I sensori weCat3D e ShapeDrive rendono il processo di bin picking affidabile grazie alla triangolazione laser e all’utilizzo della luce strutturata. Nella foto di anteprima: i sistemi ShapeDrive sono dispositivi dedicati al 3D che sfruttano la tecnologia basata sull’impiego di luce strutturata.
Afferrare o rimuovere, mediante robot, oggetti collocati caoticamente in un pallet, un cestone o qualsiasi altro contenitore è una tecnologia chiave per il mondo dell’Industria 4.0, sia che si tratti di un’applicazione statica, sia di una dinamica. L’affidabilità di un processo di bin picking è intrinsecamente legata all’intelligenza e alla precisione dei sensori, per questo è necessario utilizzare dispositivi smart che utilizzino tecniche avanzate quali la luce strutturata o la triangolazione laser.
Per implementare applicazioni affidabili di bin picking, wenglor sensoric, player globale nel settore della sensoristica intelligente per il mondo della fabbrica interconnessa, rende disponibili due soluzioni: i sensori di profilo weCat3D e il sistema ShapeDrive.
I sistemi 3D ShapeDrive sono la soluzione ideale per automatizzare processi di bin picking statici, ovvero per la presa di oggetti da pallet che si trovano in postazione fissa. Questo tipo di sensori utilizza la tecnica della luce strutturata: il pattern di luce proiettato sugli oggetti da misurare viene rilevato da una telecamera integrata che, insieme a un’elettronica di elaborazione delle immagini basata su microprocessore, provvede a trasformarle in una nuvola di punti 3D, restituendo un modello digitale.
Una delle caratteristiche tecniche peculiari dei sistemi 3D ShapeDrive è l’elevata risoluzione, che può arrivare fino ai 3 µm, consentendo di rilevare anche la più piccola particolarità geometrica. La gamma dinamica ultraelevata in termini di colore e di adattamento alle caratteristiche di assorbenza dell’oggetto fornisce risultati affidabili anche su superfici metalliche o lucide.
I sensori di profilo weCat3D sono invece adatti a processi di bin picking con prelievo da contenitori in movimento come, ad esempio, quelli collocati su nastri trasportatori. Sfruttando la tecnologia laser e, più esattamente, mediante la proiezione di una lama di luce, questi sensori scansionano il profilo degli oggetti all’interno dei contenitori in movimento e lo rilevano tramite una telecamera integrata, generando un profilo in 3 dimensioni.
Possono misurare fino a 12 milioni di punti al secondo, restituendo un’immagine ad altissima risoluzione che permette di individuare anche i componenti più piccoli indipendentemente da colore, luminosità e materiale.
Diversi, ma con capacità affini, i sensori weCat3D e i sistemi ShapeDrive dispongono del modulo GigE Vision, che consente la loro semplice integrazione nel sistema di bin picking. Grazie al supporto delle più diffuse librerie di visione, tra cui HALCON, LabVIEW e EyeVision, possono supportare software di terze parti oppure la piattaforma software universale fornita direttamente da wenglor sensoric.
I sensori weCat3D sfruttano la triangolazione laser mediante la proiezione di una lama di luce.