La divisione Manufacturing Intelligence di Hexagon ha contribuito con la propria tecnologia di simulazione multibody a uno studio sul morbo di Parkinson condotto dal Prof. Antonio Zippo del Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Lo studio ha utilizzato un approccio computazionale innovativo per comprendere meglio la dinamica di questo disturbo neurodegenerativo e sviluppare potenziali terapie.
Il morbo di Parkinson è caratterizzato da sintomi motori come tremori, rigidità e bradicinesia, che influenzano significativamente la qualità della vita dei pazienti. I tremori, in particolare, possono essere estremamente debilitanti, rendendo difficoltose anche le attività quotidiane più semplici.
Software di simulazione
Questo studio rappresenta un passo importante nella comprensione del tremore parkinsoniano e nella ricerca di nuove terapie. Adams, il software di simulazione multibody di Hexagon ha infatti permesso di creare un modello realistico dell’arto superiore umano per comprendere e controllare i tremori parkinsoniani, integrando sia le strutture anatomiche che i parametri fisiologici. Ciò ha consentito di studiare i meccanismi sottostanti al tremore e di esplorare potenziali interventi.
Oltre alla simulazione multibody, lo studio ha utilizzato anche reti neurali per analizzare i dati sperimentali, come i segnali elettromiografici (EMG) e i dati accelerometrici. Questo approccio combinato ha permesso ai ricercatori di sviluppare un quadro completo delle dinamiche del tremore parkinsoniano.
“I risultati di questo studio sono molto promettenti e aprono la strada a nuove strategie per il trattamento del morbo di Parkinson”, ha commentato Luca Ruggiero, managing director sales di Hexagon Manufacturing Intelligence. “Siamo estremamente orgogliosi di aver collaborato con l’Università di Modena e Reggio Emilia alla realizzazione di questo importante studio, nella speranza che ciò possa contribuire, un giorno, a migliorare la qualità della vita di milioni di persone in tutto il mondo”.
“Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti in questo studio innovativo. La collaborazione con Hexagon Manufacturing Intelligence ci ha permesso di utilizzare tecnologie all’avanguardia per comprendere meglio i meccanismi del tremore parkinsoniano, definendo il comportamento cinematico e dinamico reale di un braccio umano a partire dalla morfologia scheletrica. Questo progetto rappresenta un esempio concreto di come la sinergia tra università e industria possa portare a significativi progressi nella ricerca medica”, ha detto il professore Antonio Zippo, Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.
“Un esempio pratico è lo sviluppo di esoscheletri riabilitativi personalizzati che, grazie alla simulazione precisa dei tremori, possono stabilizzare l’arto e aiutare i pazienti a eseguire attività quotidiane come mangiare o scrivere con maggiore facilità. Un’ altra applicazione è lo sviluppo di soft robot, dispositivi flessibili che si adattano alla forma del braccio del paziente, applicando forze mirate per contrastare i tremori e migliorare il controllo motorio in maniera più naturale”, ha proseguito Ferrari.
“Ringraziamo Hexagon per il supporto fornito e siamo fiduciosi che questa collaborazione continuerà a generare importanti scoperte scientifiche in futuro”, ha concluso Ferrari.