Foto: ©Tecnargilla
Manca solo una settimana all’apertura di Tecnargilla (www.tecnargilla.it), 23° Salone internazionale delle tecnologie e delle forniture per l’industria ceramica e del laterizio, che si svolgerà presso il quartiere fieristico di RiminiFiera dal 24 al 28 settembre. La manifestazione, la più importante vetrina mondiale dell’innovazione tecnologica e dell’estetica per l’industria ceramica e del laterizio, consentirà, come sempre, di conoscere in anteprima le novità di prodotto del futuro. In attesa di vederle, cogliamo l’occasione – grazie ai dati rriportati da un comunicato pervenuto in redazione dall’Ufficio Marketing & Comunicazione di ACIMAC, l’Associazione nazionale di categoria – per fare il punto sul mercato delle macchine per ceramica che hanno registrato un boom nell’export, con un giro di affari di settore che, nel 2011, è cresciuto del 26,2%.
UN’OFFERTA COMPLETA
Tecnargilla offrirà ai visitatori la più ampia offerta merceologica, ospitando i maggiori produttori di tecnologie per i segmenti delle piastrelle, dei sanitari, del laterizio, della stoviglieria, dei refrattari, della ceramica tecnica. L’edizione 2012 raccoglierà, infatti, oltre 450 espositori, su una superficie di 70.000 m2 lordi. A fine Agosto, le imprese che avevano confermato la propria presenza a Rimini erano infatti 450, in arrivo da 29 Paesi. 87, invece, i Paesi di provenienza dei visitatori pre-accreditati on line, a conferma dell’internazionalità della manifestazione. Delle imprese presenti negli stand di RiminiFiera, i gruppi nazionali più numerosi risultano quelli cinesi, tedeschi e spagnoli. Oltre a questi, la compagine degli espositori sarà rappresentata da aziende provenienti da Argentina, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Bulgaria, Croazia, Colombia, Egitto, Grecia, Indonesia, Iran, Israele, Messico, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Russia, Stati Uniti D´America, Svizzera, Francia, Regno Unito, Portogallo, Turchia, Ucraina. Agli espositori internazionali vanno poi sommati quelli italiani che confermano la loro leadership mondiale nell’innovazione tecnologica. Le nazioni più rappresentate per numero di visitatori in arrivo, all’ultima rilevazione del mese di Agosto, erano invece Spagna, Germania, Turchia, Iran, India, Brasile, Cina, Stati Uniti, Gran Bretagna, Portogallo, Russia, Polonia, Egitto, Indonesia, Francia, Argentina, Arabia Saudita, Paesi Bassi, Messico e Colombia, ad ulteriore sottolineatura dell’internazionalità di Tecnargilla.
I NUMERI DELLA CERAMICA
Mentre aspettiamo dunque che le porte del quartiere fieristico di RiminiFiera si aprano all’innovazione, riteniamo utile riportare i dati del comparto delle macchine per ceramica che sono giunti in redazione lo scorso mese di giugno dall’Ufficio Marketing & Comunicazione di ACIMAC, l’Associazione nazionale di categoria. Secondo i dati raccolti nella 20° Indagine Statistica Nazionale, realizzata dall’Associazione, i costruttori italiani di macchine e attrezzature per il settore ceramico hanno chiuso il 2011 con un fatturato in crescita del 26,2%. Il settore ha totalizzato nei dodici mesi dello scorso anno un fatturato di 1.738 milioni di euro, recuperando il 94% delle perdite subite dal 2009. Le ottime performance del settore sono state le migliori tra tutti i produttori di beni strumentali italiani. A trainare la ripresa, le esportazioni, che hanno rappresentato il 79,8% del giro d’affari e confermato la leadership mondiale delle tecnologie italiane. Il primo mercato di sbocco è risultato il Medio Oriente, seguito in ordine da Unione Europea, Altri Asia, Sud America, Cina, Est Europa, Africa, Nord America e Oceania. Cresciuta anche l’internazionalizzazione: nel 2011 sono state 53 le società estere a capitale maggioritario italiano (superiore al 51%) che hanno generato un fatturato di 550 milioni di euro, in crescita del 64% sul 2010. Sommando tali volumi al fatturato totale generato in Italia, il settore ha registrato il record storico di giro d’affari, per un valore di 2.297 milioni di euro. Prima ripresa anche per il mercato italiano, che ha chiuso il 2011 con un incremento del 9,2%. Il numero delle imprese, ora 150 (157 nel 2010), è invece continuato a calare, ma si stanno configurando, seppur lentamente, imprese di dimensioni sempre maggiori. È, d’altro canto, cresciuto il numero degli occupati (+1,8%) che ha raggiunto le 6.343 unità. In particolar modo sono aumentate di 141 unità le professionalità di area tecnica e di produzione, spesso provenienti da aziende che hanno cessato la propria attività, a conferma della volontà di non disperdere il know how di settore.
“Le previsioni sull’anno in corso sono caute, a causa di un rallentamento della crescita in quasi tutte le economie mondiali, anche nelle cosiddette locomotive, come l’India e la Cina”, sono le parole del Presidente uscente Pietro Cassani. “Le prime stime sull’andamento del 2012 ci portano infatti a prevedere il mantenimento dei livelli di fatturato raggiunti a fine 2011. Per questo, il nostro settore dovrà proseguire la difficile sfida dell’adeguamento alle mutate condizioni economiche e di mercato, raccogliendo, con successo, le sfide che si presenteranno”.
