MiR fornisce robot collaborativi autonomi a gruppi industriali internazionali e ad aziende di medie dimensioni, in cui svolgono attività di trasporto interno in modo rapido e semplice, consentendo ai dipendenti di dedicarsi a mansioni più complesse.
L’utilizzo dei robot autonomi collaborativi MiR assicura importanti vantaggi nelle multinazionali e a gruppi di medie dimensioni, liberando il personale per compiti più coinvolgenti. Direttamente da automatica il nuovo modello MiR500.
di Fernando Fandiño Oliver (*)
L’avanzare della cosiddetta Industria 4.0, con i suoi effetti sui posti di lavoro, induce a pensare sempre di più a come questa rivoluzione trasformerà il commercio e il modo in cui lavoriamo. Una delle più discusse conseguenze dell’Industria 4.0 è l’idea che l’automazione avanzerà necessariamente a discapito degli impiegati, che saranno semplicemente sostituiti da controparti robotiche instancabili e più efficienti. Non è sicuramente il caso dei robot autonomi collaborativi (AMR, in inglese) come quelli prodotti da MiR (www.mobile-industrial-robots.com/it). Infatti, come suggerito dalla parola “collaborativi”, questi robot lavorano fianco a fianco alle persone, e l’unica cosa che i lavoratori vedranno portarsi via sono i più sporchi, monotoni e pericolosi compiti legati al trasporto interno.
Gli AMR, nella pratica, rappresentano un’ottima soluzione per le organizzazioni che vogliono ottimizzare il flusso di lavoro e migliorare efficienza e competitività, ma sono anche preziosi alleati dei lavoratori, in ogni stadio del processo di produzione. Ecco quindi tre buone ragioni per cui i lavoratori dovrebbero essere contenti dell’introduzione dei loro nuovi “colleghi” robotici.
MiR ha sede a Odense, in Danimarca, dove è stata fondata nel 2013: sviluppa e vende robot mobili per il trasporto interno, in ambito manifatturiero e sanitario. Nell’immagine un’applicazione presso la Kamstrup.
SICUREZZA PRIMA DI TUTTO
I robot autonomi collaborativi MiR contribuiscono innanzitutto alla sicurezza generale sul posto di lavoro, prendendosi cura di una serie di diversi compiti di trasporto faticosi e potenzialmente dannosi per gli esseri umani, anche grazie a una vasta gamma di moduli personalizzabili, che possono facilmente essere installati direttamente sui robot. Il personale può chiamare il robot, il quale si dirigerà autonomamente verso la zona di carico, riducendo la distanza da coprire quando si deve spingere un carrello dal punto A al punto B.
I robot possono trasportare fino a 500 kg e occuparsi del sollevamento della maggior parte dei carichi, riducendo il rischio di infortuni. Beni, rifiuti e altri materiali possono essere caricati sui robot stessi, su scaffali personalizzati montati sui robot o su carrelli o bancali trainati dai robot MiR, equipaggiati con un gancio speciale. Sono disponibili anche moduli provvisti di nastro trasportatore, i quali permettono agli AMR di caricare e scaricare oggetti direttamente e autonomamente da catene di montaggio, senza nessun bisogno che gli operatori trasportino pesi. Inoltre, i robot mobili possono accedere ad ambienti proibitivi per gli esseri umani, per esempio, per via di forti rumori o per la presenza di sostanze nocive.
I robot autonomi collaborativi MiR stessi sono sicuri, poiché sono progettati attentamente, in modo da avere sempre un’immagine precisa dell’ambiente circostante. Telecamere 3D e scanner laser permettono agli AMR di aggirare ostacoli e persone e di fermarsi, o cambiare percorso, non appena qualcuno o qualcosa appare sul loro cammino. Un esempio? La società Magna-Power ha integrato due robot MiR nel proprio stabilimento nel New Jersey, USA, per ottimizzare la logistica e il flusso di lavoro tra la produzione e il magazzino. Come molte altre compagnie che non hanno familiarità con la tecnologia degli AMR, Magna-Power era molto preoccupata per il livello di sicurezza dei robot. “Producendo materiale elettrico, la sicurezza è per noi fondamentale. Siamo passati davanti a un robot MiR mentre andava a piena velocità per assicurarci che si sarebbe fermato: è stato stupefacente vedere che cosa il robot è in grado di evitare”, sottolinea Grant Pitel, Vice President of Engineering di Magna-Power, raccontando la propria reazione quando lo stabilimento ha ricevuto i robot MiR e li ha visti in azione.
