Si è svolta il 1° ottobre, presso la sede de Il Sole24Ore, la conferenza stampa di presentazione di 34.BI-MU, biennale internazionale della macchina utensile, robot, automazione, digital e additive manufacturing, in programma, dal 9 al 12 ottobre, a fieramilano Rho. Organizzata da EFIM-Ente Fiere Italiane Macchine, la manifestazione è promossa da UCIMU-Sistemi per Produrre, l’associazione che rappresenta i costruttori italiani di macchine utensili, robot, automazione e tecnologie ausiliarie.
Protagonisti della 34.BI-MU
In questa edizione sono presenti oltre 750 imprese, delle quali il 37% sono di provenienza straniera. Con riferimento agli espositori diretti, il confronto con l’edizione passata è ancor più interessante: essi risultano il 15% in più rispetto al dato del 2022; se si guarda poi ai soli espositori esteri, il numero è addirittura raddoppiato.
Le tecnologie in mostra, distribuite su una superficie totale di 65.000 metri quadrati nei quattro padiglioni allestiti per l’evento, 9-11/13-15, rappresentano al meglio l’offerta internazionale di settore. Accanto alle macchine e ai sistemi di produzione, vero cuore dell’esposizione, 34.BI-MU propone 8 temi di esposizione.
RobotHeart dedicato a robotica, automazione, tecnologie ad esse connesse, sistemi e intelligenza artificiale per tutti i settori manifatturieri;
piùAdditive focalizzato su macchine, materiali e software per la produzione con tecnologie additive;
BI-MU Digital incentrato su software, tecnologie per la connettività e per la gestione dei dati, cybersecurity e sensoristica;
Metrology & Testing che propone strumenti di misura, macchine di prova, visione artificiale, controllo qualità;
Power4Machines con soluzioni, sistemi e componenti meccatronici per la trasmissione di potenza;
Heat and Surface Treatments che mostra macchine, impianti e trattamenti di superficie e trattamenti termici;
The composites, grande novità di questa edizione, i cui protagonisti sono produttori di compositi e macchine per la lavorazione degli stessi;
Consulting & Certification che offre servizi di consulenza per digitalizzazione, cybersecurity, sostenibilità e ambiente, servizi finanziari.
Completa l’offerta espositiva una interessante overview di Revamping & Retrofitting che mostra come le macchine utensili e gli impianti possano, se opportunamente rigenerati e dotati di nuove funzionalità, avere una seconda vita.
La manifestazione - che ha ottenuto la Certificazione ICIM ISO 20121: 2013 che attesta che 34.BI-MU è evento sostenibile organizzato secondo i principi di sostenibilità ambientale, economica e sociale - si presenta con numerose novità molte delle quali legate al tema dei giovani, della formazione e del lavoro.
Il nuovo progetto Education & Job è stato pensato per favorire il dialogo tra mondo della scuola e industria di settore e per attrarre talenti che, in fiera, possono verificare da vicino contenuti, valore, opportunità offerte dal settore e dalle imprese che ne fanno parte.
Tra le numerose iniziative realizzate nell’ambito di UCIMU Academy vi è ROBOTGAMES, il nuovo concorso di automazione robotica per gli studenti delle scuole superiori, promosso da Fondazione UCIMU e realizzato da EFIM con il supporto di Fondazione Fiera Milano, la cui finale si tiene l’11 ottobre a BI-MU.
L’approfondimento culturale tematico è offerto, come da tradizione, dal ricco programma di incontri e convegni: una ottantina di appuntamenti, a cura di organizzatori ed espositori, la gran parte dei quali ospitati dall’Arena BI-MUpiù, organizzata per tematiche (venerdì giornata della robotica - calendario completo in www.bimu.it).
La conferenza stampa è stata occasione per presentare l’aggiornamento delle previsioni dell’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione per il 2024, a cura del Centro Studi di UCIMU, e per illustrare le previsioni di andamento della domanda mondiale di macchine utensili, nel 2024-2026, elaborate da Oxford Economics.
