In base all’indagine congiunturale condotta da ACIMIT, nel quarto trimestre del 2012 l’indice degli ordini di macchine tessili è aumentato del 22% rispetto al trimestre precedente, per un valore assoluto di 130,4 punti.
Quarto trimestre 2012 positivo per gli ordini di macchine tessili italiane. L’indice degli ordini è in crescita sia sul mercato interno che all’estero per il settore italiano delle macchine tessili. “Ora occorre rilanciare gli investimenti di beni strumentali e fare sistema sui mercati esteri”, ha sottolineato Sandro Salmoiraghi, Presidente di ACIMIT.
In base all’indagine congiunturale condotta da ACIMIT (www.acimit.it), l’Associazione dei costruttori italiani di macchine tessili, nel quarto trimestre del 2012 l’indice degli ordini di macchine tessili è aumentato del 22% rispetto al trimestre precedente, per un valore assoluto di 130,4 punti. Ancora più significativo l’aumento rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente (+46%). La raccolta ordini complessiva ha beneficiato del buon andamento della sua componente interna. Sul mercato italiano, infatti, l’indice è cresciuto del 47% rispetto ai tre mesi precedenti. Il valore si attesta a 83,5 punti. Più contenuta la crescita della raccolta sui mercati esteri (+20%).
UN TRIMESTRE CONFORTANTE
“I dati del quarto trimestre sono confortanti”, ha commentato Sandro Salmoiraghi, Presidente ACIMIT, “e rappresentano un buon viatico per il 2013, ma intanto dobbiamo fare i conti con una chiusura 2012 in flessione rispetto al 2011”. Infatti su base annua l’indice segna un arretramento del 4% per un valore di 108,6 punti. All’estero il confronto rispetto all’anno precedente registra un lieve calo (-1%), mentre il mercato interno totalizza una diminuzione del 21%. “In Italia scontiamo il clima di scarsa fiducia nel futuro, comune sia alle imprese che alle famiglie”, ha osservato Salmoiraghi. “Occorrono riforme come quelle recentemente prospettate da Confindustria per alimentare la crescita. Ridurre i costi delle imprese a partire dal lavoro e rilanciare gli investimenti in beni strumentali devono essere temi prioritari nella politica industriale che il prossimo Governo avrà il compito di realizzare”. “All’estero, dove le nostre aziende realizzano l’80% del fatturato”, ha concluso il Presidente ACIMIT, “occorre presentarsi come sistema strutturato. Per questo chiediamo che siano fornite all’ICE maggiori risorse da destinare alla promozione del Made in Italy nei mercati esteri, senza disperdere i fondi pubblici per l’internazionalizzazione in mille rivoli”.
Macchine tessili italiane: indice ordini a valori costanti (base 2005 =100).
Il quarto trimestre dell’anno 2012 ha confermato la risalita dell’indice degli ordini per il settore delle macchine tessili. La nota positiva è giunta dal mercato interno che ha invertito il trend negativo degli ultimi trimestri e ha contribuito a rinvigorire la raccolta ordini. Il valore dell’indice degli ordinativi nel periodo considerato è salito a 130,4 punti, in aumento del 22% rispetto al trimestre precedente. Si è rafforzata la componente estera dell’indice: la raccolta estera, infatti, ha mostrato un valore dell’indice di 145,8 punti (+20% sul periodo precedente). Anche la componente interna ha segnato un aumento significativo (+47%), per un valore di 83,5 punti. Gli ordini in portafoglio al 31 dicembre 2012 hanno assicurato 3,7 mesi di lavoro per il futuro. Nel quarto trimestre del 2012 si è assistito a un incremento della raccolta ordini per le macchine per filatura, per quelle destinate alla tessitura (ma solo sul mercato interno) e per la nobilitazione. È risultata deficitaria la situazione ordini nel comparto maglieria.
LE PREVISIONI IN CORSO
Le previsioni per il primo trimestre dell’anno in corso indicano una spiccata stazionarietà per quanto riguarda il mercato interno (indicata dal 58% delle aziende). Per l’estero la metà delle imprese prevede un inizio 2013 in diminuzione; un altro 45% indica, invece, una raccolta stabile rispetto ai tre mesi precedenti.
I prezzi praticati dai costruttori italiani di macchinario tessile nel secondo semestre 2012 sono stati stabili per una larga maggioranza delle aziende rispetto al periodo immediatamente precedente (così si è espresso l’89% del campione). Per i primi sei mesi dell’anno in corso una altrettanto rilevante maggioranza (86%) ha indicato ancora una dinamica dei prezzi stazionaria. Solamente l’11% delle aziende ha ritienuto necessario un aumento dei medesimi.
La capacità di utilizzo degli impianti nel secondo semestre del 2012 è risultata pari all’82% dell’effettivo potenziale, osservando così un incremento rispetto alla prima metà del medesimo anno. È stato prevista in calo la capacità produttiva che verrà utilizzata nei primi sei mesi dell’anno in corso. Tra le maggiori criticità espresse dalle aziende nella propria attività quotidiana figura la stagnazione dei mercati (75% delle risposte), ma anche i costi delle materie prime (come indicato da circa il 19% delle aziende).
Indice ordini a valori costanti (base 2005=100). Variazione congiunturale (trimestre su trimestre precedente) e variazione tendenziale (trimestre su corrispondente trimestre anno precedente).