L’acquisizione di due torni a controllo numerico Amada, modello G05, voluta dal management di Metelli per ottimizzare la lavorazione delle sedi valvola di componenti per motorizzazioni di un noto costruttore italiano, si è rivelata una scelta vincente.
La recente acquisizione di due torni a pettine ad alta precisione di Amada Machine Tools Europe ha consentito a Metelli, tra i leader nel mercato del ricambio indipendente, del primo equipaggiamento e del ricambio originali, di ottenere benefici nella lavorazione delle sedi valvole di testate motore. Riduzione dei tempi ciclo, qualità dei risultati, grande flessibilità produttiva i principali vantaggi.
di Marcello Marchese
Amada Machine Tools Europe (www.amadamachinetools.com) è il “braccio europeo” del Gruppo Amada che, con oltre 70 anni di attività, si posiziona tra le aziende di riferimento mondiale nel settore delle macchine utensili ad asportazione di truciolo e per la lavorazione della lamiera. Segatrici, torni e rettificatrici compongono l’offerta della multinazionale, presente anche in Italia con un proprio Technical Center a Pontenure, in provincia di Piacenza, dove un qualificato team di professionisti svolge attività di pre e post-vendita. Grazie a una struttura aziendale pensata per favorire l’incontro e il confronto con i clienti, attraverso l'esposizione di macchine utensili funzionanti, prove e test di lavorazione, studi di configurazione delle macchine più idonee a specifiche esigenze produttive, attività di addestramento fino all’assistenza tecnica vera e propria, la filiale italiana è perfettamente allineata all'orientamento strategico del Gruppo, che integra la soddisfazione del cliente nello sviluppo di nuovi prodotti. Una visione che sta dando risultati importanti anche alla giovane realtà italiana della Amada Machine Tools Europe, come dimostra la recente installazione di due torni a controllo numerico, modello G05, presso gli stabilimenti della Metelli (www.metellispa.it) di Cologne (BS). Quest'ultima, in 50 anni di attività, ha saputo conquistare posizioni di leadership nella produzione di componentistica meccanica per autoveicoli sui mercati del ricambio indipendente (aftermarket), del ricambio originale (OES) e del primo equipaggiamento (OEM).
La società bresciana, attraverso i suoi marchi Metelli, Graf, Cifam e KWP, è in grado di offrire una gamma completa di componenti per auto, incluse le soluzioni dedicate a veicoli commerciali e truck: parti motore (guide valvola, inserti sede valvola, pastiglie registro valvola e cappelletti), parti freno (pastiglie, dischi, ganasce, kit ganasce freno premontate, tamburi, cilindretti, pompe, correttori di frenata, cilindri frizione, pompe frizione), trasmissioni (giunti omocinetici, semiassi, kit cuffie) e pompe acqua (singole o in kit distribuzione). Tutti i prodotti vengono interamente progettati e costruiti presso i tre stabilimenti produttivi di Cologne, che occupano 70.000 m2 coperti e che accolgono circa 450 dipendenti. Questa realtà è un esempio di lungimiranza industriale, che ha saputo tenere come riferimento costante nel tempo la capacità di soddisfare adeguatamente i reali e differenziati bisogni dei clienti.
“Nata il 1° agosto 1962 come officina per le lavorazioni meccaniche, Metelli dà avvio nel 1970 alla produzione delle parti motore e nel 1975 inizia la fabbricazione delle parti freno e frizione idrauliche”, spiega Matteo Barcellandi, Aftermarket Sales & Marketing Manager di Metelli S.p.A. “Un nuovo impulso allo sviluppo arriva nel 1991 con l’installazione della linea per la costruzione dei giunti omocinetici, a cui si aggiungeranno i semiassi nel 1999. Nel 2000 vengono introdotti i tamburi freno”. Nel frattempo, nel 1996 Metelli incorpora per fusione la Cifam S.p.A. – società di fabbricazione di parti freno e frizione idrauliche – e nel luglio del 2001 acquista il 100% della Graf S.p.A., nota produttrice di pompe acqua e dischi freno per l’automotive. Alla fine del 2002 la Graf viene fusa per incorporazione nella Metelli.
“La nostra è una produzione di alta qualità”, afferma Barcellandi, “che nel 2012 ha generato un fatturato di oltre 100 milioni di euro e che raggiunge oltre 90 Paesi di tutto il mondo, con una percentuale del 25% in Italia, del 65% in Europa e del rimanente 10% in aree extra-europee, per un totale di circa 550 clienti attivi”. Tali importanti numeri rappresentano il frutto di una politica aziendale fortemente basata su tecnologie produttive avanzate, su sistemi di collaudo rigorosi e sull’eccellenza del servizio al cliente. Metelli ha ottenuto anche la certificazione OHSAS (Occupational Health and Safety Assessment Series) 18001:2007 per la salute e la sicurezza sul lavoro, un riconoscimento ancor più autorevole se si considera che nel nostro Paese è stata concessa solo a poco meno di mille aziende.
Matteo Barcellandi, Aftermarket Sales & Marketing Manager di Metelli S.p.A.
