Laura Ippolito, Business Development Manager della divisione Secure Power di Schneider Electric.
La divisione Secure Power di Schneider Electric offre soluzioni che abilitano una transizione digitale affidabile, resiliente e senza sorprese.
di Giovanni Invernizzi
Sulla trasformazione digitale delle imprese e sul suo impatto sull’industria sono stati detti e scritti fiumi di parole e sviscerati infiniti argomenti. Si sa dell’impatto prorompente che la digitalizzazione potrà avere sulle nostre imprese per renderle ancora più competitive sul mercato e anche delle difficoltà che questo percorso comporta. Si conoscono le tecnologie a disposizione e le competenze necessarie per utilizzarle al meglio. Ma un tema che forse si tende a dare troppo per scontato, e di cui molti sottovalutano l’importanza, è il modo con cui le aziende, di tutte le dimensioni, possono gestire e custodire quantità di dati sempre più ragguardevoli.
PARTNER PER LA DIGITALIZZAZIONE
Una risposta tecnologica e innovativa al problema arriva da Schneider Electric, e in particolare dalla sua divisione Secure Power, che si occupa di soluzioni per la protezione della fornitura elettrica e la continuità operativa per le infrastrutture IT, i data center, le applicazioni industriali e tutti gli ambienti definiti “mission critical”. Quelli cioè che devono funzionare sempre, senza mai alcuna interruzione.
“La nostra divisione è chiamata a un ruolo molto importante”, afferma Silvia Olchini, VP Secure Power Schneider Electric, “essere il partner digitale della trasformazione in atto promuovendo una transizione al digitale affidabile, resiliente, scalabile sulle diverse necessità dei nostri clienti e rispettosa dell’ambiente”.
Schneider Electric ha infatti messo a punto “una serie di soluzioni agili per facilitare la digitalizzazione delle imprese, in grado di risolvere le principali sfide che l’industria si trova ad affrontare nella gestione, analisi e storage dei dati”, ci dice Laura Ippolito, Business Development Manager della divisione Secure Power.
Il Data Center Modulare EcoStruxure di Schneider Electric è pensato per le aziende digitalizzate, in particolare quelle di piccole dimensioni, che non hanno spazi interni per le struttura di calcolo e di elaborazione dati.
UN’IDEA DIVERSA E INTELLIGENTE
Un esempio è il Data Center Modulare EcoStruxure. Una infrastruttura IT prefabbricata all-in-one alloggiata in un container e realizzata su misura per le esigenze delle aziende, soprattutto quelle di piccole dimensioni, che non hanno spazi interni per le struttura di calcolo e di elaborazione dati sempre più necessarie nelle industrie digitalizzate. “Il nostro Data Center Modulare EcoStruxure”, dice Ippolito, “che è costruito nel nostro stabilimento di Sant Boi de Llobregat, vicino a Barcellona, un sito produttivo a elevata sostenibilità, è una soluzione di grande interesse, perché oltre a rispondere alle esigenze di calcolo e storage delle moderne imprese industriali è una soluzione ottimizzata, con costi contenuti e quantificabili in modo preciso, tempi di consegna brevi, facile installazione e brevi tempi di ritorno dell’investimento. Un elemento che garantisce alle aziende continuità nella gestione dei dati, un aspetto che, nell’era della digitalizzazione, è di fondamentale importanza”.
Le informazioni che l’industria deve gestire in ogni momento della sua attività stanno in effetti crescendo a dismisura. Provengono dai sensori delle macchine e delle linee di produzione, dai CNC, PLC e controlli, dalle interfacce HMI, dai sistemi di visione e dai dispositivi di sicurezza. Poter contare su un’infrastruttura IT resiliente in ogni condizione, diventa fondamentale per garantire un’operatività affidabile in ogni condizione.
Le industrie di molti settori, dal pharma al medicale, devono gestire moli di dati sempre maggiori. Il Data Center modulare di Schneider Electric offre loro una soluzione ottimizzata, con costi contenuti e quantificabili, tempi di consegna brevi, facile installazione e ritorno rapido dell’investimento.
