Brammer (www.brammer.biz), il leader pan-europeo dei distributori di prodotti industriali e servizi MRO, ha individuato i cinque principali errori che le aziende manifatturiere compiono quando si tratta di gestire il magazzino MRO come parte di un processo per ottimizzare l’efficienza operativa: vedere il magazzino MRO come un investimento piuttosto che come problema operativo; non valutare abbastanza attentamente il costo derivante dal tenere prodotti in magazzino relativamente alle spese di acquisto; non pensare attentamente prima di acquistare prodotti in grandi quantità; supporre che livelli minori di scorte MRO necessariamente si tradurranno in più bassi livelli di servizio; gestione decentrata degli ordini e della gestione del magazzino.
Nella corsa per rimanere competitivi le aziende produttive, in qualsiasi settore operino, devono continuamente cercare nuovi e migliori modi per ridurre i costi, ottimizzare il cash-flow e migliorare le prestazioni attraverso le loro operazioni. Una delle aree che possono offrire grandi margini di miglioramento e di risparmio, se gestita correttamente, è quella riguardante la gestione del magazzino dei pezzi di ricambio per la manutenzione, riparazione e revisione (MRO). “Tipicamente i ricambi MRO costituiscono più della metà di tutte le transazioni di acquisto indirette, ma il tema della gestione dell’inventario è sempre stato un classico dilemma gestionale perché richiede un compromesso tra la disponibilità di ricambi e il flusso di cassa. Il capitale immobilizzato nello stock – in particolare prodotti obsoleti e non essenziali – non può essere liberato per altre opportunità”, spiega Alessandro Lonardo, Amministratore Delegato di Brammer Italia.
Lo studio di Brammer mette in evidenza che il non riuscire ad avere una strategia di gestione ricambi appropriata può comportare tempi d’inattività imprevisti con costose conseguenze, sia dal punto di vista commerciale sia per quello che riguarda la reputazione dell’azienda. Guardando alla gestione del magazzino in modo diverso e ottimizzando il processo di approvvigionamento dei componenti MRO, le aziende spesso possono ottenere significativi aumenti di efficienza. Aggiunge infatti Lonardo che “molte aziende considerano il magazzino MRO come un investimento, piuttosto che come una spesa operativa, dove ogni elemento deve essere giustificato. Inoltre molte aziende non hanno una strategia di magazzino centralizzato, il che può rendere il processo molto più complicato di quanto debba essere: diverse aree di business – locate su uno o più siti – devono infatti farsi carico autonomamente di ordinare pezzi di ricambio, trattare con diversi fornitori, aumentando i costi di acquisto con quantità minime di ordine più elevate per parti potenzialmente simili: duplicando un processo che dovrebbe essere consolidato. Una migliore strategia di gestione dello stock può portare sia risparmi di costi, sia miglioramenti al processo evitando di investire in livelli significativi di magazzino o di impegnare risorse aggiuntive”.
Brammer offre una serie di servizi per aiutare le imprese a realizzare miglioramenti di costi, efficienza e produttività attraverso la gestione ottimizzata delle scorte MRO. Grazie al servizio di gestione di magazzino in outsourcing, Brammer può analizzare i processi, razionalizzare la base fornitori e applicare sistemi di immagazzinamento facilmente accessibili per i prodotti principali, consentendo all’Ufficio Acquisti interno all’azienda di concentrarsi sui componenti di maggiore valore.
Un’altra soluzione per le aziende è quella di esternalizzare l’intera funzione acquisti e gestione MRO a Brammer che può installare un Insite™ dedicato – in pratica una divisione Brammer in loco, orientata interamente a soddisfare le esigenze di un business specifico, in termini di stock tenuto e di orario di apertura – in modo che l’azienda di fatto possa avere a che fare con un unico fornitore per tutte le sue esigenze MRO. I componenti sono pagati solo quando vengono utilizzati, riducendo l’inventario e massimizzando i vantaggi del consolidamento della catena di fornitura e, visto che basta un’unica fattura mensile, si tagliano anche i costi amministrativi.