Azienda piemontese specializzata nella tornitura di componenti in ottone, Bardassone s.r.l. opera nei settori delle rubinetterie, delle serrature e degli accessori per il bagno dal 1973. L’incremento della produzione, ma soprattutto la volontà di soddisfare ogni richiesta del mercato offrendo soluzioni di qualità, ha portato l’azienda a investire in nuove strutture e tecnologie ecosostenibili.
Per questo, con l’apertura del nuovo stabilimento, Bardassone s.r.l. ha deciso di optare per una tecnologia di lavaggio industriale innovativa, scegliendo la macchina di lavaggio L.UN.A di Cemastir Lavametalli che permette di recuperare e riutilizzare totalmente gli alcoli modificati utilizzati nel ciclo di pulizia.
La macchina L.UN.A infatti, grazie alla sua peculiare funzionalità che consente di selezionare diversi cicli di lavaggio in base alle proprietà del materiale da trattare e dei requisiti di pulizia richiesti, ben si adatta alle esigenze dell’azienda di lavare particolari dalle geometrie complesse.
Nel caso specifico, l’impianto effettua tre cicli di lavaggio: il primo prevede una rotazione completa del cestello in modo da poter lavare meglio i piccoli particolari con fori e cavità; il secondo effettua un movimento basculante; il terzo assicura un lavaggio dei pezzi statico, adatto per i componenti filettati o con geometrie particolari che rischierebbero di rovinarsi con un lavaggio cinetico. Tutti i cicli durano circa 15 min, durante i quali i pezzi sono sgrassati, lavati e asciugati.
Altre caratteristiche fondamentali della macchina sono i possibili comandi eseguiti solo tramite touchscreen, che permette di controllare l’intero processo di lavaggio, e l’efficiente sistema di condensazione brevettato, che azzera il rischio di malfunzionamenti o rotture.
Nell’impianto di lavaggio, Bardassone s.r.l. impiega l’alcol modificato Dollmarsol G120, fornito da Dollmar S.p.A., un prodotto che non rilascia emissioni di solventi nell’aria migliorando la salubrità dell’ambiente di lavoro.
La soluzione implementata ha permesso all’azienda piemontese di ottenere un risparmio economico e operativo, ma più di tutto un’ottimizzazione del ciclo produttivo in ottica sostenibile.