Andamento della domanda del mercato italiano della strumentazione e dell’automazione industriale dal 2001 al 2011. Fonte GISI, SDA Bocconi.
Secondo i dati di un’indagine condotta da SDA Bocconi in esclusiva per GISI, il giro d’affari del mercato italiano della strumentazione e dell’automazione industriale ha superato i 3 miliardi e mezzo di euro nel 2011. Le esportazioni si sono dimostrate, ancora una volta, il fattore di maggiore traino, mentre il mercato domestico soffre. Le rilevazioni qualitative sul 2012 evidenziano chiari segnali di rallentamento.
di Luigi Ortese
In occasione dell’Assemblea generale di GISI (www.gisi.it), l’Associazione nazionale che riunisce 270 aziende italiane operanti in ambito della strumentazione e dell’automazione industriale, svoltasi lo scorso 12 dicembre, sono stati rilasciati i dati che fotografano il valore complessivo del mercato italiano dell’automazione e della strumentazione industriale. Il comparto ha raggiunto nel 2011 il valore di 3.523 milioni di euro, facendo registrare un incremento pari al 7,2% rispetto al valore registrato nell’anno 2010 e un valore assoluto comparabile con i livelli di fatturato pre-crisi, registrati negli anni 2007-2008. È questo il dato principale che emerge dall’“Osservatorio sull’andamento del mercato nazionale dell’automazione e della strumentazione industriale, civile e di laboratorio”, studio realizzato da SDA Bocconi in esclusiva per GISI, il cui obiettivo è quello di monitorare il valore del mercato nazionale e di comprenderne le dinamiche di evoluzione.
UN’INDAGINE COMPLESSA
L’indagine, condotta su un campione di imprese che si stima rappresentino l’82% del mercato, ha posto in evidenza come, anche per il comparto automazione e strumentazione, la demografia aziendale sia tipicamente in linea con le caratteristiche del tessuto industriale italiano, con un campione esaminato composto per il 46% da imprese con classe di fatturato sotto la soglia dei 5 milioni di euro e, per il 20%, da imprese con fatturato fino ai 10 milioni di euro. Giova ricordare che lo studio ha considerato una vasta tipologia di strumenti e sistemi di automazione e controllo, che sono state raggruppate in ben 18 categorie: dalla strumentazione industriale di misura e in campo ai sensori ed encoder; dagli analizzatori di gas e di liquidi agli attuatori e posizionatori; dagli azionamenti elettrici ai sistemi di controllo di tipo DCS, così come PAC, PLC, PC; dai sistemi di tipo SCADA alla strumentazione da laboratorio, fino a comprendere le attività di service.
UN EXPORT DA TRAINO
Relativamente al valore stimato di 3.523 milioni di euro riguardante il mercato italiano, è interessante porre l’attenzione su due diversi elementi: da un lato la percentuale di composizione del fatturato complessivo, dall’altro lato le tendenze in atto. Il venduto sul mercato interno – prodotto in Italia o ivi importato – ha fatto registrare un valore di 2.395 milioni di euro, pari al 68% del valore complessivo. La quota legata alle esportazioni, complessivamente, ha raggiunto un valore di 1.128 milioni di euro, suddivise in: 355 milioni di euro di export diretto – 10% del mercato totale – e 773 milioni di euro di export indiretto – 22% del mercato totale –. Si evince come la maggior parte delle esportazioni dei prodotti di automazione e strumentazione passi attraverso contractor, OEM, società di ingegneria e altri soggetti similari. È interessante notare come, rispetto al 2010, la variazione percentuale di tutte e tre le destinazioni di sbocco abbia fatto registrare un valore positivo. Tuttavia è ben più interessante sottolineare come si sia nettamente differenziato il trend di crescita della domanda. In particolare, se nel 2011 il fatturato realizzato sul mercato interno ha registrato una crescita piuttosto contenuta, pari al +3,6%, valori ben diversi si sono registrati relativamente all’export: le esportazioni dirette sono infatti cresciute del +13,1% e quelle indirette del +16,9%.