CONTINUITÀ DEI DATI ED ELETTRICA
Sulla continuità e affidabilità dei dati, infatti, si basano ormai tutti i sistemi di pianificazione e monitoraggio della produzione, quelli di tracciamento del prodotto, fondamentali per garantire la qualità, e anche i sistemi di sicurezza, delle persone e informatica. La sospensione anche momentanea della raccolta e analisi dei dati si può tradurre in “buchi” operativi che possono avere anche importanti conseguenze economiche per le imprese produttive. “Gli strumenti che mettiamo a disposizione”, dice ancora Ippolito, “permette di guidare manager e imprenditori verso una digitalizzazione condotta con il massimo della tranquillità e senza pensieri”.
L’idea è innovativa, ma nasce dalla preoccupazione principale e originaria che ha dato vita a Schneider Electric Secure Power, e cioè garantire alle aziende clienti la continuità operativa, indipendentemente da tutti gli eventi imprevisti che possono verificarsi. Tra questi anche l’interruzione della fornitura di energia elettrica, evento particolarmente temuto dalle aziende produttive, che si può evitare con gli UPS (Uninterruptible Power Supply) o sistemi di continuità, prodotti dal gruppo in una grande varietà di tipologie e modelli.
Silvia Olchini, Vice President Secure Power Schneider Electric.
GLI EFFETTI NEGATIVI DELLE SOVRATENSIONI
“I nostri UPS”, ci spiega Laura Ippolito, “non hanno solo lo scopo di garantire l’erogazione di energia elettrica in caso di interruzione della fornitura, ma anche di proteggere la produzione, controllando la qualità dell’elettricità erogata. Questo aspetto è fondamentale in molti settori produttivi”. Nel farmaceutico, per esempio, ci sono produzioni strettamente dipendenti da condizioni ambientali particolari, di temperatura, pressione o umidità, controllati da dispositivi estremamente delicati. Anomalie elettriche possono alterarne il funzionamento e compromettere interi lotti. Ma lo stesso vale per il food & beverage, i cui processi di trasformazione delle materie prime e di confezionamento dipendono dallo stretto controllo dei parametri ambientali. Un altro esempio è collegato all’utilizzo dell’UPS per proteggere dalle sovratensioni quando si utilizzano macchine da taglio molto sensibili alla problematica.
Il Galaxy VXL è il top dell’ampia gamma di UPS di Schneider Electric. Compatto, potente, sicuro e sostenibile garantisce la continuità e la qualità dell’alimentazione elettrica sia per la gestione dei dati sia allo stabilimento.
PRESTAZIONI ECCEZIONALI
Schneider Electric ha sviluppato una gamma molto ampia di UPS che, spiega Laura Ippolito, “possono intervenire a più livelli, sia sulla singola macchina, con modelli monofase per proteggere PLC o HMI, molto apprezzati dagli OEM, sia sulle linee produttive o sull’intero stabilimento. Gli UPS della serie Galaxy V sono modulari. Permettono alle imprese di rispondere alle esigenze di ampliamenti o potenziamenti delle linee di produzione con una strategia scalabile e con un TCO (total cost of ownership) minimo. La modularità è un vantaggio non soltanto in previsione di una crescita, ma anche per la manutenzione. La funzione Live Swap consente, per esempio, di effettuare manutenzioni o sostituzioni senza interrompere l’erogazione di energia e, quindi, senza la necessità di fermi macchina”. Inoltre, i Galaxy V possono usare sia batterie VRLA sia agli ioni di litio, più compatte.
“Il nuovo Galaxy VXL della serie Galaxy V è il top di gamma, con caratteristiche uniche sul mercato: è compatto e potente, con la capacità di fornire fino a 1,25 MW in un ingombro di appena 1,2 m2. Ha un’elevata densità di potenza, fino a 1.042 kW/m2, ma al contempo è altamente sicuro. Raggiunge infatti un’efficienza del 99% in modalità eConversion, una soluzione esclusiva e brevettata Schneider Electric che riduce di tre volte il consumo energetico degli UPS, garantendo al contempo un livello di classe 1, il più elevato, secondo lo standard di sicurezza IEC 62040-3”.
La scelta degli UPS per un’azienda manifatturiera dipende da molti aspetti che vanno attentamente considerati. Gli esperti Schneider Electric possono guidare i clienti verso la soluzione più adatta.