La società Magna-Power ha integrato due robot MiR nel proprio stabilimento nel New Jersey, USA, per ottimizzare la logistica e il flusso di lavoro tra la produzione e il magazzino.
SPINGERE CARRELLI NON È DIVERTENTE
Grandi stabilimenti manifatturieri, così come ospedali e altre organizzazioni che potrebbero essere interessati all’adozione di AMR, spesso si sviluppano su aree molto vaste. Quasi altrettanto spesso, il trasporto di materie prime, prodotti finiti e ogni tipo di beni o rifiuti all’interno di tali stabilimenti è ancora oggi compito di lavoratori che impiegano molto tempo ed energie per spingere carrelli avanti e indietro. Anche in aziende relativamente piccole, la distanza totale percorsa dagli impiegati in attività di trasporto può facilmente arrivare a svariati chilometri al giorno.
Il produttore danese di apparecchiature mediche Elos Medtech ha affidato i propri trasporti interni a un robot MiR100, evitando al personale di camminare per 7,5 km al giorno. I robot MiR possono percorrere fino a 15 km senza bisogno di essere ricaricati e hanno quindi il potenziale per far risparmiare ai loro “colleghi” umani diverse ore al giorno nel trasportare beni. Queste mansioni di trasporto, monotone e ripetitive, non creano valore per nessuno: né per la compagnia, che impiega personale in attività che possono essere svolte altrettanto bene da robot, né per i lavoratori, che devono dedicare tempo a compiti meno stimolanti e con meno valore di quelli per i quali sono stati assunti.
Il produttore danese di apparecchiature mediche Elos Medtech ha affidato i propri trasporti interni a un robot MiR100, evitando al personale di camminare per 7,5 km al giorno.
I ROBOT CREANO LAVORO
Come evidenziato in questo articolo, i robot autonomi collaborativi si sostituiscono alle persone nei compiti ripetitivi di trasporto, lasciando più tempo ai lavoratori per dedicarsi alle proprie professioni. Ad esempio, in Honeywell, a Poole, nel Regno Unito, i robot MiR hanno aiutato la compagnia ad aumentare l’efficienza, come spiega il Design Engineer, Timothy Ward: “il problema principale che volevamo risolvere con il robot MiR era quello del personale impegnato a spingere i carrelli. Volevamo che tutti tornassero a occuparsi della produzione. Grazie all’introduzione dei robot MiR, abbiamo liberato l’equivalente di sei impiegati a tempo pieno che possono produrre di più e con maggiore efficienza”.
A questo punto è legittimo chiedersi se l’introduzione dei robot non comporti meno lavoro per i lavoratori ma, come dichiara Ward: “i robot semplicemente permettono agli addetti di concentrarsi maggiormente su compiti di maggior valore, consentendo, al tempo stesso, ad Honeywell di dedicare tempo a corsi di formazione per il personale”.
Inoltre, i robot creeranno lavoro perché le Compagnie avranno bisogno di persone che lavorino insieme a loro. I robot collaborativi in generale, e quelli di MiR in particolare, sono di utilizzo estremamente semplice e possono essere programmati, senza nessuna esperienza precedente, attraverso smartphone, tablet o PC. In questo modo, le Organizzazioni hanno la possibilità di assumere il pieno controllo dei robot e del loro utilizzo. L’incremento dei robot e delle loro applicazioni genererà nuovi posti di lavoro legati alle operazioni giornaliere dei robot, al controllo qualità e alla loro manutenzione.
“A Poole, nel Regno Unito, presso la Honeywell, i robot MiR hanno aiutato la compagnia ad aumentare l’efficienza”, spiega il Design Engineer, Timothy Ward.
UN MODELLO IN PIÙ
MiR ha recentemente ampliato la propria gamma di prodotti con l’introduzione del modello MiR500, presentato nel corso di automatica, a Monaco di Baviera, lo scorso giugno. Questo nuovo AMR, più grande e potente, possiede tutte le caratteristiche delle controparti più piccole: può sollevare fino a 500 kg e prelevare, trasportare e consegnare automaticamente i pallet fino alla velocità di 7,2 km/h. MiR500 è estremamente resistente, con una struttura ancor più robusta, ed è perfetto per gli ambienti industriali. ©tecnelab
MiR500 è un robot mobile che automatizza rapidamente i trasporti e la logistica all’interno delle aziende: può sollevare fino a 500 kg e prelevare, trasportare e consegnare automaticamente i pallet fino alla velocità di 7,2 km/h.