Giambattista Gardoni, Plant Manager Trasmission and Engine Parts della Metelli.
UN BINOMIO DI QUALITÀ
In questo virtuoso quadro aziendale si inserisce la recente acquisizione dei due torni a controllo numerico Amada, modello G05, voluta dal management della società bresciana per ottimizzare la lavorazione delle sedi valvola di componenti per motorizzazioni di un noto costruttore italiano, realizzati in circa 70.000 esemplari al mese. Nei confronti di una domanda evoluta e di uno spazio competitivo complesso, esigente e agguerrito, le aziende sono costrette a un’offerta sempre più mirata e differenziata.
“Si tratta di pezzi in materiale metallico forgiato – spiega Giambattista Gardoni, Plant Manager Trasmission and Engine Parts della Metelli – con strette tolleranze di lavorazione, dell’ordine di 3-5 µm, che, prima dell’investimento dei torni Amada, richiedevano un ciclo di lavorazione composto da 10 fasi. Si è quindi reso necessario spostare il processo su macchine più avanzate, capaci di garantire una migliore efficienza produttiva, ossia un minor numero di riposizionamenti del pezzo; ciò avrebbe conseguentemente migliorato e facilitato l’ottenimento dei livelli di precisione richiesti. Nell'individuazione della soluzione più idonea, abbiamo anche valutato la flessibilità offerta dalla macchina in considerazione del fatto che realizziamo tipologie di particolari simili anche per altri produttori/fornitori”.
Nella specifica applicazione, una criticità di lavorazione è legata alla presenza di deformazioni che possono presentarsi sul pezzo dopo che lo stesso viene liberato dal sistema di bloccaggio a fine ciclo. Particolarmente importante, dunque, è il sistema di bloccaggio collegato al mandrino del tornio, che deve essere in grado di assicurare un serraggio stabile esercitando una forza minima, senza per questo dover ridurre sensibilmente le profondità di passata. Tale circostanza, infatti, comporterebbe un maggior numero di passate e, di conseguenza, un aumento del tempo ciclo.
“Dopo un’attenta analisi delle soluzioni presenti sul mercato – spiega Gardoni – la scelta è caduta sui torni ad alta precisione a pettine G 05 di Amada, per i quali ci è stata data la possibilità di eseguire una ricca serie di prove, verificando la precisione delle lavorazioni e l’efficienza del processo produttivo. La disponibilità dei tecnici Amada, sia quelli della sede italiana che della sede tedesca, ha contribuito sicuramente alla decisione finale che, peraltro, da un punto di vista tecnico, ha risposto esattamente a ciò che cercavamo. In primis, la possibilità di utilizzare particolari mandrini, brevettati da Amada, che sono in grado di serrare con estrema precisione il pezzo impiegando forze minime senza generare deformazioni sullo stesso.
Con questa soluzione, nella quale abbiamo integrato un sistema di alimentazione a nastro e un robot di carico/scarico, siamo riusciti a ridurre da 10 a 3 le fasi di lavorazione: con due torniture e una rettificatura centerless intermedia riusciamo a completare la lavorazione, ottenendo significativi risparmi di tempo e maggiori livelli di precisione”.
“Amada – conclude Giambattista Gardoni – entra così nel novero dei nostri partner tecnologici, avendo dato prova di grande efficienza e professionalità. Basti pensare che i primi contatti li abbiamo avuti nel novembre del 2012, a fine anno le macchine ci sono state consegnate e in aprile 2013 siamo entrati in produzione”.
“La nostra è una produzione di alta qualità”, afferma Barcellandi, “che nel 2012 ha generato un fatturato di oltre 100 milioni di euro e che raggiunge oltre 90 Paesi di tutto il mondo, con una percentuale del 25% in Italia, del 65% in Europa e del rimanente 10% in aree extra-europee, per un totale di circa 550 clienti attivi”.
SERIE G, AFFIDABILITÀ ED EFFICIENZA
Le macchine Amada Serie G con sistema di presa degli utensili lineare a pettine e sbalzo quasi a zero degli stessi utensili offrono la più elevata stabilità e precisione. Caratteristiche esaltate dalla rigidità del basamento monoblocco in ghisa e dalle poche parti in movimento, offrendo così delle prestazioni estreme anche sul piano dell’affidabilità.
Le guide piane a doppia V-V della G05, e la versione a V-piatta della G06 e G07, sono tutte raschiettate a mano per ottenere la massima precisione.
I tempi passivi sono ridotti al minimo tramite percorsi brevi e l’eliminazione del posizionamento della torretta. Esistono tre taglie di macchina, per la serie G, che corrispondono alla lunghezza della tavola e naturalmente al numero di utensili che si possono montare : G05 (300 mm) - G06 (450 mm) - G07 (560 mm).
“Dopo un’attenta analisi delle soluzioni presenti sul mercato, la scelta è caduta sui torni ad alta precisione a pettine G 05 di Amada, per i quali ci è stata data la possibilità di eseguire una ricca serie di prove, verificando la precisione delle lavorazioni e l’efficienza del processo produttivo”.