In primo piano, la testa 30° Zayer. Nella foto di anteprima: la ZERO con carena chiusa.
La particolare configurazione della fresatrice a banco fisso ZERO di Zayer ha permesso a Simplas di ottenere ottimi risultati in termini di accuratezza e produttività. Si raggiungono così precisioni centesimali su pezzi di alcuni metri di lunghezza.
di Andrea Pagani
Spesso le aziende italiane sono apprezzate in tutto il mondo per la propria flessibilità e per la capacità di rispondere alle più evolute richieste di mercato. Merito della costante innovazione legata a competenze professionali, strumenti produttivi e visione a medio-lungo termine. Un’istantanea che rispecchia il caso di Simplas, realtà nata nel 1966 in provincia di Varese e impegnata nella progettazione e produzione di teste piane per film plastici, spalmatura per contatto e relativi accessori.
“Simplas è collocata strategicamente nel cuore del distretto italiano della trasformazione della plastica e, sin dalla sua nascita, si è specializzata nella produzione di sistemi per l’estrusione piana in continuo”, spiega Marino Franceschina, CEO dell’azienda. “Poiché lavoriamo a progetto, ci siamo strutturati per soddisfare esigenze di ogni tipo: di fatto si parte da una specifica del cliente, come un risultato desiderato in base a un determinato input, un determinato materiale o persino un campione. Il nostro ufficio tecnico progetta quindi la relativa testa e l’officina meccanica ha il compito di realizzarla. Con il recente ingresso nel gruppo americano Davis Standard, Simplas ha ricevuto un nuovo impulso per svilupparsi ulteriormente e rispondere al meglio alla crescente domanda di mercato. Già oggi l’85% di ciò che produciamo è destinato all’export, in particolare in Germania e nel resto d’Europa, ma l’obiettivo è quello di consolidarci anche su altri mercati”.
La ZERO in lavorazione.
PRECISIONE CENTESIMALE SU PEZZI FINO A 4 M
Le teste altro non sono che l’equivalente di stampi per plastica, ma che lavorano per estrusione in continuo: da un lato entra il materiale fuso e, dall’altro, la testa ha il compito di distribuirlo attraverso una fessura di uscita nella quale larghezza e spessore determinano le dimensioni effettive del film plastico. Al crescere della domanda di precisione e di qualità del film realizzato salgono anche le richieste tecniche legate alla testa stessa. Per dare un’idea di quanto lavoro richiedano prima di essere consegnate ai rispettivi clienti, a una lucidatura manuale del metallo segue una cromatura e una ulteriore fase di lucidatura.
“Si tratta di particolari meccanici lavorati principalmente tramite fresatura e lunghi in genere tra 1,5 e 3 m, anche se siamo arrivati a costruire modelli fino a 10 m”, spiega Massimiliano Terraneo, responsabile operations di Simplas. “Tra le tante sfide tecnologiche che ci troviamo ad affrontare, sicuramente c’è quella della precisione e dell’accuratezza: parliamo di valori centesimali, difficili da raggiungere e mantenere su pezzi in acciaio di tale lunghezza. Per questo ci siamo dotati nel corso degli anni di fresatrici di qualità, aggiornandole nel tempo con modelli sempre più evoluti. Il più recente ingresso ha visto protagonista una Zayer modello ZERO, fresatrice orizzontale a banco fisso che presenta diverse innovazioni particolarmente utili per il nostro lavoro”.
Una testa di estrusione prodotta da Simplas.
ZERO: NUOVA LINFA VITALE PER L’OFFICINA
Come accennato, l’elevata qualità delle soluzioni sviluppate da Simplas sta contribuendo all’incremento del volume d’affari dell’azienda. Alla maggiore domanda deve però seguire una capacità produttiva allineata.
Si è deciso perciò di affidare a partner esterni le operazioni di sgrossatura dei grezzi e di concentrare le ore macchina dell’officina Simplas solo sulla finitura. Anche così, era evidente la necessità di introdurre una nuova fresatrice che offrisse i benefici ricercati.
“Abbiamo valutato molte macchine da diversi costruttori per identificare quella che rispondesse al meglio alle nostre necessità”, ha aggiunto Terraneo. “Configurazione assi, dimensioni, potenza e flessibilità operativa, ma anche ergonomia, tipologia di controllo numerico, rigidezza strutturale e sistemi di compensazione. Insieme ai tanti modelli più tradizionali, ci siamo imbattuti nella ZERO di Zayer: una macchina a banco fisso con una particolare configurazione degli assi e con una serie di innovazioni che ci hanno convinti”.