Foto: ©Tecnargilla
L’INDAGINE IN PILLOLE
Per coloro che desiderano saperne di più, la nota di ACIMAC evidenzia alcuni punti fondamentali per interpretare il settore. Vediamoli. Le imprese italiane del settore hanno consolidato nel 2011 le loro quote su tutti i mercati internazionali. Il Medio Oriente è diventato il principale mercato di sbocco, che ha assorbito il 20, 5% del fatturato export (284 milioni di euro). Al secondo posto si è piazzata l’Unione Europea con 233,3 milioni di euro (16,8% del totale). Con 215 milioni di fatturato, si è poi collocato il mercato identificato come Altri Asia (15,5%). A seguire il Sud America con l’11,9% del totale. In discesa l’Est Asiatico – Cina, Taiwan e Hong Kong – che ha registrato un calo del 19,4%, con una quota sul totale export dell’11,8%. In netto in aumento del 50% le vendite nell’Est Europa (8,9% del totale ), mentre si è “fermata” l’Africa al 7,8%. Infine, si collocano Nord America e Oceania hanno registrato, rispettivamente con il 6,6% e lo 0,3% del totale, crescite di fatturato importanti, del 116% e del 321,4%. Con un giro d’affari che ha toccato i 350, 3 milioni di euro (20,2% del totale), anche l’Italia ha registrato un andamento positivo: +9,2% sul 2010. Netta l’inversione di tendenza rispetto agli ultimi tre anni (-4,6% nel 2010), anche se siamo ancora distanti dai livelli pre-crisi (-28,5% sul 2008).
Come sopra accennato, alla fine del 2011 erano attive in Italia 150 imprese operanti nel settore dei costruttori di macchine e attrezzature per ceramica, in calo di 7 unità rispetto al 2010. A contrarsi maggiormente è stata la classe delle piccole imprese (fino a 2,5 milioni di fatturato), che ha perso 11 unità. È invece cresciuta di 3 unità, raggiungendo quota 19 aziende, la classe di imprese che ha fatturato più di 10 milioni di euro. In crescita, invece, il numero degli occupati, +115 unità, che sono passati da 6.228 addetti a 6.343. Sono calati di 27 unità dirigenti e titolari, mentre sono risultati in crescita di 141 unità le professionalità di area tecnica e di produzione, spesso provenienti da aziende che hanno cessato la propria attività, segno della volontà di non perdere il know how di settore. La redditività per dipendente è cresciuta in funzione della dimensione dell’azienda.
FAMIGLIE DI MACCHINE
Nel 2011 sono rimaste tendenzialmente stabili le quote di fatturato realizzate dalle varie tipologie di macchine, data l’importanza che tali tipologie rivestono all’interno del ciclo produttivo ceramico. Le macchine per la formatura dei materiali ceramici hanno rappresentato il 24,4% del giro d’affari, seguite dalle macchine per smaltatura e decorazione (17,8%), dalle macchine di cottura (15,1%) e da quelle per la preparazione delle terre (9,7%). Al quinto posto si sono collocate le macchine per lo stoccaggio e la movimentazione (8,1%), al sesto le tecnologie di finitura (6,8%), seguite dagli stampi (5,7%).
Brillanti gli incrementi di fatturato che sono stati registrati dalla maggior parte delle tipologie di macchine. Le macchine di cottura e formatura, ottimo indicatore per valutare gli investimenti dei settori clienti, sono rispettivamente cresciute del 58,9% e del 21,7%, quelle per l’essicazione dei materiali ceramici del 33,7%, quelle per lo stoccaggio e la movimentazione del 25,2%, quelle della preparazione terre del 18,1%. Quasi raddoppiato il fatturato generato dalla vendita di sistemi di depurazione, in crescita dell’87,1%. Più contenuti gli incrementi di altre tipologie di macchine, in particolar modo degli stampi, che hanno registrato un incremento limitato all’8,2%, a causa della forte dipendenza di questa tipologia di macchine dal mercato italiano, ancora in calo del 4,7% sugli stampi. Unica tipologia di macchine in contrazione è risultata quella del controllo di qualità e processo che ha registrato un ridimensionamento del 72%, dato tuttavia non preoccupante se si considera il boom del 2010.
I SETTORI CLIENTI
La ripartizione del giro d’affari per settori clienti, infine, si è mantenuta analoga agli anni passati. La quota maggiore del fatturato totale di settore è stata realizzata da forniture ai produttori di piastrelle per l’80,3% del fatturato totale (80,8% nel 2010). I produttori di piastrelle sono risultati in crescita del 25,4% , totalizzando un giro d’affari di 1.396 milioni di euro. Ad incidere in maniera determinante l’export, che ha contribuito per 1.089 milioni di euro, registrando un incremento del 28,4% sul 2010. Più contenuta la crescita sul mercato italiano che si è fermata al 15,7%, restando in calo del 19,6% rispetto ai livelli di fatturato del 2008.
Si è mantenuto pressoché stabile il fatturato assorbito dal secondo settore cliente più importante, quello dei produttori di laterizi. Nel 2011 il giro d’affari generato in questo settore è stato pari a 135,7 milioni di euro, il 7,8% del fatturato totale, realizzato in gran parte all’estero (86,1%). L’export è cresciuto del 12,1%, compensando il forte calo del mercato domestico (-32,2%).
A seguire: il mercato delle macchine per ceramica varia, che ha registrato 65,2 milioni di euro realizzati per l’ 88,2% sui mercati internazionali, e quello delle macchine per sanitari, con 61,6 milioni di euro, che hanno registrato un incremento del 22,5% sul 2010. Infine, i settori delle macchine per la produzione di refrattari, che ha raggiunto il valore di 51,9 milioni di euro, e il comparto delle macchine per stoviglieria e oggettistica, con 27,4 milioni di euro, sono risultati in crescita del 62,5% all’estero e in diminuzione del 66% in Italia.
Un ringraziamento particolare a GianPaolo Crasta dell’Ufficio Marketing & Comunicazione ACIMAC (www.acimac.it).