Industrial Ethernet dall’altro, al fine di garantire ubiquità e interoperabilità di sistemi che si devono integrare in maniera sempre più stretta con l’automazione installata sul campo.

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Impossibile farne a meno

Per il mercato dei sensori si prevede un quinquennio di crescita robusta. A guidarla saranno i dispositivi di tipo smart, ovvero dotati di capacità di calcolo integrate: tra questi, l’imaging costituirà il segmento più redditizio. Anche il segmento wearable crescerà in modo interessante, soprattutto per quanto riguarda le applicazioni da polso. L’IoT, invece, costituirà il fattore comune che guiderà lo sviluppo.

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Quasi fermo? Ma anche no…

A livello globale per il controllo del movimento si prevedono anni di crescita, trainata soprattutto dalle applicazioni cosiddette GMC, cioè di General Motion Control. In Italia è particolarmente difficile stimare il valore del mercato, anche perché sotto l’ombrello di questa tecnologia insistono una serie di sistemi, prodotti e soluzioni che trovano diverse e non univoche collocazioni. Se il 2018 è andato bene, confermando i dati positivi del 2017, non così si prevede per il 2019 che si è appena concluso, dove hanno pesato una serie di incertezze dovute a preoccupazioni interne e fattori di destabilizzazione a livello internazionale.

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Occorre una visione olistica

La Building Automation cresce, ma in modo disomogeneo, visto che è la sicurezza il fattore trainante degli investimenti. Sembra ancora che manchi una visione olistica di quello che le nuove tecnologie possano offrire per la gestione integrata dell’edificio: in ciò, il ruolo del software sarà determinante nel futuro. Il trend registrato in Italia sembra essere allineato a quanto sta accadendo sui mercati mondiali.

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Focus su prestazioni e service

Non solo performance in campo, ma anche valore aggiunto per il cliente. L’ampio e variegato mercato della strumentazione, se con un occhio guarda agli scopi operativi che è chiamato ad affrontare, con l’altro ammicca ai clienti utilizzatori in ottica di service. L’IoT è senz’altro la tecnologia disruptive che ha cambiato il profilo di questo comparto, che potrebbe (forse) una volta per tutte sdoganare le potenzialità della realtà aumentata, ancora latenti dietro diffidenze e ostacoli culturali.

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Pronti a ripartire

Dopo un 2019 sostanzialmente fermo, anche se non ancora ufficialmente certificato, il sentiment sul 2020 che prevale tra gli operatori del comparto industriale è quello di un anno di transizione. La stessa situazione la si riscontra anche a livello globale, complice la frenata delle grandi economie, in primis quella cinese. Eppure, sono ancora molte le opportunità su cui il mercato dei motori elettrici e degli azionamenti può contare. Due su tutte: la fame di efficienza energetica da parte dell’industria, la crescente domanda di elettrificazione del mercato automobilistico.

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Sempre più realtime

Identificare nel suo complesso la logistica oggi è alquanto difficile: la complessità dei processi di supply chain, il ruolo delle tecnologie, i modelli organizzativi aziendali in costante aggiornamento e l’impatto giocato dall’industria dei trasporti hanno trasformato la logistica in una disciplina complessa e specialistica. E anche in costante evoluzione: e-commerce docet. Dai modelli d’integrazione a monte e a valle si potrebbe in un futuro prossimo passare a quelli tipici della community, portando il comparto a virare verso il concetto di sharing logistics.

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