“Il mercato dell’automazione e della strumentazione industriale fa sostanzialmente registrare la stessa tendenza che, in senso più generale, sta caratterizzando molti altri comparti tecnologici”, ha dichiarato Sebastian Fabio Agnello, Presidente di GISI. “A fronte di una stagnazione del mercato interno a causa della sofferenza degli investimenti, l’export – soprattutto quello indiretto – si è configurato quale reale fattore di crescita, che ha permesso al mercato nazionale di riportarsi su valori paragonabili ai livelli pre-crisi, nonostante il mercato interno abbia ancora il fiato corto e si attesti intorno a valori equivalenti a quelli dell’anno 2005”.
Il mercato della strumentazione e dell’automazione industriale in Italia nel 2011 (3.523 milioni di euro). Fonte GISI, SDA Bocconi.
I MERCATI DI SBOCCO
Per quanto riguarda i mercati di sbocco, l’indagine ha posto in evidenza come l’industria manifatturiera sia il comparto più importante, rappresentando una quota percentuale pari al 50% circa del mercato (1.744 milioni di euro). Seguono l’industria di processo (1.215 milioni di euro), il laboratorio (302 milioni di euro) e la building automation (262 milioni di euro).
Il manufacturing, oltre a pesare di più in termini assoluti, è stato il macrocomparto che ha anche fatto registrare la dinamica più efficace, con un +9,3% di crescita sul 2010. Bene anche il laboratorio, cresciuto dell’8,7%. A seguire l’industria di processo (+5,4%) e la building automation (+0,3%), che ha inevitabilmente scontato gli effetti della perdurante situazione di stagnazione dovuta alla crisi del mercato immobiliare e delle infrastrutture.
L’ANNO 2012
Se il 2011 si è dimostrato un anno di crescita sul 2010, essenzialmente grazie alle buone performance dell’esportazione, segnali di cautela sono emersi relativamente alle rilevazioni effettuate in relazione all’anno appena concluso. Per quanto riguarda il primo semestre 2012, il mercato sembra avere segnato il passo, con diminuzioni di fatturato orientativamente comprese in una forchetta tra il -3% e il -7%. Anche gli ordinativi sono risultati in leggera flessione rispetto all’analogo periodo del 2011, facendo registrare lievi cali percentuali. La stessa linea di leggera contrazione ha caratterizzato anche l’indagine effettuata sul secondo semestre 2012, per il quale, in linea con la diminuzione degli ordini dichiarata per il primo semestre, il fatturato è sembrato contrarsi lievemente.
“Pur essendo delle rilevazioni di tipo qualitativo, questi dati non possono non destare una certa apprensione negli operatori del settore, anche soprattutto alla luce dello scenario di attesa che a breve si andrà a configurare, complici le prossime elezioni politiche nazionali”, ha dichiarato Sebastian Fabio Agnello. “Come Associazione siamo più che mai in prima linea. Nostro obiettivo è quello di sostenere il business delle aziende associate, offrendo loro quante più opportunità possibili di matching professionale con il mercato nazionale e internazionale. A tale proposito, per il 2013 abbiamo pianificato una serie di iniziative, alcune delle quali completamente nuove, che ci vedranno impegnati in ambito tecnico, marketing e di sostegno promozionale”.
Se le previsioni per l’anno trascorso parlano di uno scenario nazionale improntato alla cautela, un’apertura positiva potrebbe invece arrivare a livello internazionale, sostenendo ulteriormente le esportazioni, grazie a due fattori particolarmente significativi: la sostanziale stabilità che la rielezione del Presidente uscente ha garantito sui mercati statunitensi e il ricambio ai vertici del partito comunista cinese, che dovrebbero portare in misura ancora maggiore a un’apertura del grande paese asiatico alla comunità economica internazionale.
Trend percentuali dei mercati di destinazione della strumentazione e dell’automazione industriale italiana nel 2011 (confronto con il 2010). Fonte GISI, SDA Bocconi.