Una delle bobine ENEA-ASG Superconductors che andranno a comporre il magnete superconduttore di JT-60SA.
ENEA (www.enea.it) e ASG Superconductors (www.as-g.it) hanno presentato lo scorso settembre a Genova il primo modulo di magnete superconduttore per il reattore sperimentale di fusione nucleare JT-60SA, in costruzione a Naka in Giappone e destinato a riprodurre la stessa reazione che avviene nelle stelle.
La realizzazione del Tokamak – questo il nome scientifico del tipo d’impianto che brucerà il primo plasma nel 2019 – rientra nel programma Broader Approach che Europa e Giappone stanno portando avanti con l’obiettivo di accelerare la ricerca sulla fusione nucleare. Il Tokamak euro-nipponico rappresenta una tappa fondamentale nel programma di fusione nucleare che vede in ITER uno dei più grandi e complessi progetti a livello mondiale, attualmente in fase di realizzazione a Cadarache in Francia. Capofila nazionale per la ricerca sulla fusione è l’ENEA.
All’evento di Genova hanno partecipato il commissario di ENEA Federico Testa, il presidente di ASG Superconductors Davide Malacalza, l’amministratore delegato di ASG Vincenzo Giori e Walter Tosto, presidente dell’omonima società. Presenti anche 50 delegati provenienti da Europa e Giappone che hanno partecipato al Technical Coordination Meeting organizzato da ENEA per fare il punto sullo stato di avanzamento del reattore sperimentale.
“Il settore della fusione nucleare rappresenta un chiaro esempio di come la collaborazione tra ricerca e industria sia vincente, come dimostra il miliardo di euro circa di commesse vinte da aziende italiane. In questo ambito, ENEA è in grado di offrire opportunità di crescita alle piccole e medie imprese che vogliano competere sul mercato globale, sia attraverso il potenziamento del trasferimento tecnologico sia delle attività di formazione nei settori dell’innovazione e dell’alta tecnologia”, sostiene Federico Testa, commissario ENEA.
“Aver realizzato nel rispetto di tempi e requisiti le bobine per JT60SA ci conferma leader nel settore dei magneti superconduttivi. In questo quadro la sempre più stretta collaborazione con ENEA”, afferma Davide Malacalza, presidente di ASG Superconductors, “è importantissima, poiché anche grazie a queste competenze un’azienda con sede e stabilimenti in Italia come ASG è in condizione di competere su mercati internazionali per l’aggiudicazione di commesse per la fornitura di magneti per le applicazioni industriali, il settore med-tech e quello energetico. Stiamo inoltre sviluppando tecnologie innovative made in Italy come il filo superconduttivo in MgB2 Diboruro di Magnesio che potrebbe avere importanti ambiti di applicazione nel settore dei sistemi di accumulo e trasporto di energia”.
Le bobine ENEA-ASG Superconductors andranno a comporre il magnete superconduttore di JT-60SA, cuore pulsante del reattore a fusione con il compito di confinare nel Tokamak il plasma, la materia di cui il sole e le stelle sono composti, che raggiunge una temperatura di milioni di gradi in modo da replicare lo stesso processo di produzione di energia del sole e delle stelle.
L’Italia si è impegnata a contribuire all’attuazione dell’accordo bilaterale affidando a ENEA la fornitura di 9 delle 18 bobine – casse di contenimento e sistemi di alimentazione elettrica inclusi – del magnete superconduttore. Il valore di questa prima commessa supera i 17 milioni di euro per ASG, ai quali vanno aggiunti 10 milioni per i componenti strutturali realizzati da Walter Tosto e circa 12 milioni per i sistemi di alimentazione elettrica dei magneti.
Nel 2011 l’ENEA ha affidato ad ASG Superconductors, società della Famiglia Malacalza, con sede e stabilimenti in Liguria e leader mondiale nella costruzione di magneti superconduttori, la realizzazione dei componenti. La partnership ENEA-ASG ha portato al completamento di tutti gli avvolgimenti di bobina previsti contrattualmente e il primo dei nove componenti è già stato inserito nella relativa cassa di contenimento, fornita da ENEA con la collaborazione di un’altra impresa italiana, Walter Tosto S.p.A (www.waltertosto.it).
Le competenze di ENEA sulla fusione si sono sviluppate nel Centro Ricerche di Frascati che, già a partire dagli anni ’50, si è affermato come punto riferimento di eccellenza mondiale nella ricerca sulla fusione, grazie all’attività scientifica per lo studio dei plasmi a confinamento magnetico condotta sulle macchine Frascati Tokamak (FT) e Frascati Tokamak Upgrade (FTU), oltre all’impianto ABC per lo studio dell’interazione luce laser-plasma, la tecnologia alternativa al confinamento magnetico. Inoltre, lo sviluppo tecnologico di ENEA, in collaborazione con l’industria, ha prodotto know-how di assoluto valore mondiale nei settori più strategici per l’energia da fusione.
Alcuni partecipanti all’evento di Genova per la presentazione del primo modulo di magnete superconduttore per il reattore sperimentale di fusione nucleare JT-60SA: da sinistra, Vincenzo Giori, amministratore delegato di ASG, Davide Malacalza, presidente di ASG, Federico Testa, commissario ENEA, Mattia Malacalza, azionista di ASG, Aldo Pizzuto, capo dipartimento fusione ENEA.