A un anno di distanza dalla sua costituzione, VHT-Varese Hoisting Technology (www.vhtitaly.com), azienda costituita per rilanciare un comparto d’eccellenza dell’industria italiana, quello dei sistemi tecnologici di sollevamento, è pronta a mettere sul mercato i propri prodotti. E per far toccare con mano agli attori economici, finanziari e di settore la bontà e la qualità dei macchinari, VHT ha aperto le porte del proprio stabilimento, al fine di permettere la visita ai capannoni industriali ed alle aree di progettazione e test e di mettere in vetrina i primi paranchi a catena e fune e le gru a bandiera, la parte nobile di ogni macchinario destinato ai processi industriali di sollevamento in tutto il mondo. “Abbiamo voluto aprire le porte della nostra fabbrica, perché solo così è possibile per i committenti e per tutti coloro che sono interessati ai nostri materiali ‘toccare con mano’ la qualità e l’eccellenza dei nostri prodotti”, ha commentato Libero Donati, Amministratore Unico di VHT. “I sistemi di sollevamento sono la componente nobile di qualsiasi macchinario destinato al sollevamento di carichi. Sicurezza, qualità, resistenza e affidabilità sono le caratteristiche dei prodotti italiani che, da sempre, vengono riconosciute a questo comparto in tutto il mondo. Con oggi, in Italia, il settore riprende fiato e ritorna ad essere protagonista sui mercati, sia nazionale sia internazionale”. Lo scorso venerdì 22 giugno, dunque, dalle 9:00 alle 18:00, mentre i cancelli di via Risorgimento, a Bodio Lomnago, in provincia di Varese, rimanevano aperti affinché i prodotti VHT fossero “toccati con mano” da chi, tutti i giorni, ha a che fare con gli apparecchi di sollevamento, venivano pronunciate le parole del rilancio.
Non solo: durante l’open day, VHT ha anche organizzato due seminari relativi alle normative europee in materia di progettazione dei sistemi tecnologici di sollevamento e alla vita residua e alle verifiche periodiche degli apparecchi. “Si tratta di due campi molto importanti per il settore”, ha precisato Donati, “perché riguardano due aspetti di assoluta importanza. Le normative europee hanno introdotto nuove modalità a cui gli utilizzatori dei sistemi tecnologici di sollevamento devono prestare massima attenzione, soprattutto in fase di progettazione degli apparecchi. Anche la vita residua e le verifiche periodiche meritano un ‘occhio’ di riguardo, perché si tratta di macchinari d’eccellenza per i quali il fattore sicurezza va al primo posto. Stiamo parlando di macchine che sollevano pesi che necessitano di una continua opera di controllo della loro affidabilità”.
Alla manifestazione ha preso parte anche il Sindaco di Bodio Lomnago, Bruno Pavan, che ha ricordato che nell’area dove ora sorge VHT “esisteva un’altra grande azienda, la Bticino”. “Quando è stato comunicato che avrebbe trasferito la propria area industriale”, ha continuato il Sindaco, “la notizia generò al Comune una serie di interrogativi delicati: avremmo assistito alla nascita dell’ennesima area dismessa del nostro territorio? Quali soluzioni avremmo messo in campo, in un momento storico così difficile come quello attuale, non solo per l’economia, ma anche per coloro che si trovano ad amministrare un Comune? L’arrivo di una realtà industriale così eccellente è dunque risultata sia una bella sorpresa, ma anche una risposta a molti interrogativi che l’amministrazione comunale si stava ponendo”. Il primo cittadino ha poi concentrato l’attenzione sulla “speranza che questa realtà infonde al panorama industriale italiano, e non solo del nostro territorio. Ci troviamo di fronte a un’azienda italiana, con un management italiano, che produce macchinari d’eccellenza dell’industria ‘nostrana’ e che crea occupazione. Un messaggio chiaro e forte: il nostro Paese ha le capacità di riprendere in mano il proprio futuro. E VHT ne è una, seppur piccola, dimostrazione”.
Libero Donati, Amministratore Unico di VHT.