UN’ASSISTENZA SU MISURA
Tutte queste caratteristiche degli UPS Schneider Electric consentono di trovare davvero la soluzione ottimale per ogni azienda. C’è, chi infatti, può avere necessità di proteggere solo una macchina oppure tutto lo stabilimento. In base agli obiettivi possono essere diverse anche le scelte tecniche e le strategie di prevenzione. Spesso la risposta è combinare piccoli UPS locali per i device intelligenti con un sistema centralizzato per proteggere tutta l’infrastruttura produttiva e IIoT. “Assistiamo i nostri clienti anche in questo”, sottolinea Laura Ippolito, “fornendo una consulenza a misura delle esigenze dell’azienda. Per il monitoraggio degli UPS le aziende possono avvalersi della nostra suite software EcoStruxure IT, che permette di controllare e gestire tutti gli asset anche da smartphone. È disponibile nella versione Expert, per chi ha al proprio interno le competenze necessarie per comprendere e utilizzare al meglio i dati forniti, oppure nella versione Asset Advisor, una soluzione cloud-based potenziata da tool di analisi per facilitare la pianificazione delle manutenzioni e degli interventi o l’utilizzo degli UPS. Dati che possono essere monitorati in tempo reale anche dagli esperti del Service Bureau di Schneider Electric, a disposizione per fornire spiegazioni e raccomandazioni o attivare l’invio di tecnici, quando necessario. Abbiamo pensato a una soluzione di questo tipo perché conosciamo la difficoltà crescente nel reperire la professionalità più idonea a gestire queste nuove tematiche. Quando questo non è possibile mettiamo quindi a disposizione il nostro know-how alle aziende che ne hanno bisogno”.
Gli UPS della serie Galaxy V di Schneider Electric hanno caratteristiche uniche sul mercato: sono modulari, con un ingombro decisamente ridotto e possono alloggiare sia le batterie VRLA sia quelle agli ioni di litio, più compatte.
UN OCCHIO ATTENTO ALLA SOSTENIBILITÀ
Infine c’è un ulteriore aspetto da considerare che caratterizza i prodotti Schneider Electric: l’attenzione alla trasparenza ambientale rappresentata da una scheda che indica i dati oggettivi di sostenibilità relativi a cinque aspetti: l’impronta carbonica e, quindi, le emissioni di CO2; l’imballaggio, con indicazioni anche su come gestirlo e riciclarlo; i materiali e le sostanze impiegati; l’efficienza energetica; l’estensione della durata, con cui Schneider Electric assicura tutti gli aggiornamenti software necessari per un utilizzo più prolungato. “Per noi questi aspetti sono fondamentali”, conclude Silvia Olchini. “La sostenibilità è il fulcro della nostra strategia, al punto che quest’anno, per la seconda volta, siamo stati indicati come la World Most Sustainable Corporation da Corporate Knights”.
Il sito di produzione dei Modular Data Center di Schneider Electric, a Sant Boi de Llobregat, vicino a Barcellona. Di recente ampliato per far fronte alle crescenti commesse è uno stabilimento a elevata sostenibilità.
LE 4 SFIDE DELLA DIGITALIZZAZIONE
Schneider Electric Secure Power ha analizzato in maniera approfondita le sfide che il percorso verso la digitalizzazione pone alle aziende manifatturiere. E ha individuato quattro grandi temi, a cui tutti i suoi prodotti devono rispondere.
- Gestire una grande quantità di dati
L’infrastruttura IT sostiene e abilita i processi 4.0. Nel caso di mancata disponibilità dei dati, anche momentanea, possono generarsi fermi di produzione critici e molto costosi.
- Continuità e qualità dell’alimentazione elettrica
Macchine e processi 4.0, ricchi di dispositivi digitali IT e IoT, sono molto sensibili a problemi di qualità dell’energia, che possono generare malfunzionamenti o danneggiamenti.
- Sostenibilità e digitalizzazione
La trasformazione digitale incontra la sostenibilità e induce a innovare il modello di business, utilizzando la tecnologia come strumento di sviluppo sostenibile.
- Manutenzione
Utilizzo di piattaforme SW in grado di passare da manutenzione su condizione a preventiva o predittiva. Evitare i fuori servizio con tecnologie IT e OT che convergono in architetture integrate e distribuite. Aumenta la necessità di interoperare tra i team. ©ÈUREKA!
Gli UPS trovano ampio utilizzo in tutte le produzioni che dipendono dallo stretto controllo dei parametri ambientali, come il food & beverage. Per il loro monitoraggio le aziende possono avvalersi della suite software EcoStruxure IT, che permette di controllare e gestire tutti gli asset anche da smartphone.