Le indicazioni del mercato degli ultimi mesi, hanno spinto, infatti, il Centro Studi di UCIMU a rivedere (al ribasso) le stime per l’anno in corso rispetto a quelle elaborate nella prima parte dell’anno. Dopo un 2023 mediamente positivo per l’industria italiana di settore, il 2024, fin dal suo esordio, ha mostrato un ritmo differente rispetto al trend degli ultimi anni.
Secondo le previsioni, nel 2024, la produzione calerà, del 6,2%, a 7,1 miliardi di euro. L’export manterrà un buon passo crescendo ancora e attestandosi a 4,4 miliardi, il 4,4% in più rispetto al 2023.
D’altra parte, come emerge da una prima anticipazione dei dati elaborati da Oxford Economics per l’autunno, il 2024 si conferma anno complicato per l’industria mondiale di settore, ma la ripresa è prevista già nel 2025.
Il 2024 si chiuderà con un calo della domanda mondiale di macchine utensili, del 6,4%, a 68,1 miliardi di euro. Ma già nel 2025 è prevista un’inversione di tendenza che dovrebbe concretizzarsi in un incremento dell’8% del consumo, fino a raggiungere i 73,6 miliardi. Il trend dovrebbe proseguire anche nel 2026 quando l’incremento dovrebbe essere del 6,7%.
Nel contesto illustrato, l’Italia dovrebbe mostrare una forte capacità di ripresa. Dopo il calo del 2024, già nel 2025 assisteremo a un rimbalzo importante della domanda di investimenti in nuove tecnologie di produzione da parte degli utilizzatori italiani, pari al 17,5%. ll trend positivo dovrebbe continuare anche nel 2026 sebbene con ritmo più contenuto (+ 4,2%).
“Oggi le aziende italiane che intendono fare investimenti in nuove tecnologie di produzione hanno a disposizione due provvedimenti alternativi: Transizione 4.0 e Transizione 5.0 decisamente interessanti e le risorse sono importanti”, ha affermato, Riccardo Rosa, presidente di UCIMU.
“Il 5.0 arriva dopo una lunga ed ‘estenuante’ attesa e sappiamo che l’effetto non potrà essere così diffuso come quello del 4.0, perché prevede regole e iter completamente differenti, i tempi di utilizzo sono stretti (scadenza 31.12.2025) e l’obiettivo del provvedimento è, in effetti, quello di premiare le aziende che sono pronte a lavorare sul risparmio energetico”, ha specificato Rosa.
“Detto ciò”, ha aggiunto Riccardo Rosa, “ora sappiamo quali sono gli strumenti a disposizione delle aziende. Nell’attesa di vedere gli effetti di questo binomio, alle autorità di governo chiediamo di pensare già, per il 2026, a un programma di misure che possa nuovamente accompagnare lo sviluppo di innovazione della nostra industria manifatturiera con l’obiettivo di rafforzarne la competitività”.
“L’esperienza ci dice che devono essere provvedimenti semplici, di facile “Ora gli strumenti a disposizione delle aziende sono chiari, BI-MU ha quindi il timing perfetto per intercettare la domanda congelata per mesi e crediamo che, come già accaduto in passato, potrà fare da booster per il riavvio degli investimenti in beni strumentali”, ha confermato Alfredo Mariotti, direttore generale di UCIMU-Sistemi per Produrre.
“A conferma della fiducia che gli operatori del settore ripongono in BI-MU sono i numeri di questa manifestazione che, nonostante il contesto particolarmente complicato, ha saputo difendere la sua posizione di evento di riferimento per l’industria della macchina utensile, robotica, automazione, digital e additive manufacturing, vedendo crescere il numero dei suoi espositori (diretti e indiretti); tale aumento non si riverbera però nell’incremento di spazio espositivo”, ha detto Mariotti.
“Comprensione e utilizzo, esattamente come è stato il 4.0 al suo esordio. Come rappresentante del mondo dell’industria, UCIMU è disponibile, come accadde per il 4.0, a partecipare ai tavoli di lavoro indetti dalle autorità di governo così da poter contribuire alla stesura delle norme portando il punto di vista delle imprese”, ha concluso Rosa.