In un garage di Gomaringen, Paul Horn progetta le sue prime lame da taglio e i primi utensili per gole, dando così vita – nel 1969 – alla Paul Horn Werkzeuge Fabrik, più comunemente nota come Horn.
Dalle polveri di metallo fino all’utensile rivestito. Con una strategia di crescita basata su tecnologia, innovazione e investimenti, Paul Horn Werkzeuge Fabrik, più comunemente nota come Paul Horn GmbH e rappresentata in Italia da Febametal, oggi è considerata una potenza mondiale nel campo degli utensili per asportazione del truciolo. Ne parliamo in occasione del suo cinquantesimo compleanno.
di Sofia Cairo
Steve Wozniak, narra la leggenda, costruisce il primo prototipo di computer Apple in un garage di Los Altos in California, fondando – poco dopo, insieme all’amico Steve Jobs – l’omonima azienda; è il 1976. Una storia analoga è quella di Jeff Bezos che, nel garage della sua villetta di Seattle, fonda Amazon nel 1994. E ancora: a fine anni Novanta qualcosa di simile fanno anche Larry Page e Sergey Brin, che – sempre in un box auto – pongono le basi per l’algoritmo del loro motore di ricerca che cambierà la storia: quello di Google. E lo stesso accade nel sud della Germania, e più precisamente in un garage di Gomaringen, dove Paul Horn progetta le sue prime lame da taglio e i primi utensili per gole, dando così vita – nel 1969 – alla Paul Horn Werkzeuge Fabrik, più comunemente nota come Paul Horn GmbH.
Mondi diversi, origini analoghe ed esempi che potrebbero essere infiniti. Ma è sull’ultima di queste storie, quella di Paul Horn GmbH, che vorremmo focalizzarci. Una storia forse un po’ meno nota agli onori della cronaca, ma altrettanto importante, soprattutto se pensiamo che, nel corso di mezzo secolo, l’impresa tedesca è diventata una potenza mondiale nel campo degli utensili per asportazione del truciolo, con un fatturato che nel 2018 ha superato i 197 milioni di euro. Una storia che – a partire dal 1995 – si intreccia con quella della torinese Febametal, partner di Horn per il mercato italiano. “Fin dall’inizio abbiamo creduto non solo nelle potenzialità di questo brand”, spiega Federico Costa, Responsabile Commerciale di Febametal, “ma anche e soprattutto nelle capacità dei nostri partner tedeschi, dediti al lavoro e al perfezionamento continuo dei propri prodotti”.
Il fatturato 2018 di Horn ha superato i 197 milioni di euro.
TECNOLOGIA PRIMA DI TUTTO
Parlare di Horn significa, prima di tutto, parlare di tecnologia, risultato di un lavoro costante portato avanti dal reparto Ricerca e Sviluppo dell’azienda, che – nel corso degli anni – ha saputo realizzare utensili sempre nuovi, ma anche ideare e lanciare sul mercato grandi innovazioni, prima fra tutte il sistema Supermini, in grado di eseguire lavorazioni complesse all’interno di diametri compresi fra 0,2 e 6 mm con oltre 1.500 varianti di inserti. Per riuscire a fabbricare questa soluzione Horn investi? – a fine anni Ottanta – 1,1 milioni di marchi tedeschi per sviluppare un’apposita rettificatrice.
Non meno importante è il lavoro portato avanti dai tecnici Horn finalizzato all’affinamento di tecnologie, uniche nel settore, in grado di garantire rivestimenti brevettati per gli utensili dell’azienda.
Con sedi in tutto il mondo – molte delle quali anche produttive (in Germania, Repubblica Ceca, Regno Unito, Italia e USA) – oltre duemila dipendenti e centinaia di migliaia di prodotti standard a catalogo, Horn viene considerata oggi un importante punto di riferimento nella produzione di utensili per la lavorazione di gole, per troncature e per torniture longitudinali, ma non solo.
Nel 2012 viene inaugurata l’Accademia Horn, un importante progetto di formazione e perfezionamento nel settore della lavorazione dei metalli.
