Recentemente il Laboratorio Cantonale Svizzero ha posto l’attenzione sui residui di oli minerali trovati in alcuni prodotti alimentari. Le derrate alimentari possono contenere tracce di oli minerali dovute a influssi ambientali già prima del loro imballaggio. Inoltre, per la fabbricazione di cartone viene utilizzata carta riciclata comprendente anche giornali stampati con inchiostri che normalmente contengono oli minerali. Finora, nel processo di riciclaggio non si è riusciti a eliminare completamente tali residui che si trasferiscono negli imballaggi di cartone per alimenti. Se nella fabbricazione di carta e cartone destinati a entrare in contatto diretto con le derrate alimentari si rinuncia alla materia prima ricavata da vecchi giornali, utilizzando ad esempio soltanto carta non stampata o fibre fresche, la quantità di oli minerali negli imballaggi potrà essere ridotta al minimo.
La positività al test può essere inoltre essere causata dall’utilizzo improprio degli agenti di distacco durante le fasi di produzione degli alimenti stessi. L’utilizzo di agenti di distacco non certificati NSF 3H oltre che sanzionabile dalle autorità competenti determina la presenza di residui di oli minerali definiti genericamente MO. Gli MO possono provenire dagli inchiostri off-set cosiddetti “tradizionali” e dagli inchiostri per la stampa di quotidiani e materiale grafico, coinvolgendo quindi in particolare il settore di imballaggi di carte e cartoni costituiti da fibre di recupero.
Ma cosa sono gli MO? Dal punto di vista chimico, sono idrocarburi, ovvero una categoria chimica pressoché infinita, costituita da miscele complesse (con decine, centinaia e anche migliaia di composti), non classificate nel modo classico come avviene per le sostanze singole o per ben definite famiglie chimiche, ma secondo criteri diversi: viscosità, peso molecolare, numero di atomi di carbonio, intervallo di distillazione, ecc.
Per la definizione, nel settore del packaging, si fa riferimento a una classificazione di “matrice svizzera”: gli MOSH (Mineral Oil Saturated Hydrocarbons) sono idrocarburi alifatici saturi e cioè un enorme numero di composti tra idrocarburi lineari, ramificati e ciclici, senza contare gli idrocarburi alifatici insaturi che sono altrettanto numerosi!; gli MOAH (Mineral Oil Aromatic Hydrocarbons) sono invece idrocarburi aromatici che hanno da 1 a 4 anelli aromatici, alchilati a diverse percentuali: una situazione ancora più complicata rispetto ai MOSH, per l’enorme numero di composti e per le scarse informazioni disponibili.
I dati disponibili sulla tossicologia degli MO sono definiti dal JECFA (Joint FAO/WHO Expert Committee on Food Additives): DGA (Dose Giornaliera Accettabile) di oli minerali (MOSH, peso molecolare <480), <0,01 mg/kg di peso corporeo.
In Germania, nel maggio 2011, sono stati proposti limiti legali molto più stringenti per la migrazione di oli minerali nelle applicazioni alimentari: <0,60 mg MOSH (C10-25)/kg di alimento; <0,15 mg MOAH (C10-25)/kg di alimento.
Nel giugno 2012, la EFSA (European Food Safety Authority) ha stabilito che l’esposizione ai MOH attraverso l’imballaggio in alcuni alimenti può costituire un pericolo per la salute dell’uomo e ha disposto una revisione dei livelli di DGA e nuove misure per valutare e monitorare il rischio costituito da tali sostanze. Praticamente sono i produttori di imballi che al momento si stanno preoccupando del monitoraggio in corso da parte dell’EFSA.
Per questo motivo chi produce imballi sia metallici che plastici ha scelto di utilizzare i prodotti CASSIDA FLUID DC 32 e FM FLUID DC 68. Avendo questi lubrificanti distribuiti da FUCHS Lubrificanti (www.fuchslubrificanti.it) la certificazione 3H, il fornitore dell’imballaggio può dichiarare e certificare al cliente che le eventuali tracce di prodotto sono compatibili con il contatto continuativo e diretto. Sia dal punto di vista delle norme HACCP interne allo stabilimento produttivo, che della possibilità di giustificare la presenza di tracce di oli, l’utilizzo dei prodotti FM FLUID DC 68 e CASSIDA FLUID DC 32 determina il superamento delle ispezioni igienico sanitarie sul prodotto finito e confezionato.
(Diego Gherlone)