Ruggero, un Manger milanese, ha percorso i circa 800 km del cammino fino al santuario di Santiago di Compostela.
“Dalle grandi sfide possono nascere grandi idee”, sostiene Sergio Vellante, Managing Director di Lenze Italia, che rivede nel cammino di un Manager a Santiago di Compostela lo spirito di sacrificio e intraprendenza della propria azienda.
di Federica Conti
Chi l’ha detto che per raggiungere obiettivi ambiziosi occorra possedere, o armarsi, “solo” di una grande determinazione? Certo, la forza di volontà e la visione del traguardo – in senso figurato e non – sono elementi fondamentali per la realizzazione di ogni impresa di successo, ma a volte si rischia di trascurare uno dei fattori principali che firma sempre le grandi vittorie: l’energia rigenerante. Sì, perché questa compagna di viaggio, a parte rari casi fortuiti (e fortunati), caratterizza la vita di ogni persona che desidera compiere qualcosa di grande, per sé stesso, nello sport o sul lavoro. È un pegno da pagare o un tassello necessario, direbbe qualcuno: è la vita, direbbero i grandi studiosi dell’essere umano.
UN CAMMINO CHE METTE ALLA PROVA
Lo sa bene Ruggero, ex Manager milanese, con un passato in ambito televisivo, che, ha intrapreso il Cammino di Santiago, il lungo itinerario che i pellegrini del Medioevo percorrevano, attraverso Francia e Spagna, per giungere al santuario di Santiago di Compostela. Un percorso attualmente di circa 800 km, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Una vera prova – come ha scoperto Ruggero in prima persona – di resistenza non solo fisica, ma anche, e soprattutto, mentale.
A sostenere Ruggero nel suo cammino il cappellino luminoso di Lenze donatogli da Sergio Vellante, Managing Director di Lenze Italia (a destra), un simbolo non solo del viaggio, ma anche di un approccio che accomuna Ruggero alla filosofia di Lenze.
TRA ALTURE, VENTO E SOLE
Partito a primavera inoltrata, Ruggero decide di raccontare il proprio cammino in un video, giorno dopo giorno: un vero reportage di una delle esperienze più intense della sua vita. Dalla stazione di Lourdes arriva a San Jean, pronto a percorrere gli 800 km. Il cammino inizia e lo porta a Roncisvalle, attraverso i Pirenei, per poi proseguire fino a Pamplona, tra il sole e la pioggia, in una danza continua con la natura. La meraviglia è tanta, lo stupore per i paesaggi cresce di chilometro in chilometro – Ruggero ne percorre circa 20 al giorno –. Si sveglia alle 6:00 del mattino, tra giornate fredde e non sempre soleggiate; l’umore a tratti vacilla, la fatica inizia a farsi sentire, e Ruggero l’accetta, la riconosce. Tra il vento forte dell’Alto del Perdón, un’altura di circa 735 m situata nella provincia autonoma di Navarra, e i campi di frumento lungo la via per Estella, il pellegrino, attraverso il video, dà voce a un pensiero che è la vera chiave del suo viaggio: “Prima di partire non si considera la fatica, che è la componente principale e che ti accompagna sempre. A volte, però, tra i bellissimi paesaggi abbracciati dagli ulivi, riesci quasi a dimenticartela”. Alla fatica si accompagna a un tratto anche il dolore fisico, ma Ruggero decide di proseguire, con grande forza e, forse, con un pizzico di follia.
Il cappellino riporta la sigla del nuovo servo inverter i950 di Lenze che ha rimosso i confini tra automazione controller-based e drive-based.
L’ARRIVO A SANTIAGO DI COMPOSTELA
“Sembra incredibile, ma non riesco a trovare le parole”. È un cammino, quello di Santiago, che toglie il sonno e a volte anche le parole, come ammette Ruggero stesso. Albe intense e tramonti mozzafiato, pioggia improvvisa e scorci unici lo accompagnano ogni giorno, fino a Leon, perla della Spagna, e poi, dopo un tragitto immerso nelle campagne, a Portomarìn, in Galizia. Ruggero a volte si confonde e parla al plurale, come se i destinatari del video fossero lì con lui, a fargli compagnia e a dargli forza. Anche questo è il cammino di Santiago.
L’arrivo a Compostela è emozione pura, a tratti incredulità: “Incredibile, sono arrivato. Non riesco a parlare per l’emozione. Ho trascorso un mese per strada, un mese di fatica. Sono partito chiedendomi se ce l’avrei fatta e ce l’ho fatta”.
Quattro specifiche che contraddistinguono il servo inverter i950 di Lenze.
UN CAPPELLINO CHE SCALDA E DÀ FORZA
Ad accompagnare Ruggero in questa impresa indimenticabile, il cappellino luminoso di Lenze, azienda internazionale dedicata alla produzione di sistemi di automazione. Regalatogli da Sergio Vellante, Managing Director dell’azienda, il cappello ha donato a Ruggero, per usare le sue stesse parole, “caldo e forza ogni giorno, ogni chilometro”. Senza quella forza, che potremmo definire come capacità di rendere piccola una difficoltà, o almeno di contestualizzarlo, Ruggero non ce l’avrebbe fatta.
Un simbolo, il cappellino, non solo del viaggio, ma anche di un approccio, che accomuna Ruggero alla filosofia di Lenze, in grado di isolare una tematica molto complessa, analizzandola e trovando una soluzione. Perché, come commenta Vellante: “Dalle grandi sfide possono nascere grandi idee. Lo spirito di Lenze è fare sacrifici insieme, accettare le difficoltà, trovare sempre idee innovative per guardare al futuro. In un momento di forte cambiamento, vince chi non ha paura di cambiare, chi ha la forza e la curiosità di trovare risorse che non pensava di possedere”.
Solo grandi imprese, come il cammino di Ruggero e le sfide quotidiane di una realtà internazionale come Lenze, possono davvero portare alla luce queste risorse. Oltre le difficoltà, oltre ciò che fino al giorno prima sembrava impossibile. ©TECNeLaB
“Lo spirito di Lenze è fare sacrifici insieme, accettare le difficoltà, trovare sempre idee innovative per guardare al futuro”, sottolinea Sergio Vellante.