Da nuovi metodi per valutare l’impatto ambientale di un’azienda a soluzioni innovative per ridurre il consumo di acqua: un team di 18 studenti dell’Università di Bologna,13 ragazze e 5 ragazzi, è pronto a mettersi alla prova per sviluppare e risolvere tre sfide di innovazione nell’ambito della digital transformation e della sostenibilità ambientale, interagendo con le tecnologie e i ricercatori del CERN, il centro europeo ricerche nucleari di Ginevra.
È questo l’obiettivo di Oper.CBI (Challenge Based Innovation), il programma con cui Università di Bologna e l’innovation hub Almacube fanno incontrare l’Emilia Romagna con le tecnologie del più prestigioso centro di ricerca europeo, connettendo aziende, studenti e ricercatori e coinvolgendoli nello sviluppo di idee innovative.
Il programma, della durata di cinque mesi, ha preso avvio a ottobre dello scorso anno e si concluderà a febbraio 2024: i partner dell’iniziativa sono tre aziende del territorio, che hanno lanciato le loro sfide di innovazione agli studenti.
“Questo programma rappresenta un’opportunità per studenti e studentesse universitarie di applicare le loro conoscenze e competenze per affrontare problemi complessi, uscendo dalle mura accademiche e toccando la realtà aziendale”, dichiara Matteo Vignoli, Direttore Tecnico del programma CBI per l’Università di Bologna.
“Anche per queste ragioni, la collaborazione con il CERN, un’istituzione di importanza essenziale nella ricerca scientifica, è un fattore chiave: i nostri giovani partecipanti avranno accesso a risorse ed expertise di alto livello, e verranno costantemente ispirati a spingersi oltre i confini dell’innovazione per come siamo abituati a immaginarla”, sottolinea Vignoli.
“Un’altra edizione del programma CBI che ci vede coinvolti in collaborazione con l’Università di Bologna. Continuiamo a investire in talenti e startup per spingere sulla crescita e sull’innovazione partendo dal nostro territorio”, dichiara Andrea Barzetti, Amministratore Delegato di Almacube.
“Siamo felici di avere a bordo in questa edizione di CBI tre imprese emiliane, pronte a mettersi in gioco per sperimentare e applicare soluzioni innovative che rispondano ai loro bisogni. Ancora una volta Almacube funge da ponte tra due mondi che sempre più vorremmo vedere vicini: quello dell’innovazione e quello delle imprese”, aggiunge Barzetti.
Oper.CBI: le tre sfide
Il programma Oper.CBI ha preso avvio nel mese di ottobre dello scorso anno, con il lancio delle sfide da parte delle imprese partner. La prima è relativa a una soluzione per creare nuovi criteri di misurazione e valutazione dell’impatto ambientale e sociale di un’azienda.
L’obiettivo proposto dalla seconda sfida è quello di una metodologia per utilizzare in modo più efficiente le risorse idriche, mentre la terza chiede ai partecipanti di creare una piattaforma per il knowledge transfer, cioè per condividere al meglio le conoscenze tecnologiche e organizzative all’interno dell’azienda e tra l’azienda e i suoi partner.
Il team selezionato è composto da studenti e studentesse con provenienza multidisciplinare, con percorsi accademici che vanno dall’economia alle scienze, dalle lettere a ingegneria, ma anche design, agraria e giurisprudenza.
Nella prima fase dei lavori i giovani talenti sono stati messi alla prova nella definizione di diverse soluzioni, nella loro fattibilità tecnologica e applicabilità per l’utente finale. Il tutto accompagnati dal team di Almacube attraverso il modello progettuale del Design Thinking, utilizzato per risolvere problemi complessi impiegando una visione e una gestione creative.
Sono stati previsti diversi momenti di lavoro, con workshop e attività dedicate al tema della digital transformation: tra questi un appuntamento tenutosi a novembre dello scorso anno, in cui i team CBI coinvolti sono stati a Bertinoro, in provincia di Forlì-Cesena, al “PH: Digital Transformation Academy” per un deep dive tecnologico, una formazione teorica sulle tecnologie.
Gli studenti e le studentesse hanno poi avuto - e la stanno vivendo - l’opportunità di trascorrere due periodi di aggiornamento a Ginevra (a dicembre dello scorso anno e a gennaio), lavorando all’interno di IdeaSquare, il laboratorio di open innovation del CERN, potendo accedere alle strutture e laboratori come Clear (CERN Linear Electron Accelerator for Research), Atlas (un rilevatore di particelle di 46 m di lunghezza) e all’Antimatter Factory.