nanomnia, start up innovativa nel comparto delle bio e nano-tech – supportata da The Start up Training, Trentino Sviluppo, Unicredit Start lab, Bio4Dreams – ha sviluppato una tecnologia del tutto naturale, biodegradabile e biocompatibile per incapsulare principi attivi e veicolarli in maniera specifica ai tessuti biologici. Per applicare in modo concreto la tecnologia messa a punto, nanomnia ha lanciato da pochi giorni una campagna di crowdfunding sulla piattaforma BacktoWork24.
L’obiettivo minimo di raccolta è di 100.000 euro mentre la valutazione pre-money è stata stimata in 4 milioni di euro a fronte di un ticket minimo di 500 euro.
Grazie alla trasversalità della tecnologia sviluppata, nanomnia punta a espandersi in differenti settori commerciali i cui clienti target sono rappresentati da aziende che producono: agrofarmaci, fertilizzanti e biostimolanti; farmaci e dispositivi biomedici; nutraceutici, integratori alimentari e probiotici; cosmetici e dermocosmetici.
L’organismo umano presenta residui crescenti di farmaci, agrofarmaci e microplastiche derivati da un impiego eccessivo di queste sostanze, secondo modalità poco selettive e con effetti collaterali tossici e dannosi.
La tecnologia messa a punto da nanomnia si prefigge di veicolare tali composti in maniera specifica nello svolgimento della loro azione per conferire stabilità ai principi attivi; aumentare la specificità e l’efficacia del trattamento; diminuire fino a 10 volte la dose di prodotto utilizzato, con conseguente riduzione del costo di produzione; ridurre gli effetti da sovradosaggio per i tessuti biologici, suolo, acqua…
Il primo settore di applicazione di questa tecnologia è l’agritech – mercato da 65 miliardi di dollari nel mondo (fonte Philips McDouglas 2018) – dove il bisogno di innovazione è particolarmente urgente.
Basti pensare che il 34% del cibo sulle tavole europee è contaminato da residui di pesticidi, insetticidi ed erbicidi (fonte: Dossier Legambiente marzo 2019).
“Mai come oggi si sente forte il bisogno di innovazione – sottolinea Marta Bonaconsa, Ceo di nanomnia – con particolare riguardo a tutto ciò che concerne l’ambiente e la nostra salute. Veniamo da decenni di consumo sconsiderato di suolo, aria, acqua, pensando che siano risorse infinite. Non è così e il conto lo stiamo pagando noi e le generazioni che seguiranno. Per questo abbiamo scelto il settore dell’agritech come primo campo di applicazione della tecnologia da noi messa a punto”.
Il piano industriale di nanomnia prevede lo sviluppo di prodotti incapsulati che intervengono su obiettivi di cruciale importanza per l’agricoltura: Riduzione della cimice asiatica, terapia su ulivi infestati da xylella, acaricida innocuo per le api, biostimolanti e fertilizzanti naturali, antizanzare naturale, anti-botrite e peronospora sulla vite.
La campagna, cominciata lo scorso 4 ottobre, chiuderà il 18 novembre.
nanomnia cerca investitori fortemente motivati a sostenere questo ambizioso progetto, che credano fermamente nelle potenzialità delle bio e nanotecnologie quali strumenti abilitanti che valorizzano e amplificano i processi e i progressi della Ricerca.