Tante applicazioni per tanti settori. Quello delle macchine e delle soluzioni per l’assemblaggio è un campo variegato e complesso, da sempre considerato a livello internazionale come una sorta di ?ore all’occhiello della valenza industriale e della capacità di competere delle nostre aziende. Ma come ha reagito il comparto ai colpi della crisi? E in quale direzione sta andando?
di Anna Guida
Dal Piemonte alla Lombardia, dal Triveneto al distretto industriale pugliese. Le aziende italiane che si occupano di impianti, macchine e componentistica per l’assemblaggio sono disseminate lungo tutto lo stivale, con una particolare concentrazione al Nord, nei territori in cui le realtà produttive sono più diffuse e quindi sono più numerosi anche i “pezzi” da assemblare. “Il cuore di questo settore, nel nostro Paese, è la piccola o media impresa che riesce a conciliare capacità progettuale e innovazione tecnologica con la grande flessibilità richiesta dal mercato”, spiega Alessandro Torsoli,
AD della società bresciana ABL Automazione e da qualche mese Presidente di AIdAM, Associazione Italiana di Automazione e Meccatronica – Macchine Speciali per l’assemblaggio e componenti per l’automazione industriale. “Le nostre aziende sono sempre state considerate un modello, a livello internazionale, per la loro capacità di interpretare al meglio le esigenze dei clienti e di produrre macchine e impianti in base alle esigenze specifiche del committente. Tuttavia in questo momento di contrazione del mercato le dimensioni ridotte le stanno un po’ penalizzando rispetto ad altre aziende più grandi e strutturate”, continua Torsoli. “Stiamo attraversando un periodo non facile per il settore industriale italiano, e alle imprese viene richiesto di operare sempre più in contesti internazionali con idee e prodotti innovativi a prezzi rapportati sia alla mutata capacità di spesa, che alle nuove spinte competitive nate a seguito della globalizzazione dei mercati.”
L’EXPORT MIGLIORA
E se si può affermare che i fornitori di componentistica siano riusciti a risollevarsi, dopo un iniziale momento di grave difficoltà, lo stesso non si può dire purtroppo per le aziende costruttrici di macchine. Per loro la situazione è ancora molto incerta e in lenta evoluzione. I segnali sono tendenzialmente positivi per quanto riguarda l’export, ma persistono grosse difficoltà sul mercato interno. Gli ostacoli da affrontare in patria? La difficoltà di accesso al credito per i clienti che vorrebbero acquistare gli impianti e un eccesso di concorrenza generato dalla brusca contrazione degli ordini. “L’esportazione invece è in deciso miglioramento, soprattutto verso quei Paesi che stanno affrontando una fase di veloce e ‘nuovo’ sviluppo industriale e che fino a qualche anno fa erano del tutto ‘vergini’ rispetto al settore. Ma supportare questi mercati richiede dimensioni e strutture aziendali adeguate e un’elevata cultura manageriale. Caratteristiche che contrastano con il patrimonio genetico delle nostre piccole aziende”, spiega il Presidente dell’AIdAM.
LEAN PRODUCTION E AUTOMAZIONE
Per uscire dall’impasse, data l’estrema varietà delle esigenze dei clienti in questo settore, non è possibile individuare un’unica strada. “In questo momento, le aziende che operano nel settore dell’assemblaggio si trovano davanti a un bivio”, chiarisce Torsoli. “Si sono sviluppate in questi ultimi anni due diverse strategie costruttive, quasi due scuole di pensiero. Da una parte la lean production, una produzione snella che mira a costruire macchine semplici, modulari e flessibili, fortemente orientate al contenimento della struttura tecnologica così come dei costi. Dall’altra, la strada dell’elevata automazione al servizio di grossi impianti ipertecnologici e iperspecializzati”.
L’impiego di sistemi modulari flessibili è la scelta verso cui si stanno orientando le aziende che vogliono rispondere con la massima prontezza e flessibilità, oltre che con costi contenuti, a oscillazioni nelle dimensioni dei lotti di produzione, modifiche nel grado di automazione, sviluppo di varianti di prodotto e trasferimenti di siti produttivi. Grazie agli impianti flessibili è possibile per l’utilizzatore della macchina scegliere un impianto in configurazione minima per poi ampliarlo nel momento in cui i volumi e la varietà della produzione aumentano. Inoltre, con i moduli “pronti”, realizzati in parallelo e accoppiati con la piattaforma solo nella fase finale, le imprese riescono a ridurre notevolmente i tempi di fornitura. Infine, una volta definiti e standardizzati, i moduli non devono più essere sviluppati per ogni nuova commessa ma, testati e sottoposti a un processo di miglioramento continuo, rimangono a disposizione di nuovi ordini e diverse esigenze.
SEMPRE PIU’ SPECIALI
In altri casi, le operazioni di assemblaggio richiedono invece una soluzione molto specifica, che costringe il costruttore a pensare in una dimensione completamente diversa. Le aziende che hanno adottato questa filosofia costruttiva si considerano sempre più costruttori di “macchine speciali” e hanno accettato il batch one come punto di riferimento inevitabile per i loro impianti. Per i costruttori che hanno scelto questa strada, l’elevatissima automazione è una scelta obbligata. Comunicazione con sistemi ERP del cliente, capacità di interfacciarsi con altre macchine o altri pezzi dello stabilimento, robotica, sensoristica evoluta, comunicazione intelligente, supervisione sono solo alcune delle possibilità tecnologiche offerte da questi impianti di assemblaggio. Nati per soddisfare “su misura” le richieste dei clienti più esigenti.
APPUNTAMENTO CON LE TECNOLOGIE DI ASSEMBLAGGIO
Al Salone AUTOMATICA, che si svolgerà nel Centro Fieristico di Monaco di Baviera da martedì 22 a venerdì 25 maggio 2012, saranno presenti i principali fornitori internazionali di tecnologie di assemblaggio, manipolazione e movimentazione. Per l’occasione i visitatori troveranno un’ampia rassegna di fornitori di impianti di assemblaggio chiavi in mano. I costruttori di macchine speciali e i fornitori di sistemi modulari si presenteranno al Salone gli uni accanto agli altri. La tecnica di assemblaggio e manipolazione è il comparto dell’automazione nel quale confluiscono tutte le tecnologie: nelle operazioni di assemblaggio vengono infatti impiegati robot e sistemi di visione, che saranno ugualmente in esposizione a Monaco di Baviera.
AUTOMATICA è il principale Salone europeo dell’innovazione nel campo della robotica, dell’automazione e della meccatronica, una vetrina nella quale tutta l’industria manifatturiera può trovare soluzioni avanzate. Oltre alle categorie merceologiche principali (tecnologie di assemblaggio, manipolazione e movimentazione, robotica e visione industriale), l’offerta dell’evento è completata da sistemi di posizionamento, azionamenti, sensoristica, sistemi di controllo, sicurezza, alimentatori, software, servizi e, naturalmente, ricerca e sviluppo. L’evento mette quindi in mostra tutto il mondo dell’automazione, riproducendo l’intera catena di creazione del valore dai componenti ai sistemi, dalle applicazioni ai servizi.
L’edizione 2012 riproporrà l’iniziativa Green Automation, lanciata nel 2010 da AUTOMATICA in collaborazione con VDMA Robotics + Automation e il Fraunhofer Institute for Manufacturing Engineering and Automation (IPA). I temi della sostenibilità e dell’efficienza energetica avranno dunque un ruolo centrale anche nell’edizione del 2012, dove i visitatori potranno conoscere e sperimentare numerose proposte di “automazione verde”, sia negli stand delle aziende espositrici, sia nel programma collaterale.