Si è chiusa la ventiduesima edizione di Ipack-Ima (www.ipack-ima.com), mostra triennale di macchine, tecnologie e materiali per il processo, confezionamento, packaging e logistica. La manifestazione, ancora una volta, ha confermato la sua leadership in Europa con il 60% di visitatori dal vecchio Continente e registrato un forte aumento di buyer esteri, altamente profilati, con elevato potere d’acquisto, provenienti dai paesi emergenti, il 40%. Un risultato reso possibile grazie all’identificazione mirata dei potenziali visitatori, attraverso le nove business community di riferimento che Ipack-Ima ha messo in atto. Sono oltre 54.000 i visitatori totali, di cui il 25% esteri, provenienti in particolare dall’Asia, Africa e Americhe. “Nei padiglioni di fieramilano, che ha ospitato 1.300 aziende, il 35% da 35 Paesi esteri, si è respirato un clima molto positivo”, ha affermato Guido Corbella, amministratore delegato di Ipack-Ima S.p.A. “La soddisfazione da parte degli espositori è dovuta soprattutto al flusso di visitatori esteri, al di sopra delle attese, soprattutto in termini qualitativi. La nostra più grande soddisfazione è quella di aver dato risposte concrete agli investimenti dei nostri espositori che si sono tramutate in trattative importanti. Ipack-Ima gode di buona salute e contribuisce, in modo significativo, alla spinta del business dei nostri clienti”.
In ottica internazionale si muove anche l’accordo con Expo 2015 S.p.A., che vedrà Ipack-Ima farsi ambasciatrice nelle fiere internazionali del tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” che caratterizzerà l’esposizione universale. L’edizione 2015 della rassegna sul packaging verrà infatti spostata a maggio proprio per farla coincidere con l’evento che attirerà nel capoluogo lombardo milioni di persone da tutto il mondo. “La nostra non è solo vetrina, bensì un momento di sintesi di un percorso che si snoda lungo i tre anni che dividono un’edizione dall’altra, durante i quali incontriamo gli imprenditori del settore, promuoviamo l’evento nelle rassegne internazionali e studiamo le novità”, ha commentato Corbella. “In questi cinque giorni abbiamo registrato migliaia d’incontri tra i nostri produttori e gli operatori internazionali e posto le basi per un rafforzamento delle opportunità di collaborazione negli anni a venire”. Una conferma in tal senso arriva dalla sigla di un accordo con UNIDO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale, ed East African Community, che darà vita alla prima fiera del packaging e del processo agroalimentare nell’Africa dell’Est nel 2014. L’intesa è stata annunciata a margine della Conferenza internazionale “Enhancing Food Safety and Food Security in Africa”. L’Africa è leader nella produzione agroalimentare, ha il 60% di terreni non ancora coltivati di tutto il mondo ed è l’area del pianeta meno colpita da inquinamento del terreno: tre condizioni che ne fanno l’area con le maggiori potenzialità di sviluppo in campo agricolo nei prossimi anni, con la possibilità quindi di fornire cibo e bioenergia al mondo intero. Ma il risultato potrà essere realizzato solo con l’impiego di tecnologie e tecniche di management che aiutino ad abbattere gli sprechi e aumentare la produttività, attualmente presenti solo in Occidente. “Siamo stati i primi a intercettare le potenzialità di questo mercato e siamo orgogliosi di aver siglato un’intesa che contribuirà allo sviluppo sostenibile dell’area con un’operazione che potrà risultare vincente per tutti”, ha concluso Corbella.