IL QUARTIER GENERALE
Per capire dove e come nascono gli utensili Horn, è necessario andare a Tübingen, a due passi da Stoccarda, dove sorge il quartier generale dell’azienda, uno stabilimento che ospita un’ampia area produttiva dall’alto contenuto tecnologico, dove la produzione comprende ora l’intera filiera, partendo dal trattamento delle polveri – che vengono sinterizzate nello stabilimento Horn Hartstoffe attraverso tutti e tre i metodi (mould injection, estrusione e axial pressing) – per arrivare all’affilatura degli utensili in metallo duro e alla creazione di portautensili e corpi fresa in acciaio. Non fanno eccezione neppure le macchine affilatrici, molte delle quali vengono prodotte da Horn su misura, così da poter assecondare in pieno le proprie esigenze e riuscire a garantire consegne rapide di utensili speciali.
Sempre a Tübingen nel 2012 viene inaugurata l’Accademia Horn, frutto di un grande investimento che l’azienda volle fare per dare vita a un importante progetto di formazione e perfezionamento nel settore della lavorazione dei metalli.
Molte delle affilatrici utilizzate in Horn sono costruite internamente su misura, così da assecondare le esigenze aziendali e garantire consegne rapide di utensili speciali.
TRE GENERAZIONI
La storia di Horn tocca, a oggi, tre generazioni. Negli anni Novanta al fondatore Paul Horn succede il figlio Lothar, al quale va attribuito non solo il merito di aver saputo fare i giusti investimenti in tema di tecnologia e innovazione, ma anche quello di essere riuscito a sostituire a una rete di agenti commerciali autonomi un’organizzazione propria di distribuzione, migliorando così notevolmente la penetrazione sul mercato, nonché quello di aver dato all’azienda un’impronta internazionale. Solo l’officina italiana – creata da Febametal e Horn – oggi ospita 42 macchine a controllo numerico dedite alla costruzione di utensili di altissima gamma, sia per l’Italia che per l’estero.
Gli ultimi due anni vedono invece l’ingresso in azienda di Markus Horn, figlio di Lothar, che – pronto per prendere le redini dell’impresa di famiglia – ha recentemente dichiarato di voler basare la sua strategia di crescita sui cinque fattori che, anno dopo anno, hanno saputo portare Paul Horn GmbH ai risultati di oggi: gestione dell’intera filiera produttiva (dalla polvere all’utensile rivestito), stima nei confronti del personale, attenzione alle esigenze della clientela, innovazione tecnologica e l’orientamento verso una crescita globale.
FOCUS: UN’AMPIA GAMMA DI SOLUZIONI
Il lancio dell’inserto intercambiabile 312 segna un importante punto di svolta nella storia di Horn che, da mero produttore conto terzi, dà il via a una produzione di articoli propri.
Oggi la specializzazione dell’impresa tedesca è legata all’ideazione e alla realizzazione di utensili per la lavorazione di gole, per troncature e per torniture longitudinali, ma anche scanalature, filettature, lavorazioni interne e microlavorazioni a partire dal diametro 0,2 mm. Fino ad arrivare a stozzature di sedi chiavetta, torx ed esagonali, nonché poligonature, sia esterne che interne.
Decisamente vasta è anche la gamma di soluzioni per la fresatura, che spazia da utensili per interpolazione circolare, filettatura, alto avanzamento e fresatura tangenziale. Il catalogo include anche un ampio assortimento di frese integrali in metallo duro di altissima caratura, ma anche di microfrese e frese per il medicale, il trocoidale, il temprato e per i materiali utilizzati prevalentemente in ambito aeronautico (le cosiddette superleghe). Completano l’offerta Horn anche le linee di utensili in materiali superduri (come diamanti PCD, CVD-D e MCD) e quelli in CBN (nitruro cubico di Boro) per materiali temprati. ©TECN’È
Il quartier generale di Horn sorge a Tübingen, a due passi da Stoccarda.