Il pulpito di controllo è fruibile in modo molto ergonomico.
RISULTATI PIÙ CHE POSITIVI
Zero è la prima macchina di Zayer installata in Simplas e, a giudicare dai commenti raccolti in azienda, non sarà l’ultima. “Devo ammettere che è stata una piacevole sorpresa: si trattava infatti di una macchina che ancora non esisteva sul mercato, tanto da averla valutata inizialmente solo sulla carta”, conferma Andrea Zecchin, responsabile di officina. “Con 4 m di lunghezza del piano di lavoro, si è dimostrata ideale per le nostre necessità. Ben bilanciate anche le misure degli altri assi lineari, rispettivamente di 1.200 in Y e 1.600 mm in Z, che ci consentono di lavorare agevolmente i particolari che compongono le nostre teste. I 40 m/min in rapido e le accelerazioni di 4 m/sec2, di cui è capace, ci permettono inoltre di limitare al minimo i tempi non produttivi e di massimizzare così l’asportazione di truciolo, anche in turni non presidiati. È ben dimensionata anche a livello di viti a ricircolo raffreddate, numero e configurazione di pattini e guide e di potenza dei motori. Persino l’altezza della tavola è l’ideale per l’ergonomia! Ma forse quello che ci ha stupiti maggiormente è la testa universale”.
Da sinistra: Massimiliano Terraneo Operations Director, Marino Franceschina CEO Simplas, Andrea Zecchin responsabile officina e Rosario Palmeri, AD Zayer Italia.
L’offerta di Zayer include infatti una testa birotativa a 360.000 posizioni con angolo di 30°. Rispetto alle più tradizionali soluzioni a 45°, consente di lavorare anche con importanti sottosquadri ed evitare così di dover riposizionare i pezzi, con evidente risparmio in termini di tempi e costi e conseguente aumento nella precisione. ZERO racchiude in sé anche altre idee innovative, come l’utilizzo di materiali in grado di limitare la trasmissione del calore dal motore mandrino da 8.000 giri/min all’utensile e il posizionamento del dispositivo di presetting utensile sulla colonna, lontano dalla zona di lavoro, che quindi risulta interamente sfruttabile per le operazioni di fresatura.
Ci sono poi alcuni accorgimenti che gli operatori di macchina apprezzano in modo particolare, come la presenza di una telecamera in posizione utile per controllare l’intero processo e il pulpito del controllo numerico HEIDENHAIN (disponibili anche Siemens e Mitsubishi Electric) che, per essere spostato, sfrutta un robusto pensile al posto del classico e talvolta precario braccio basculante.
Il capiente magazzino portautensili.
Buono anche l’approccio logistico, un dettaglio che preoccupa molte aziende viste le tempistiche di installazione di macchine di simili dimensioni. Simplas stessa è collocata su un terreno alluvionale che ha richiesto la costruzione di una fondazione in cemento con una piastra in acciaio annegata a filo pavimento. Nonostante ciò, l’installazione vera e propria della ZERO è risultata davvero rapida: è arrivata a marzo dello scorso anno in due sole parti che sono state assemblate nel giro di pochi giorni e posizionate correttamente grazie ad apposite spine coniche. Una volta allacciati i vari servizi ed eseguite le opportune tarature, la fresatrice Zayer era pronta per fare truciolo. Con altre macchine, tra installazione e montaggio della carenatura, in genere sono necessarie almeno 4 settimane di lavori.
“Ammetto che inizialmente la configurazione degli assi in relazione alla posizione della testa ci abbia spiazzati, ma sono bastati pochi giorni di utilizzo pratico per comprenderne le qualità”, ha concluso Andrea Zecchin. “È infatti lo stesso controllo numerico a occuparsi del ribaltamento del programma, e la possibilità di utilizzare la testa in posizioni altrimenti impossibili è un innegabile vantaggio. Trattandosi di un modello nuovo, all’inizio abbiamo richiesto e ottenuto il supporto dei tecnici Zayer per ottimizzarne l’utilizzo e in alcuni casi abbiamo anche contribuito al suo sviluppo attraverso i nostri feedback”. ©TECN’È
Lo schermo posizionato accanto al controllo facilita il monitoraggio della produzione.