“I numeri sono sensazionali. Confermate le 40.000 presenze attese, di cui il 25% estere”: Thomas Rosolia, Presidente di KPE Koeln Parma Exhibitions - JV Koelnmesse GmbH e Fiere di Parma, commenta così la quarta e ultima giornata di Cibus Tec . Numeri da leggere al fianco dei 1.300 espositori (il colosso tedesco Anuga Food Tech ne totalizza 1.650), dei 400 brand esteri, dei 120.000 metri quadrati di spazio espositivo occupato che, complessivamente, fanno di questa 52a edizione, un evento da record.
Numeri che per Antonio Cellie, CEO di Fiere di Parma: “sono la riconferma che le collaborazioni a livello internazionale fanno crescere anche il Made in Italy. Grazie a un’attenta calendarizzazione, abbiamo fatto crescere sia Parma che Colonia. Assieme al nostro partner stiamo già pensando a nuovi format da lanciare nel 2021”.
A chiudere la quattro giorni di incontri, dimostrazioni e meeting (50 nel complesso), un focus sulla IV Gamma a cura di Freshcutnews, in collaborazione con Omnibus. Il mercato della IV gamma vale 880 milioni di euro e registra una crescita del 3,1% in valore e del 6% a volume, anno su anno, discount compresi. Performance positive che abbracciano diversi segmenti: insalate (760 milioni), verdure da cuocere (89 milioni), e crudité (31 milioni con una crescita del 2% a valore e del 6% a volume).
“È un comparto che continua a crescere in termini di fatturato. Tuttavia, ancora non galoppa”, afferma Giancarlo Colelli, docente di Scienze e tecnologie agrarie all’Università di Foggia, allineandosi in questo ad Andrea Montagna, Presidente dell’Unione Italiana Food IV Gamma.
La IV gamma funziona e sempre più persone acquistano ortofrutta ad alto contenuto di servizio, perchè è comoda da consumare, ma “questi prodotti però vanno raccontati in un modo nuovo. A mio parere sarebbe utile puntare sull’aspetto convenience sfruttando al meglio le innovazioni tecnologiche”, sostiene Montagna.
Insomma, il messaggio del convegno è chiaro: la IV gamma può galoppare se attraverso le nuove tecnologie si arriva a comunicare al consumatore che oltre a essere comoda è fresca, buona da mangiare e con elevati valori nutrizionali.
Ed è proprio in questa direzione che va il recente progetto “Sus&Low”, “un progetto finanziato per 600.000 euro dal bando Prin del Miur”, spiega a margine Colelli, “che punta a realizzare una sorta di lettore ottico in grado di leggere e interpretare la storia del prodotto e dell’imballaggio semplicemente guardandolo”.
Un ulteriore passo nella direzione della trasparenza e della sostenibilità, per la quale il consumatore è disposto a pagare anche di più.