Mini ospedali mobili, costruiti con materiali innovativi, ecosostenibili, di facile assemblaggio e interconnessi, studiati per l’invio e la ricezione di indagini mediche: è questo l’obiettivo del progetto SOS, Smart Operating Shelter, cofinanziato dalla Regione Puglia.
Il progetto vede riuniti Centro Ricerche ENEA (www.enea.it) di Brindisi, con l’industria R.I., Politecnico di Bari, Consorzio CETMA-Centro di Ricerche Europeo di Tecnologie, Design e Materiali e le aziende ENA Consulting, Kinema, Mespo, Protom group.
Impegnati da anni nello sviluppo di materiali innovativi sostenibili per il risparmio energetico in edilizia, i ricercatori ENEA di Brindisi, in collaborazione con l’azienda R.I., che ha proposto il progetto, e il Consorzio CETMA, metteranno a punto pannelli in fibra animale o vegetale e ne testeranno i requisiti termici, meccanici e di resistenza a muffe, funghi e al fuoco.
Spetteranno ad ENEA le prove sulla salubrità e sul comfort abitativo del prototipo finale che si prevede sia pronto il prossimo anno.
“Attualmente molti shelter medicali vengono ancora realizzati con materiali non sempre riciclabili o riutilizzabili al 100%”, ha sottolineato Vincenza Luprano del Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali di ENEA. “Per questo motivo, la nostra ricerca si sta focalizzando nella realizzazione di microarchitetture più sostenibili e anche più leggere, in grado di contribuire alla continuità di funzionamento degli ospedali in caso di emergenza o ristrutturazione”, ha concluso Luprano.
Il progetto risponde all’esigenza sempre più sentita da parte della sanità di operare in presidi mobili, capaci di raggiungere utenti e comunità, facilmente riconfigurabili sulla base del costante aggiornamento tecnologico imposto a livello di attrezzature diagnostiche e terapeutiche, ma anche di ridurre le liste d’attesa e ampliare il bacino d’utenza, garantendo un migliore rapporto costi/benefici, conformità agli standard e livelli qualitativi tecnologici d’eccellenza.