Una volta, il costruttore d’auto Henry Ford ha detto: “Le corse automobilistiche sono iniziate 5 min dopo la costruzione della seconda autovettura”. Automobili e adattabilità vanno spesso a braccetto, ma il costruttore di componenti di precisione Don Schumacher Motorsports (DSM) ha portato quest’idea in pole position.
Nello spazio di soli due anni, l’azienda ha stracciato gli avversari in pista, ottenuto la certificazione ISO 9001:2015 e si è espansa in vari settori, come l’aerospaziale e quello della difesa. Tuttavia, per continuare a soddisfare tali ambizioni ha bisogno delle macchine utensili giuste, motivo per cui si è rivolta a Sandvik Coromant.
A settembre scorso, Matt Hagan ha consentito a Don Schumacher Racing (DSR) di portare a casa la sua 350° vittoria nel round finale dei Lucas Oil National Hot Rod Association (NHRA) SummerNationals, presso il Lucas Oil Raceway di Brownsburg, in Indiana, Stati Uniti.
Hagan ha corso verso la vittoria nella sua drag racer, una Funny Car capace di andare da 0 a 330 miglia all’ora in meno di 3,7 s. La sua vittoria è coincisa con il 50° anniversario della leggendaria vittoria del fondatore dell’azienda Don Schumacher a Indianapolis, nel 1970.
Oggi, DSR ha cementato la propria posizione come uno dei team più importanti nell’ambito degli sport motoristici. Tutti e quattro i piloti di DSR, a bordo delle loro Dodge Charger SRT Hellcat, hanno rivendicato almeno due vittorie nelle nove gare che si sono finora svolte nel 2020.
Quello di DSR è l’unico team nella storia della NHRA a essere rimasto imbattuto per 12 gare consecutive in un’unica categoria, record risalente a ottobre 2019. Prima di allora, DSR aveva già stabilito un record con 10 vittorie consecutive in un’unica categoria durante la stagione 2017, sempre con la stessa line-up di piloti.
Nel frattempo, l’azienda ha conquistato una serie di vittorie anche dietro le quinte, specificatamente attraverso DSM Precision MFG, anch’essa situata a Brownsburg. Uno dei traguardi più recenti è arrivato nel 2018, quando l’azienda ha ottenuto la certificazione ISO 9001:2015 per le proprie iniziative di gestione della qualità e della sostenibilità. La certificazione, inoltre, dimostra che le operazioni dell’azienda sono conformi agli obiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite (ONU).
Un’altra vittoria rivendicata dall’officina è stata contro le sfide poste dal Covid-19. In soli due anni, l’officina — fondata nel 2005 al solo scopo di supportare il programma di drag racing dell’azienda — è riuscita a diversificare le proprie attività in una serie di nuovi settori, che includono quello della difesa, l’aerospaziale e le applicazioni commerciali.
Nel 2020, la diversificazione è un obiettivo fondamentale per i costruttori. Il recente documento di Pricewaterhouse Coopers (PwC) dal titolo Covid-19: What it means for industrial manufacturing consiglia alle aziende di ampliare i propri orizzonti in altri settori e sfruttare i nuovi flussi di cassa, che siano obbligate a farlo dal declino dei mercati o semplicemente, perché intravedono un’opportunità.
Secondo Chad Osier, Vicepresidente di DSM, quella di Brownsburg è l’unica officina nel suo genere in tutto il Midwest a offrire simili capacità di ingegneria di precisione in una così ampia gamma di settori.
“Siamo tutti piloti, nel cuore”, spiega Osier. “I piloti sono tecnici esperti e l’ingegneria di precisione si estende a tutto ciò che facciamo. Le nostre competenze e gli utensili giusti ci consentono di raggiungere i livelli di precisione e qualità richiesti nella costruzione di blocchi motore nitro per il drag racing in grado di erogare 11,000 cavalli di potenza”.
“Ora possiamo sfruttare quella stessa precisione per fornire soluzioni scalabili e di elevata qualità al settore della difesa, aerospaziale, commerciale, degli sport motoristici e automotive”, dichiara Osier.
Henry Ford sarebbe senza dubbio orgoglioso. Ma come ha fatto DSM a ottenere tutto questo in così poco tempo e cosa possono imparare gli altri costruttori da questa esperienza? Gran parte della risposta sta nelle macchine utensili scelte da DSM. Il nome del loro partner di attrezzamento adorna la fiancata della Funny Car di Hagan fin dalla stagione 2017 ed è ora visibile sulla Top Fuel guidata dal compagno di squadra di Hagan, Tony Schumacher, figlio di Don Schumacher. Lo sponsor in questione è Sandvik Coromant, insieme al costruttore di macchine Okuma America.
“Ovviamente, siamo nel business delle corse”, afferma Osier, “ma vogliamo anche ottenere dei profitti. L’usura degli utensili rappresenta un grosso problema in tal senso, per cui miriamo a minimizzare il più possibile sprechi e scarti. Gli utensili e le macchine Sandvik Coromant si adattano perfettamente ai nostri metodi di lavoro”.
“Quando ci si affida a un partner esterno, diventa una questione di fiducia”, spiega Osier. “Sandvik Coromant mette a disposizione un’offerta coerente di prodotti di elevata qualità e lunga durata, oltre a offrirci il supporto tecnico necessario per consentirci di affrontare qualsiasi progetto”.
“Sosteniamo DSM in vari modi, dai tecnici di vendita locali fino agli specialisti automotive e agli esperti di ottimizzazione dei processi. Lavoriamo a stretto contatto con il suo team di programmatori specializzati, al fine di sviluppare componenti di precisione come teste dei pistoni e blocchi motore ricavati da billette di alluminio integrale difficili da lavorare”, concorda Brian Flores, Channel Manager per gli Stati Uniti orientali presso Sandvik Coromant.
“Tali processi di lavorazione sono molto complessi”, spiega Flores. “Impieghiamo gli utensili di Sandvik Coromant nei nostri torni e nelle nostre fresatrici a marchio Okuma America, il che ci consente di garantire il raggiungimento degli standard di qualità necessari per i componenti lavorati. È proprio qui che l’usura ridotta degli utensili si rivela fondamentale”.
“Tutto dipende dalla qualità e l'attenzione al dettaglio, che si tratti del disegno di un blocco motore o di un componente aerospaziale”, conclude Osier. “Ecco cosa ci garantisce le competenze tecniche per offrire il livello di qualità che il settore aerospaziale richiede. Per farlo, però, abbiamo bisogno delle macchine e degli utensili giusti”.