Positivo il bilancio dell’industria italiana costruttrice di beni strumentali che, nel 2011, ha consolidato la ripresa avviata nel 2010: è quanto emerge dai dati di consuntivo presentati a inizio mese nell’annuale assemblea Federmacchine (www.federmacchine.it), la Federazione delle aziende del comparto, che ha ospitato l’incontro incentrato sul tema “Quale futuro per il manifatturiero italiano?”. Secondo i dati elaborati dal Gruppo Statistiche Federmacchine, nel 2011 la produzione è cresciuta, a 37,9 miliardi di euro, l’11,8% in più rispetto all’anno precedente. In virtù di questo incremento, il valore della produzione è tornato sui livelli 2006, prima degli anni record (2007-2008). Principale motore della crescita è l’export che, salito del 17,1%, si è attestato a 26,7 miliardi di euro. Principali mercati di sbocco dell’offerta italiana di settore sono risultati: Germania (2,4 miliardi di euro +22%), Francia (2,3 miliardi +23%), Cina (2,2 miliardi di euro +6%), Stati Uniti (1,9 miliardi +42%).
Praticamente stabili le consegne dei costruttori sul mercato interno cresciute, dell’1,1%, a 11,2 miliardi di euro. A penalizzare il risultato dei costruttori italiani è stata la debolezza della domanda nazionale. Il consumo domestico, cresciuto del 3,1%, si è fermato a 17,4 miliardi di euro. Consapevoli del ridimensionamento del mercato interno, i costruttori italiani hanno orientato la propria attività all’estero.
A conferma di ciò è il dato di evoluzione della quota di export su produzione cresciuta, in dieci anni, di dieci punti percentuali, fino a toccare, nel 2011, il 70,4%. “Alla luce di questi dati”, ha affermato Giancarlo Losma, Presidente Federmacchine, “appare evidente che l’industria italiana del comparto ha saputo rispondere propositivamente ai venti di crisi, affiancata, in questo, dalla Federazione, che opera per supportare le imprese nel processo di sviluppo e per rappresentare le istanze delle
aziende del settore”. “Nell’ultimo anno, anche in ragione delle criticità indotte dal contesto, Federmacchine è più volte intervenuta per sottolineare esigenze e proposte di interesse per le imprese del settore e, indirettamente, per l’intero manifatturiero del paese. In particolare, va espressa la completa soddisfazione per la re-introduzione dell’ICE, l’Agenzia per la promozione all’estero, e per l’internazionalizzazione delle imprese italiane, finalmente ripristinata dopo l’illogica soppressione di un anno fa”, ha aggiunto Losma.